Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

Fornace Penna a Scicli: “Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”

Fornace Penna, ennesimo crollo. Campo (M5S): “Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”. La Regione si attivi perché la Fornace venga messa subito in sicurezza, senza perdere ulteriore tempo.

01/12/2021“Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. È proprio il caso di dirlo, mentre Regione e eredi della fornace Penna litigano sull’esproprio, l’importante bene archeologico cade a pezzi. Cosa si aspetta a fare qualcosa di concreto? Che non rimangano in piedi nemmeno un paio di pietre? La Regione si attivi perché la Fornace venga messa subito in sicurezza, senza perdere ulteriore tempo”. Lo afferma la deputata del M5S all’Ars Stefania Campo, commentando il crollo di ben tre arcate dell’importante struttura, testimonianza di archeologia industriale e spesso set di fiction tra cui quella di Montalbano.
“Non possiamo rassegnarci – afferma Campo - a vedere sparire, crollo dopo crollo, un pezzo importante della nostra storia. Sin dall’inizio di legislatura chiediamo la messa in sicurezza del bene, ma si è continuato a fare orecchie da mercante, chiudendo colpevolmente gli occhi davanti ai ripetuti crolli, verificatisi praticamene ogni anno. Speriamo - continua la deputata – che il disastro di oggi serva quantomeno a far prendere coscienza a chi dovere della improcrastinabilità di rapidi interventi di messa in sicurezza, coinvolgendo anche la protezione civile. Il nostro timore è che ora sia in pericolo il pezzo più significativo della struttura, la Torre della ciminiera”.

“Purtroppo – conclude Campo – questo non è l’unico crollo avvenuto in queste ore nel Ragusano. A quello della Fornace si aggiunge infatti quello della Torre Faro di Pozzallo, la cui precarietà era stata segnalata a questo governo del nulla, che non ha mosso un dito per impedirlo”.

La Fornace Penna è un monumento di archeologia industriale e si trova in contrada Pisciotto a Sampieri, frazione del comune di Scicli in provincia di Ragusa. La Fornace Penna fu realizzata tra il 1909 ed il 1912 su progetto dell'ingegnere Ignazio Emmolo, che si laureò in matematica a Catania e in ingegneria civile a Napoli nel 1895. Creando la società con l'appoggio del barone Guglielmo Penna, scelse il sito di "Punta Pisciotto" a ridosso del mare, per i seguenti motivi:
il fondale sufficientemente profondo da consentire l'attracco delle navi. 
la presenza della ferrovia,
la vicina cava di argilla, a circa 200 metri, per la materia prima,
la disponibilità di abbondante acqua da una sorgente carsica locale.

Lo stabilimento produceva laterizi che venivano esportati in molti paesi mediterranei: gran parte di Tripoli (Libia) dopo la guerra del 1911 fu costruita con laterizi del "Pisciotto" . Si lavorava dalla sei del mattino sino all'imbrunire, da maggio a settembre; con le prime piogge la Fornace Penna veniva chiusa. Vi hanno trovato occupazione un centinaio di operai in età compresa tra i 16 e i 18 anni. La cessazione dell'attività dello stabilimento avvenne durante la notte del 26 gennaio 1924, a causa di un incendio doloso che lo distrusse in poche ore. Una lettera abbandonata attribuisce il gesto ai socialisti, mentre un'altra ipotesi adombra il sospetto di una vendetta interna alle file fasciste.

A testimonianza di quel passato produttivo sono rimasti solo dei ruderi: " 'o Pisciuottu ", così è chiamato l'antico stabilimento dagli abitanti del luogo; e nel passare inesorabile del tempo, disgregandosi silenziosamente e con discrezione, La Fornace Penna attende un suo destino. Da sempre questo edificio è stato al centro di grandi polemiche e dibattiti: tra le proposte di modificarlo in albergo o quelle di farlo divenire un luogo culturale o, semplicemente, di mettere in atto un restauro di mantenimento.

Negli ultimi anni, grazie anche al fascino delle sue rovine, la Fornace Penna è stata utilizzata come set cinematografico: "La Mànnara", come viene nominata la località dove sorge la fabbrica, in un episodio dello sceneggiato televisivo Il Commissario Montalbano. In occasione di una sua visita, Vittorio Sgarbi l'ebbe persino a definire "una basilica laica in riva al mare". (notizie da Wikipedia)

Commenti