Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Reddito cittadinanza: 389 'furbetti' denunciati a Catania, 3 milioni il 'bottino'

Reddito cittadinanza: 389 'furbetti' denunciati a Catania. I Carabinieri hanno denunciato 389 persone percettori del Reddito di cittadinanza, in gran parte residenti nel rione di Librino. Tra loro anche 191 con precedenti penali, anche per reati di mafia. L'accusa è di avere ottenuto indebitamente, sin dal 2020, il RdC con dichiarazioni false e omissive. Tra le irregolarita' maggiormente riscontrate dai CC l'avere dichiarato falsamente di essere l'unico componente del nucleo familiare, in modo da potere percepire il reddito nonostante la convivenza con un familiare lavoratore. L'importo complessivo riscosso indebitamente e' di circa 3 milioni di euro. 

CATANIA, 29 APR 2022 - Carabinieri del comando provinciale di Catania, con la collaborazione dell'Inps, hanno denunciato 389 persone percettori del Reddito di cittadinanza, in gran parte residenti nel popoloso rione di Librino. Tra loro anche 191 con precedenti penali, alcune anche per reati di mafia. Gli indagati sono accusati di aver ottenuto indebitamente dal 2020 il sussidio con dichiarazioni false e omissive. Tra le irregolarita' maggiormente riscontrate dai militari dell'Arma l'avere dichiarato falsamente di essere l'unico componente del nucleo familiare, in modo da potere percepire il reddito nonostante la convivenza con un familiare lavoratore oppure consentire ad altri componenti della famiglia di avanzare richiesta all'Inps per lo stesso sussidio statale. Tra i destinatari del reddito sono state identificate anche persone che avevano indicato residenze "fittizie" (numerosi cittadini stranieri avevano indicato la stessa abitazione senza averci mai soggiornato) oppure indirizzi corrispondenti ad esercizi commerciali, cavalcavia e aree di campagna. L'importo complessivo riscosso indebitamente e' di circa 3 milioni di euro. I denunciati sono stati segnalati all'Inps per l'immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, e l'avvio delle necessarie procedure di restituzione di quanto illecitamente percepito. (ANSA).

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