Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

Giornale di Sicilia: al fianco dei giornalisti, 10 giorni di sciopero contro i tagli

Giornale di Sicilia: Figec al fianco dei giornalisti. Dieci giorni di sciopero contro taglio di organico e soppressione dell’edizione del lunedì

PALERMO, 19 genn 2023 – "L’editore dello storico quotidiano Giornale di Sicilia ha intenzione di ridurre ulteriormente la presenza dei giornalisti in organico ed eliminare l’edizione del lunedì. Una decisione che colpisce al cuore un pezzo di storia dell’informazione in Sicilia, mettendo a rischio la sopravvivenza di un organo d’informazione fondato nel 1860". Lo affermano i consiglieri nazionali siciliani della Figec Cisal esprimendo solidarietà ai giornalisti del Giornale di Sicilia che hanno affidato al Cdr un pacchetto di dieci giorni di sciopero, dei quali il primo è scattato subito e impedirà l’uscita del giornale che domani non sarà in edicola.

I consiglieri siciliani della Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione "comprendono l’esasperazione dei colleghi che in questi ultimi anni, con grandi sacrifici personali ed economici, hanno fatto vivere il giornale assicurandone l’uscita nelle edicole tutti i giorni: impresa – sottolinea la Figec – non sempre facile visto il progressivo assottigliarsi dell’organico. Adesso la ricetta proposta è sempre la stessa: ancora tagli, di organico o dell’edizione del lunedì, eventualità che inciderebbe profondamente sulle retribuzioni dei redattori".

"E dispiace molto – sottolinea la Figec Cisal – la replica al Cdr da parte dell’editore che liquida le rivendicazioni dei dipendenti riconducendo tutto alla dinamiche di una qualsiasi azienda che, come tale, deve rispondere a una esigenza di equilibrio economico-finanziario".

"È vero, – osserva la Figec Cisal – ma un giornale è anche un prodotto speciale, svolge una sua funzione sociale, parla alla gente che ne misura ogni giorno la credibilità, grazie all’impegno dei suoi giornalisti di cui occorre valorizzare professionalità ed esperienza tenendo fede all’impegno che la confluenza in un unico gruppo editoriale non sarebbe andata a scapito della salvaguardia dei livelli occupazionali. Siamo convinti che, dopo tanti sacrifici, possa essere trovata di comune accordo tra editori e redazione, una soluzione alternativa che non penalizzi ulteriormente i giornalisti, ansiosi di vedere finalmente presentare in piano di rilancio che allontani le nubi oscure sul futuro".

Commenti