Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

Istat, Istruzione e formazione: particolarmente critica la situazione nelle province di Crotone, Agrigento e Palermo

Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori. L’Istat pubblica l’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile dei territori, riferiti alle province e alle città metropolitane italiane. , coerenti e integrati con il framework Bes adottato a livello nazionale. Nell’edizione 2022 il quadro informativo si incrementa di 7 nuovi indicatori provinciali, distribuiti nei domini Istruzione e formazione, Ambiente e Qualità dei servizi. La penalizzazione del Mezzogiorno e il dualismo nord-sud erano e restano chiavi di lettura appropriate per molte e importanti componenti del Bes. 

Roma, 4 ott 2022 - Istruzione e formazione. Nell’anno scolastico 2021/2022 il 43,6% degli studenti che frequentano la classe III della scuola secondaria di primo grado ha una competenza numerica non adeguata, in leggero miglioramento rispetto al 44,5% dell’anno scolastico precedente ma in peggioramento nel confronto con l’anno scolastico 2018/2019 (39,6%). Il gradiente territoriale rimane molto forte a svantaggio del Mezzogiorno: 35,8% al Nord (in miglioramento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2020/2021 ma in peggioramento di 4,5 p.p. rispetto al 2018/2019), 40% al Centro e 60% nel Mezzogiorno (dove si registra un miglioramento di -1,6 p.p. sul 2020/2021). 

Particolarmente critica la situazione nelle province di Crotone, Agrigento e Palermo (rispettivamente 69,5%, 65,7 e 65,2% degli studenti con competenze numeriche insufficienti); all’opposto le percentuali più basse si registrano a Sondrio (25,5%) e Belluno (26,1%).

I confronti di genere evidenziano lo svantaggio delle ragazze: le studentesse che hanno competenze numeriche non adeguate sono il 45,8% contro il 41,6% dei coetanei maschi. In 17 province del Mezzogiorno (fanno eccezione quelle della Basilicata, dell’Abruzzo e del Molise) più del 60% di studentesse ha competenze numeriche inadeguate contro una quota che non arriva al 30% a Sondrio, Belluno e Lecco. 

Per gli studenti maschi invece sono 8 le province della Calabria e della Sicilia (Siracusa, Trapani, Vibo Valentia, Palermo, Reggio di Calabria, Caltanissetta Agrigento e Crotone) in cui più del 60% dei ragazzi ha competenze numeriche insufficienti e 7 le province del Nord in cui la stessa percentuale si attesta sotto il 30% (Belluno, Sondrio, Monza e della Brianza, Lecco, Trento, Como e Aosta). 

Nel 2021 la partecipazione alla formazione continua, ovvero la percentuale di persone di 25-64 anni che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle 4 settimane precedenti l'intervista, supera i livelli registrati prima della pandemia (9,9% nell’ultimo anno contro 8,1%), recuperando la perdita avuta nel 2020 (era 7,1%). 

Rispetto al 2019, la quota di persone in formazione migliora in tutte le ripartizioni, con incrementi maggiori al Centro (+2,3 punti percentuali, 11,1%) e nel Mezzogiorno (+2 p. p., 7,8%). Al Nord-ovest il 10,5% delle persone tra 25-64 anni ha fatto formazione nel 2021, nel Nord-est l’11,5%. 

Tra le province che hanno visto aumentare di molto la partecipazione alla formazione nel 2021, rispetto al 2019, ci sono Vibo Valentia (+5 p.p.), Enna (+4,9 p.p.), Brindisi (+4,6 p.p.), Cagliari (+4,3 p.p.) e Ragusa (+4,1 p.p.). Viceversa sono poche le province sotto i livelli del 2019: Cremona, Verona e Rovigo, Bolzano, Livorno, Barletta-Andria-Trani e Oristano (Figura 4).

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