Trasporto merci pericolose in Sicilia: garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre un punto di equilibrio

Trasporti merci pericolose: CNA Fita Sicilia, un tavolo per risolvere le criticità. Un tavolo tecnico per risolvere le criticità sollevate dalle aziende che si occupano del trasporto di merci pericolose in Sicilia. “Siamo consapevoli della necessità di garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre trovare un punto di equilibrio tra queste esigenze e la continuità operativa dei trasporti essenziali”. Palermo, 12 aprile 2025 – È questa la proposta avanzata dalla CNA Fita Sicilia che ha registrato la disponibilità del Presidente della IV Commissione, on. Carta, dell’assessore alla mobilità, On. Aricò, del Presidente del CAS, avv. Filippo Nasca (nella foto) , e del suo direttore, dott. Fazio. Una delegazione della CNA Fita Sicilia, composta da Saro Tumino, Giorgio Stracquadanio, Daniela Taranto e Francesco Lombardo, è stata ricevuta dalla IV Commissione Ambiente, dell’Assemblea Regionale Siciliana dalla Territorio e Mobilità. Durante l’audizione, la CNA Fita ha illustrato le gravi cr...

Piano rifiuti: 7 imprese per 2 inceneritori, ma il piano non ne prevede

Il deputato 5 Stelle Giampiero Trizzino: “Le direttive europee sull’economia circolare impongono scelte diverse: a che serviranno due impianti da 450 mila tonnellate/anno se non ci saranno più in Sicilia i rifiuti per alimentarli? Un evidente controsenso”. M5S all’Ars: “Sette imprese per due inceneritori, ma il Piano rifiuti non ne prevede. Nuovo pasticcio di Musumeci”


PALERMO, 31 gennaio 2022 - “Sette imprese per costruire due inceneritori in Sicilia, quando il Piano regionale dei rifiuti non ne prevede nemmeno uno. Un nuovo pasticcio in vista, firmato dal governo Musumeci, con contorno di guai per l’ambiente”. Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito, appartenenti alla commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Ars.
“Il governo Musumeci - spiega Giampiero Trizzino - meno di un anno fa ha approvato il Piano regionale dei rifiuti che non prevede la costruzione di inceneritori. Ha comunque deciso di realizzarne ben due e sono presentate sette imprese interessate a costruirli e gestirli. Come si concilia questo con il Piano rifiuti? Andrà riscritto, riteniamo, e non sarà facile visto che per avere l’attuale Piano ci sono voluti dieci anni. Come si concilia questo con i buoni propositi del presidente Musumeci che ha sempre detto di essere contrario alla gestione privata dei rifiuti? Come si concilia questa scelta, inoltre, con l’emergenza rifiuti in corso, per la quale servono misure immediate, mentre per costruire gli inceneritori ci vogliono almeno tre o quattro anni?”, si chiede il deputato M5S.

“Non si può poi ignorare - aggiunge Trizzino - il contesto europeo in cui si opera. Le direttive europee sull’economia circolare impongono standard di recupero dei rifiuti elevatissimi. Il che vuol dire che, da qui a pochi anni, l’80% dei rifiuti che produciamo non potrà più finire in una discarica e neppure in un inceneritore. A che serviranno due inceneritori da 450 mila tonnellate/anno se non ci saranno più in Sicilia i rifiuti per alimentarli? Un evidente controsenso. Così come è un controsenso lasciare alle aziende private la scelta dei luoghi dove dovrebbero sorgere gli inceneritori. La Sicilia ha già subito enormi danni dall’industria pesante, con territori irrimediabilmente compromessi. La storia non ci ha insegnato nulla?”, conclude il deputato.

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