Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

Raffineria di Milazzo: "Potrà inquinare di più? Il Ministro Cingolani apre ad ulteriori concessioni"

La Raffineria potrà inquinare di più? Il Ministro Cingolani apre ad ulteriori concessioni alla RAM, ma non ai cittadini? Giovedì 17 si è tenuto un incontro a Roma: presenti tra gli altri i vertici della Raffineria di Milazzo ed il Ministro della "transizione ecologica" Cingolani.

20/02/2022 - Chi si aspettava chissà quale progetto di riconversione è rimasto deluso, visto che nulla di concreto è emerso in tal senso. Si è parlato invece, com'era ovvio, dell'ultimo decreto AIA firmato a gennaio dal Ministro Cingolani. Un provvedimento che viola il diritto alla salute dei cittadini, non essendo state recepite le prescrizioni sanitarie dei Sindaci, ovvero quei limiti indispensabili per evitare che un eccessivo carico inquinante continui a produrre inaccettabili danni alla salute della popolazione.
Ma, a quanto pare, questo aspetto non è stato minimamente discusso all'incontro del 17. Si è parlato invece del limite di cui la RAM si lamenta da due mesi: quello previsto per i COV emessi dal camino E10. Si perchè la RAM non si è accontentata di aver evitato le prescrizioni sanitarie, ma pretende anche l'eliminazione di quest'altro limite, che il Ministero non ha potuto fare a meno di inserire in ottemperanza ad una verificazione disposta dal TAR.

Stando a quanto riportato dalla stampa, il Ministro Cingolani avrebbe aperto a questa possibilità. Tant'è che la stessa RAM, per bocca dei suoi "portavoce sindacali", ha espresso soddisfazione: "il Ministro si è detto disponibile ad affrontare la questione nel merito, valutando i dati che la Raffineria dovrà fornire nei prossimi giorni". I dati di cui si parla sono quelli relativi al monitoraggio dei COV emessi dal camino E10, mentre cosa si intenda per "affrontare la questione nel merito" lo chiarisce un articolo della Gazzetta, secondo cui il Ministro Cingolani, "si è impegnato ad una nuova valutazione delle prescrizioni contenute nel decreto dello scorso gennaio".

Così facendo, se la Raffineria non rispetta il limite imposto, non verrà sanzionata com'è normale che sia, bensì il limite verrà ammorbidito per adeguarsi alle emissioni della Raffineria. Ma allora a che servono i limiti? 
Sarebbe come se una macchina venisse beccata in autostrada a 200 Km/h quando il limite è di 130, ma anzichè farle la multa si decidesse di rivedere il limite, innalzandolo proprio a 200 km/h! Uno dei tanti giochi di prestigio a cui ci hanno abituati la RAM ed i suoi amici al Ministero.

Tutto questo mentre il Ministro Cingolani non sembra avere alcuna intenzione di integrare il Decreto AIA con le prescrizioni sanitarie. E' vero che fra 5 mesi la RAM è tenuta a fornire dati (peraltro già noti ed arcinoti) sulle ricadute delle emissioni, ma questi dati potranno essere valutati solo dai Ministeri della "Transizione Ecologia" e della "Salute", ovvero i principali attori che, contravvenendo alla legge, hanno di fatto negato il diritto/dovere dei Sindaci di tutelare la salute dei cittadini.
Pertanto è facile prevedere come andrà a finire: il decreto AIA probabilmente verrà modificato, ma non per sanare il grave vizio procedimentale di cui si è macchiato, bensì solo per fare ulteriori concessioni alla RAM, rendendo il provvedimento ancora più illegittimo.

Un doppiopesismo che meriterebbe sia azioni legali (sono già stati annunciati ricorsi al TAR), ma anche una sollevazione del territorio contro i principali responsabili di questo ennesimo perculamento ai danni della valle del Mela. Gli stessi che finora sono stati invece osannati da qualche esponente politico locale.

Comitato dei cittadini contro l'inquinamento nella valle del Mela

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