Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

Falcone, Borsellino e la foto 'clandestina' di Tony Gentile

Tony Gentile, nato a Palermo nel 1964, ha cominciato a fare il fotografo nel 1989, collaborando con la stampa locale e con l’agenzia fotogiornalistica Sintesi di Roma, grazie alla quale ha pubblicato le sue foto sulle più importanti testate giornalistiche italiane e straniere. Nel 1992 è diventato corrispondente dell’agenzia di stampa internazionale Reuters, lavorando fino al 2019 con base a Roma.

12/06/2022 - La foto più celebre di Tony Gentile ritrae Giovanni Falcone e Paolo Borsellino l'uno accanto all'atro, confidenzialmente sorridenti. Ora quello scatto fotografico diventa un 'caso' e finisce in Parlamento. La foto realizzata da Tony Gentile il 27 marzo del 1992, a Palermo, divenuta l’icona della lotta alla mafia ed esposta negli uffici pubblici e nelle scuole, sarà replicata sulle monete da 2 euro, ma 'clandestinamente'. 
Insomma, la foto 'universale' di Tony Gentile non sarebbe un'opera dell'ingegno nè 'opera d'arte' e in qualto tale non sarebbe soggetta a tutela. Sarebbe cioè una “semplice” fotografia, cui la legge riconosce i diritti d'autore (e di riproduzione, diffusione e vendita) solo per 20 anni. Se invece venisse riconosciuta “opera dell'ingegno” verrebbe “protetta” per 70 anni dalla morte del fotografo.

Tony Gentile non nasconde all’AGI la sua amarezza: “Per me è una mortificazione umana e professionale, non è possibile che una foto di questo valore sia trattata in questo modo”. Ed ha pienamente ragione. Gentile potrebbe non vedere più il suo nome d'autore accanto alla sua foto, proprio in occasione del trentennale della strage di Capaci e via D’Amelio”.
Lo scorso 23 maggio 2022 il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi ha presentato un’interrogazione al ministro della Cultura Dario Franceschini, per chiedere “se è a conoscenza delle circostanze” e “se non ritenga che, a fronte dell’alto valore simbolico della celebre fotografia che riproduce i magistrati Falcone e Borsellino, non sia nelle sue facoltà riconoscerne comunque il valore di opera d’arte”.
Quella che segue è l'interrogazione di Anzaldi, nella speranza che trovi accoglimento e che Gentile possa vedere rinonosciuto il suo principio di paternità dell'opera dell'ingegno.
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Interrogazione a risposta in commissione 5-08155presentato da
ANZALDI Micheletesto di
Lunedì 23 maggio 2022, seduta n. 699

  ANZALDI. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

il 27 marzo 1992 a Palermo il fotoreporter Tony Gentile realizzò lo scatto in cui si vedono i due magistrati, Falcone e Borsellino, pochi mesi prima di essere uccisi dalla mafia, che parlano e sorridono. L'immagine in bianco e nero è diventata celebre dopo essere stata pubblicata in seguito alle stragi di Capaci e via D'Amelio;

nei decenni successivi la foto è diventata un'icona della lotta a Cosa Nostra. Uno scatto, quello realizzato dal fotoreporter Tony Gentile, che per la sua spontaneità e potenza evocativa, è stato replicato su murales e striscioni, è diventato un'opera in metallo fuori dall'aeroporto di Palermo, fino a essere usato per una serie di monete celebrative in ricordo dei due magistrati uccisi dalla mafia;

negli anni passati, il fotografo ha agito in giudizio avanti al Tribunale di Roma nei confronti di Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A. per chiedere il risarcimento dei danni conseguenti all'asserito illecito utilizzo da parte di Rai della nota fotografia in programmi di informazione e sul proprio sito web. L'autore richiedeva nello specifico di accertare che la propria fotografia rivestisse carattere di opera fotografica e che venisse dichiarata la responsabilità di Rai-Radiotelevisione Italiana S.p.A., per aver illecitamente riprodotto, elaborato e pubblicato la celebre fotografia, senza menzionare la paternità della stessa, né richiedere il consenso dell'autore o corrispondere a questo un equo compenso;

secondo la legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio, la riproduzione di fotografie pubblicate sui giornali o altri periodici, concernenti persone o fatti di attualità o aventi comunque pubblico interesse, è lecita contro pagamento di un equo compenso all'autore, ma comunque nella riproduzione deve indicarsi il nome del fotografo e la data dell'anno della realizzazione;

a esito del procedimento, il Tribunale, con sentenza n. 14758 pubblicata il 12 settembre 2019, ha riconosciuto in capo al fotografo la titolarità dei diritti di sfruttamento economico dello scatto in questione, ma ha escluso che l'opera possa avere carattere autoriale, facendola rientrare nella fattispecie di «fotografie semplici» laddove la legge riconosce in capo all'autore soltanto il diritto esclusivo di riproduzione, diffusione e spaccio dello scatto per un periodo di 20 anni della realizzazione dello stesso (articolo 87, comma 1, L.D.A.). La sentenza ha escluso dunque l'ipotesi di opere fotografiche, in presenza di un particolare grado di creatività (cosiddetto «qualificato»). In questo caso la fotografia è protetta come opera dell'ingegno (articolo 2 Legge sul Diritto d'Autore) per un periodo di 70 anni a partire dalla morte dell'autore;

la celebre fotografia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nonostante il valore simbolico assunto dallo scatto, non può configurarsi come opera d'arte, con la conseguenza che, riconosciuta la caratteristica di mera fotografia semplice e la relativa tutela del diritto connesso di durata limitata a 20 anni, il nome del fotografo non potrà più essere citato in alcuna riproduzione, proprio in occasione del trentennale della strage di Capaci e via D'Amelio;

tale situazione evidenzia come alcune espressioni del genio (dipinti, sculture, installazioni, performance, e altro) appaiono essere istintivamente percepite, sia socialmente sia giuridicamente, come dotate di un intrinseco valore artistico, mentre alle fotografie tocca, generalmente, una sorte del tutto diversa –:

se sia a conoscenza delle circostanze di cui in premessa e se non ritenga che, a fronte dell'alto valore simbolico della celebre fotografia che riproduce i magistrati Falcone e Borsellino, non sia nelle sue facoltà riconoscerne comunque il valore di «opera d'arte».

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