Misure del Benessere equo e sostenibile
dei territori. L’Istat pubblica l’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile dei
territori, riferiti alle province e alle città metropolitane italiane. , coerenti e integrati con il framework Bes
adottato a livello nazionale. Nell’edizione 2022 il
quadro informativo si incrementa di 7 nuovi indicatori provinciali, distribuiti nei domini Istruzione e
formazione, Ambiente e Qualità dei servizi. La penalizzazione del Mezzogiorno e il dualismo nord-sud erano e restano chiavi di lettura appropriate
per molte e importanti componenti del Bes.
Roma, 4 ott 2022 - Istruzione e formazione. Nell’anno scolastico 2021/2022 il 43,6% degli studenti che frequentano la classe III della scuola
secondaria di primo grado ha una competenza numerica non adeguata, in leggero miglioramento
rispetto al 44,5% dell’anno scolastico precedente ma in peggioramento nel confronto con l’anno
scolastico 2018/2019 (39,6%). Il gradiente territoriale rimane molto forte a svantaggio del Mezzogiorno:
35,8% al Nord (in miglioramento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2020/2021 ma in peggioramento di
4,5 p.p. rispetto al 2018/2019), 40% al Centro e 60% nel Mezzogiorno (dove si registra un
miglioramento di -1,6 p.p. sul 2020/2021).
Particolarmente critica la situazione nelle province di
Crotone, Agrigento e Palermo (rispettivamente 69,5%, 65,7 e 65,2% degli studenti con competenze
numeriche insufficienti); all’opposto le percentuali più basse si registrano a Sondrio (25,5%) e Belluno
(26,1%).
I confronti di genere evidenziano lo svantaggio delle ragazze: le studentesse che hanno competenze
numeriche non adeguate sono il 45,8% contro il 41,6% dei coetanei maschi. In 17 province del
Mezzogiorno (fanno eccezione quelle della Basilicata, dell’Abruzzo e del Molise) più del 60% di
studentesse ha competenze numeriche inadeguate contro una quota che non arriva al 30% a Sondrio,
Belluno e Lecco.
Per gli studenti maschi invece sono 8 le province della Calabria e della Sicilia
(Siracusa, Trapani, Vibo Valentia, Palermo, Reggio di Calabria, Caltanissetta Agrigento e Crotone) in
cui più del 60% dei ragazzi ha competenze numeriche insufficienti e 7 le province del Nord in cui la
stessa percentuale si attesta sotto il 30% (Belluno, Sondrio, Monza e della Brianza, Lecco, Trento,
Como e Aosta).
Nel 2021 la partecipazione alla formazione continua, ovvero la percentuale di persone di 25-64 anni
che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle 4 settimane precedenti l'intervista,
supera i livelli registrati prima della pandemia (9,9% nell’ultimo anno contro 8,1%), recuperando la
perdita avuta nel 2020 (era 7,1%).
Rispetto al 2019, la quota di persone in formazione migliora in tutte le ripartizioni, con incrementi
maggiori al Centro (+2,3 punti percentuali, 11,1%) e nel Mezzogiorno (+2 p. p., 7,8%). Al Nord-ovest il
10,5% delle persone tra 25-64 anni ha fatto formazione nel 2021, nel Nord-est l’11,5%.
Tra le province che hanno visto aumentare di molto la partecipazione alla formazione nel 2021, rispetto
al 2019, ci sono Vibo Valentia (+5 p.p.), Enna (+4,9 p.p.), Brindisi (+4,6 p.p.), Cagliari (+4,3 p.p.) e
Ragusa (+4,1 p.p.). Viceversa sono poche le province sotto i livelli del 2019: Cremona, Verona e
Rovigo, Bolzano, Livorno, Barletta-Andria-Trani e Oristano (Figura 4).
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