Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

Stromboli: sul film con Ambra Angiolini si 'infiammano' le polemiche per un incendio da indagare

Incendio Stromboli per un incendio scoppiato durante le riprese di una fiction Rai dedicata alla Protezione civile. Accuse vengono ora rivolte alla fiction Rai con Ambra Angiolini. Interrogato il regista Marco Pontecorvo.

26/05/2022 - L'incendio di Stromboli è scoppiato durante le riprese della fiction Rai e si parla di isastro ambientale. La fiction che vede nel cast pure Ambra Angiolini ha procurato panico tra gli abitanti che hanno collaborato per lo spegnimento insieme ai Vigili del fuoco e i Carabinieri. Messo in sicurezza cittadini e turisti ora si accendono le polemihe. Interrogato il regsta Marco Pontecorvo e avviate le indagini per accertare le responsabilità. L’incendio sarebbe scoppiato il 25 maggio, forse per un un piccolo fuoco acceso dalla troupe durante le riprese (ma sono solo dei sentito dire). Le fiamme si sarebbero propagate alimentate dal vento di scirocco: ma si tratta solo di ipotesi e supposizioni.

Con un esposto che sarà presentato oggi alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto il Codacons chiede di indagare per la possibile ipotesi di disastro ambientale, accertando eventuali responsabilità della troupe che stava girando una fiction sull’isola e, se confermate, chiamando la Rai a risarcire i danni provocati all’ambiente. Lo rende noto il Codacons, dopo le indiscrezioni emerse nelle ultime ore secondo cui il rogo scoppiato a Stromboli sarebbe stata provocato da un falò accesso durante le riprese di una fiction con Ambra Angiolini.
"Chiediamo alla Procura di fare luce sulla vicenda e di procedere per il possibile reato di disastro ambientale – spiega il Codacons – I componenti della troupe presente a Stromboli vanno indagati come prevede la legge allo scopo di accertare eventuali responsabilità e, se emergeranno colpe, la Rai sarà chiamata a risarcire i danni ambientali provocati all’isola".

“Adesso che le fiamme sono state finalmente domate, si contato gli ingentissimi danni del tragico incendio che ha colpito parte dell’isola di Stromboli. Abbiamo a che fare con un vero e proprio disastro ambientale, con intere colline di macchia Mediterranea distrutte dal fuoco. Siamo vicini ai cittadini di Stromboli e a tutta la comunità eoliana, e ringraziamo di vero cuore il Corpo dei Vigili del fuoco che, con il coraggio e l’abnegazione che lo contraddistingue, è stato determinante per arginare almeno in parte questa sciagura. Fortunatamente al momento non si registrato feriti o intossicati, ma quanto accaduto avrà pesanti ripercussioni sulla prossima stagione estiva. Bene ha fatto la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) ad aprire immediatamente un’inchiesta. Andranno accertate nel più breve tempo possibile eventuali responsabilità: se qualcuno ha sbagliato o ha agito con negligenza andrà punito con decisione”. Così Matilde Siracusano, deputata messinese di Forza Italia. 

 “I vigili del fuoco sul set della fiction della Rai a Stromboli erano presenti solo per movimentare i mezzi del Corpo, secondo gli accordi tra la produzione e l’Amministrazione centrale del Corpo nazionale”. A precisarlo è il Segretario Generale della FNS CISL di Messina, Letterio Pagano, che sottolinea come “non corrisponda al vero, nonostante la nota della Regione, che la presenza era dovuta all’accensione e al controllo delle fiamme necessarie per la ripresa delle scene”. “Sarà l’indagine disposta dalla Procura ad accertare la dinamica e le cause dell’incendio, ma quel che preme a questo sindacato – continua Pagano – è precisare che, al momento e sul luogo del divampare delle fiamme, non era presente alcun vigile del fuoco. I Vigili del Fuoco sono intervenuti prontamente successivamente riuscendo con non poche difficoltà a contenere l’incendio che aggrediva un’abitazione. Subito dopo, a causa del forte vento la situazione è divenuta non più gestibile con le sole forze di terra ed è stato necessaria chiamare i rinforzi aerei”.

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