Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

Povertà assoluta in Italia ai massimi negli ultimi anni

Indagine Istat. Si conferma più diffusa la povertà assoluta tra le famiglie in affitto. Povertà assoluta ai massimi negli ultimi anni. Il livello raggiunto dalla povertà assoluta nel 2021 (7,5%) è tra i più elevati dall’anno in cui si è iniziato a misurare questo indicatore. Guardando all’ultimo quinquennio, nel 2017 l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta era del 6,9%, in forte crescita sull’anno precedente (6,3%) e nettamente superiore a quella media del quadriennio precedente (2013-2016) quando risultava stabile e pari al 6,1%. 

 15/06/2022 - L’aumento del numero di famiglie povere ha portato all’introduzione, tra il 2018 e il 2019, di varie misure di contrasto alla povertà: reddito di inclusione (2018) e reddito di cittadinanza (2019). L’impatto di tali misure si coglie almeno in parte nel calo delle famiglie in povertà assoluta osservato nel 2019, con un’incidenza pari al 6,4%, valore prossimo a quello del quadriennio 2013-2016. Nel 2020 gli effetti economici della pandemia da Covid-19 hanno favorito la crescita della povertà assoluta,determinando anche qualche cambiamento strutturale delle famiglie povere assolute. In particolare, nel Nord si è avuto un forte aumento delle famiglie in povertà assoluta: il 6,7% nel 2021 a fronte del 5,8% del 2018. 

Nel Mezzogiorno, invece, l’incidenza della povertà familiare è rimasta stabile al 10%. La crescita della povertà assoluta ha riguardato maggiormente le famiglie nelle quali la persona di riferimento ha un’età compresa tra 45-54 anni; l’incidenza è cresciuta al 9,7% dall’8,3% del 2018; inoltre nel Nord l’incidenza della povertà per le famiglie residenti nella periferia area metropolitana è salita al 6,9% dal 5,4% del 2018. 

 L’incidenza di povertà assoluta varia anche a seconda del titolo di godimento dell’abitazione in cui si vive, e la situazione è più critica per le famiglie che vivono in affitto. Le oltre 889mila famiglie povere in affitto nel 2021 sono il 45,3% di tutte le famiglie povere, con un’incidenza di povertà assoluta del 18,5%, contro il 4,3% di quelle che vivono in abitazioni di proprietà. Le famiglie in affitto residenti nel Mezzogiorno mostrano valori dell’incidenza di povertà assoluta pari al 22,4%, rispetto al 17,6% del Nord, con valori sostanzialmente stabili sul 2020, e al 15,4% del Centro (+3,1 punti percentuali). Le famiglie con persona di riferimento giovane (frequentemente con minori al loro interno) e quelle con stranieri, vivono più spesso in affitto, poiché scontano sia una minore capacità reddituale sia una minore probabilità di avere accumulato risparmi o aver avuto accesso a beni ereditari. 

 L’incidenza di povertà assoluta è più elevata per le famiglie con persona di riferimento fra i 45 e i 54 anni in affitto (pari al 23%). Guardando la cittadinanza, vive in affitto il 76,5% delle famiglie povere con stranieri; solo il 10,6% ha una casa di proprietà contro, rispettivamente, il 31,1% e il 54,9% delle famiglie in povertà di soli italiani. L’affitto medio per le famiglie in povertà assoluta è pari a circa 337 euro mensili, contro i 434 euro pagati dalle famiglie che non sono in condizione di povertà. Il 15,0% delle famiglie in povertà assoluta che vivono in casa di proprietà paga un mutuo (contro il 19,3% delle famiglie non povere). Pur trattandosi di un investimento, che, come tale, non rientra nella spesa per consumi, tuttavia, per le famiglie che la sostengono, rappresenta un’uscita gravosa.

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