Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

«Le maschere di Carnevale», la filastrocca di Mimmo Mòllica

«Le maschere di Carnevale» di Mimmo Mòllica è la filastrocca dedicata ai personaggi della tradizione, della fantasia e dei costumi locali: Arlecchino, Pulcinella, Rugantino, Meo Patacca, Capitan Spaventa, Baciccia, Meneghino. Sono ‘creature’ del teatro dei burattini, della Commedia dell'arte, della fantasia e della letteratura popolare.

«Le maschere di Carnevale» filastrocca

In Abruzzo c’è Frappiglia,
che il demonio batte e striglia,
e più giù, in Basilicata,
c’è la Zita mascherata.

In Calabria è Giangurgòlo
chiacchierone e civettuolo,
in Campania Pulcinella,
ed a Bergamo Brighella.

A Bologna Balanzone,
saputello e un po’ spaccone,
poi nel Lazio Rugantino,
delizioso burattino
ch’è il più tipico romano,
il perfetto popolano.

E c’è ancora Meo Patacca,
di velluto è la sua giacca,
e la sciarpa colorata,
pronto a qualche spacconata.

Dopo Capitan Spaventa
la Liguria rappresenta
ed a Genova Baciccia,
Bacicin della Radiccia.

A Milano Meneghino,
la parrucca col codino,
ed a Bergamo Arlecchino,
che saluta con l’inchino,
col vestito colorato,
tante volte rattoppato,
ma dall’aspetto smagliante
da sembrare il più elegante.

In Piemonte c’è Giunduja
apparenza seria e buia,
più giù, in Puglia, Farinella
ed in Umbria Chicchirichella.

In Toscana Stenterello,
nel Salento Cucuzziello,
in Abruzzo Patanello,
in Campania c’è Coviello.

A Verona Papà Gnoco,
nelle Marche Papagnoco,
Burlandoto e Mosciolino,
mentre a Roma c'è Pasquino.

Modena ha Mirandolina,
e Venezia Colombina
con il vecchio Pantalone,
lussurioso suo padrone.

Ed in Umbria c’è Bartoccio,
saggio, rozzo ma belloccio,
dice frasi strampalate,
le famose ‘bartocciate’.

In Sicilia Peppe Nappa,
salta, balla, corre e scappa
e poi c’è come si sa
la figura di Giufà.

Mimmo Mòllica
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Illustrazione: ArtRose su licenza Pixabay

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