Mangano: “Bene Papa Francesco che invita i genitori a non condannare i figli gay. Costruire un percorso di cammino pastorale per le coppie omosessuali”
Catania, 26/01/2022 - Figli e orientamento sessuale, paura da parte di genitori impacciati e forse non ancora pronti ad accettare un amore che per quanto tale andrebbe già considerato normale, senza etichette. Un argomento di estrema attualità tanto che affronta l’argomento anche Papa Francesco: “Non abbiate atteggiamenti di condanna", ha affermato il Santo Padre, invitando i genitori ad “accompagnare i figli, e non nascondersi in un atteggiamento condannatorio”.
Sandro Mangano, responsabile regionale del Dipartimento delle Libertà Civili di Forza Italia fa suo il pensiero espresso dal Santo Padre e rilancia la sua proposta rivolta alla chiesa cattolica di costruire un percorso di cammino pastorale anche per le coppie omosessuali. “Cresce il numero dei cristiani che si riscoprono omosessuali, e non si sentono accettati. A tal proposito penso che la Chiesa dovrebbe costruire per loro un percorso che sia inclusivo. Molti non si sentono pienamente accettati ed è per questo che ora più che mai si ha necessità di accompagnare coloro che, credendosi in difetto, affrontano un malessere quotidiano difficile da superare da soli. Il sostegno del Papa e della Chiesa è fondamentale per coloro che la sostengono nelle loro vite attraverso la fede e la speranza”.
Mangano rilancia la proposta di un cammino pastorale per le coppie omosessuali e rivolge l’invito a mons. Luigi Renna, neo arcivescovo di Catania, che in passato nei suoi incontri ha cercato di spiegare al meglio il significato della parola “omofobia”, passando per la tanto discussa teoria “gender” e i cosiddetti studi di genere. “Sappiamo e crediamo – conclude Mangano - nel valore che la religione può avere nella società. L'appello è chiaro e di pace ed è per questo che non può e non deve rimanere una semplice voce nel deserto. I credenti omosessuali sono tanti ed è giusto che venga trasmesso anche a loro quel messaggio di amore che da sempre contraddistingue l'intera comunità ecclesiastica. Dobbiamo superare lo scoglio sociale e vedere la ‘diversità’ come ‘unicità’”.
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