M5S: “Il sindaco Pogliese, sospeso, liberi Catania dallo stallo”. Siracusano (FI): "Contro Pogliese sgrammaticatura democratica; vittima ancora una volta di un’ingiustizia, e la città di Catania nuovamente privata del suo sindaco. La legge Severino - che andrebbe completamente riscritta - viene interpretata in modo errato e in contrasto con una recente sentenza della Corte Costituzionale"
CATANIA, 25 gennaio 2022 - “Salvo Pogliese vittima ancora una volta di un’ingiustizia, e la città di Catania nuovamente privata del suo sindaco. La legge Severino - norma assurda, che andrebbe completamente riscritta - viene interpretata in modo errato e in contrasto con una recente sentenza della Corte Costituzionale, e dunque dalla Prefettura di Catania è stata inviata una nota al Comune etneo che ripristina la sospensione del primo cittadino. Una procedura aberrante, una sgrammaticatura democratica che il Parlamento ha il dovere di sanare il prima possibile. Non si può privare un’amministrazione locale di una guida, prima di una sentenza definitiva, non può sussistere nel nostro Paese la presunzione di colpevolezza. Occorre una riflessione urgente su questo delicato tema, che coinvolga tutte le forze politiche, nessuna esclusa”. Così Matilde Siracusano, deputata messinese di Forza Italia.
“Catania sta attraversando un momento drammatico: è sporca, abbandonata a se stessa e fuori controllo. Non può più permettersi un vertice monco. Il sindaco Pogliese e la sua giunta liberino la città da questo stallo e compiano un gesto di responsabilità”.
Lo chiedono i rappresentanti catanesi del Movimento 5 Stelle di ogni livello istituzionale, dopo che il primo cittadino, Salvo Pogliese, è stato nuovamente sospeso dalla carica per 14 mesi, ovvero quelli che rimangono da scontare dopo una condanna in primo grado per peculato, secondo la legge Severino.
“Anche se l’ufficialità è arrivata ieri pomeriggio - aggiungono - la notizia la si aspettava da tempo. Ci preoccupa moltissimo il fatto che la città sia rimasta senza guida, ma ancora di più la posizione del primo cittadino che decide di non decidere, prendendo tempo e lasciando una città allo sbando. Al netto delle considerazioni giudiziarie, che ci auguriamo si risolvano per il meglio nei prossimi gradi di giudizio, c'è un problema di opportunità politica, mentre la città deve poter contare su una guida solida e decisa. Il sindaco si dimetta se non può più stare al suo posto: Catania e i catanesi hanno il diritto di scegliersi una nuova amministrazione”.
“Catania non può restare ostaggio di Pogliese e dei bizantinismi della legge Severino. Il sindaco anteponga il bene della città ad ogni altra considerazione e si dimetta evitando di scaricare sulla città i suoi problemi con la giustizia”. Lo dichiara Claudio Fava, deputato regionale del movimento i Cento Passi e Presidente della Commissione Regionale antimafia, che sottolinea come "la città sta vivendo in uno stato di prolungato e doloroso abbandono: preda dell'emergenza rifiuti, di un disagio diffuso nelle sue periferie, senza una regia per l’utilizzo dei fondi del Pnrr. Pensare di poter lasciare la città ancora a lungo senza governo è un atto di irresponsabile presunzione."
Il Presidente dell'antimafia quindi conclude che "è legittimo che Pogliese si difenda nelle opportune sedi giudiziarie, ma lo faccia da privato cittadino e restituisca ai catanesi il diritto di scegliere con il voto un nuovo sindaco."
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