1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

Ennesima lunga coda alle Poste e il sindaco minaccia di ricorrere alla magistratura

ENNESIMA FILA ALLE POSTE E SCOPPIA LA PROTESTA Firrarello: “Se il caso ricorreremo alla Magistratura”. Lunga coda all’ufficio postale di Bronte, in città scoppiano rabbia e protesta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’ufficio postale è piccolo e nel rispetto delle norme anticovid la gente è costretta ad aspettare fuori. Lunedì le temperature erano particolarmente rigide. Chi ha assistito alla scena conferma che nel primo pomeriggio la coda era già lunghissima e molti sostengono che lo era già dal mattino. A smaltire il lavoro solo 2 impiegati

BRONTE, 7 dicembre 2021 – Ennesima lunga coda all’ufficio postale di Bronte ed in città scoppiano rabbia e protesta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso lunedì pomeriggio. L’ufficio postale è piccolo e nel rispetto delle norme anticovid la gente è costretta ad aspettare fuori. E lunedì le temperature erano particolarmente rigide. Chi ha assistito alla scena conferma che nel primo pomeriggio la coda era già lunghissima e molti sostengono che lo era già dal mattino. A smaltire il lavoro solo 2 impiegati in altrettanti sportelli che fanno il possibile, forse più del dovuto, ma per effettuare le operazioni ci vuole tempo. Tempo che la gente che lavora non ha, e pretende un servizio migliore. “Non possiamo aspettare ore ed ore. – ci dicono alcuni - Capiamo che dobbiamo rispettare una fila, ma a tutto c’è un limite”. Il problema delle code all’Ufficio postale di Bronte è cronico. 

Non è la prima volta che il problema viene segnalato. Poste Spa ha sempre consigliato agli utenti di prendere un appuntamento con la app. Ma non tutti sono avvezzi alla tecnologia e chi si reca all’Ufficio postale e prende un biglietto spesso si vede pure sorpassato da chi ha prenotato con lo smartphone. Così lunedì pomeriggio è scoppiata la protesta. In tanti hanno chiamato il sindaco Pino Firrarello che si è subito recato all’Ufficio postale, per poi, dopo aver verificato la situazione, affermare: “E’ una vergogna! – ha esclamato particolarmente arrabbiato - Quel che vedo non è degno di un’azienda al servizio di utenti che pagano. La pensino pure come credono, ma solo 2 sportelli in funzione in una cittadina di 20 mila abitanti e con le motivazioni che ci sono a Bronte sono troppo pochi. Poste Italiane la smetta di accampare scuse: deve risolvere il problema, anche perché gli utili che raccolgie da Brotne sono notevoli. 

Non mi vengano a dire poi che lunedì c’è stato un black out elettrico: la coda si forma sempre. Per questo se Poste Spa non interviene con decisione e tempestività ci faremo sentire noi in tutte le sedi possibili. Tante volte abbiamo affrontato questo problema, eppure non è risolto. Più volte abbiamo scritto, in diverse occasioni ci siamo riuniti con i rappresentanti dell’Azienda senza ottenere nulla. Ed allora diciamo basta! Siamo stati fin troppo accondiscendenti. Verificheremo con i legali se è possibile ricorrere alla Magistratura per restituire ai cittadini un servizio efficiente. Non è possibile – conclude - che alcuni, rendendosi conto dei tempi di attesa fuori la porta dell’Ufficio postale, si convincano a prendere l’auto ed andare a Maniace o Maletto”.

Commenti