Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

Ponte sullo Stretto: da Giovannini zero indicazioni, e non incontra le Associazioni

Ponte Stretto: Siracusano (FI), da Giovannini zero indicazioni, ci appelliamo a Draghi. “Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, oggi a Messina per una serie di appuntamenti, non ha trovato il tempo per incontrare alcune associazioni, tra le quali Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, che gli avrebbero voluto consegnare un documento in merito alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.


07/03/2022 - “Sul Ponte sullo Stretto di Messina il governo continua a non dare indicazioni in merito a una chiara posizione politica sul tema. Oggi il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in un’intervista a ‘Il Messaggero’ prende tempo ed evoca, per la prima volta, una fantomatica ‘opzione zero’, che il Parlamento non ha mai chiesto. Al contrario, le Camere hanno dato, votando favorevolmente a due mozioni sul tema, atti di indirizzo ben precisi all’esecutivo in merito alla necessità di trovare le risorse necessarie per costruire questa grande opera. Sei mesi fa il Comitato di esperti messo in piedi dall’ex ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli, aveva consegnato al Parlamento una relazione nella quale esprimeva un giudizio positivo sulla realizzazione del Ponte, considerato l’unica grande opera in grado di collegare in modo rapido e strutturale la Sicilia con la Calabria e il resto del Paese.

Enrico Giovannini, subentrato con il governo Draghi alla De Micheli, ha ignorato questo rapporto ed ha rilanciato annunciando uno pseudo studio di fattibilità, mai chiesto dalle Camere, per valutare la convenienza o meno di questa infrastruttura. Sono passati quattro mesi da quell’impegno preso dal ministro in audizione davanti alla Commissione Trasporti della Camera, ed ancora è tutto fermo. Oggi Giovannini annuncia che lo studio di fattibilità tecnico-economica verrà affidato a breve. In realtà, il ministro aveva assicurato che avrebbe avuto questo dossier pronto entro la primavera del 2022.
Negli scorsi mesi avevo chiesto, proprio al ministro Giovannini - sia durante un’audizione in Parlamento che attraverso un emendamento al decreto Infrastrutture, bocciato dal governo -, la possibilità di avere una relazione comparativa tra il progetto già esistente e quello nuovo di zecca per conoscere le tempistiche e per avere chiarezza sulle reali intenzioni dell’esecutivo.

Il Mezzogiorno avrà a disposizione il 40% delle risorse europee del Pnrr, ma senza il Ponte sullo Stretto di Messina, opera indispensabile per far ripartire il Sud, progettare una strategia di mobilità sarà impossibile e controproducente. Ci appelliamo al presidente Draghi per avere una risposta alle sollecitazioni che arrivano da anni da interi territori, stanchi di rinvii e indecisioni”.

“Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, oggi a Messina per una serie di appuntamenti, non ha trovato il tempo per incontrare alcune associazioni, tra le quali Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, che gli avrebbero voluto consegnare un documento in merito alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.
Parlare con gli esperti e i cittadini, veri protagonisti dei disagi quotidiani di un mancato collegamento veloce tra Sicilia e Calabria, sarebbe stato certamente un momento di confronto positivo e di arricchimento utile a valutare scelte strategiche per lo sviluppo del Sud.
Peccato per questa occasione persa.
Inoltre, con rammarico, segnaliamo che alla cerimonia di inaugurazione della ‘Iginia’, la nuova nave di Rete ferroviaria italiana, nel porto di Messina, i parlamentari di Forza Italia sono stati gli unici esclusi.
Tutti gli altri rappresentanti dei movimenti politici hanno ricevuto formali inviti. Per gli azzurri, invece, deputati nazionali e regionali, neanche una mail.
Dagli organizzatori una grave mancanza di rispetto e di considerazione nei confronti di un partito estremamente importante, tanto in città quanto in Regione. Un evidente abbaglio per il quale, magari, qualcuno dovrebbe chiedere scusa”.


Così Matilde Siracusano, deputata messinese di Forza Italia.

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