Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

Gliaca di Piraino: Identificato il relitto della nave svedese “Cambria” ex “Ernst Merck”

 
Identificato il relitto rinvenuto nel 2019 nei fondali di Gliaca di Piraino (ME): si tratta della nave svedese “Cambria” ex “Ernst Merck”. L’assessore Samoná: “Grazie alla Soprintendenza del Mare restituita la ricostruzione storica degli eventi”

Palermo, 20 luglio 2022 - Il relitto del piroscafo di Gliaca di Piraino (ME), segnalato per la prima volta nel 2019 dal subacqueo messinese Carmelo La Monica, ha, finalmente, un nome e una storia. Si tratta della nave svedese “Steam Ship” “Cambria” ex “Ernst Merck”, realizzata interamente in ferro a propulsione mista vapore e vela di oltre 1500 tonnellate, lunga 69,9 metri e larga 10,4, costruita a Nyköping nel 1858. La ricostruzione dell’identità del relitto si deve al lavoro certosino e di ricerca storico-documentale del subacqueo Giuseppe Condipodero Marchetta e dell’ispettore Onorario della Soprintendenza del Mare per i Beni culturali subacquei della provincia di Messina, Gianmichele Iaria, i quali grazie anche a numerosi rilievi subacquei che hanno potuto risalire all’esatta individuazione del relitto che era stato individuato in un primo momento come una presunta motozattera della Regia Marina.

“Analogamente a quanto recentemente avvenuto per il piroscafo giapponese “Taikosan Maru” di Acireale (CT), anche in questo caso, - sottolinea l’assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà - la passione e la perseveranza profuse a beneficio della ricostruzione della verità storica restituiscono tasselli preziosi per la narrazione delle vicende dello scorso secolo. Un lavoro prezioso di indagine in cui la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana è costantemente impegnata nel tentativo di valorizzare la Sicilia sommersa”.
Sullo sfondo delle grandi trasformazioni industriali della prima metà del XIX secolo, che hanno dettato una profonda evoluzione della marineria e delle rotte marittime, l'innovativo progetto della nave a vapore più grande costruita nei paesi nordici in quell'anno, prese il nome dal banchiere Ernst Merck, Console Generale d'Austria ad Amburgo, che ne finanziò la costruzione.
Fu la prima “Steam Ship” svedese ad attraversare l'oceano Atlantico e l'equatore e nell'autunno del 1861 tornò in Svezia dove fu ampliata e convertita in nave passeggeri. Dopo il suo ultimo viaggio per portare migranti svedesi in Nord-America nel 1864, il fallimento dell'armatore Johan Holm ne determinò la vendita a J. Tomson, T. Bonar & Co a Londra.

Nonostante la vita della “Ernst Merck” sia stata fin dall'inizio abbastanza travagliata e costellata da incidenti e danneggiamenti di rilievo, nel dicembre del 1868 viene cambiato il nome in “Cambria”. La scaramanzia e la superstizione attribuiscono a questo episodio l’affondamento dell’imbarcazione per avaria e maltempo, avvenuto davanti la costa di Gliaca di Piraino nel 1869.
“Il relitto della SS “Cambria” - spiega il Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici - giace oggi ad una profondità variabile tra i 6 e i 10 metri su un fondale sabbioso e reca quali elementi maggiormente significativi della sua struttura originaria, l'elica a quattro pale con il suo asse, la caldaia a vapore e la parte poppiera dello scafo in acciaio con doppio fondo”.

Con il supporto dell’Autorità marittima e per le finalità di tutela, anche per questo relitto verrà chiesta l’emissione di un'ordinanza di regolamentazione dell'accesso al sito subacqueo.

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