Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

Beni confiscati, Cracolici: dopo 27 anni occorre un 'tagliando' sul riutilizzo sociale

Beni confiscati, presidente Cracolici: dopo 27 anni occorre 'tagliando' a Legge 109 su riutilizzo sociale. “Occorre rivedere la legge 109 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati verificando i colli di bottiglia sull'assegnazione: dopo 27 anni c'è la necessità di fare una sorta di 'tagliando', partendo dal fatto che questa materia non può essere gestita come una pratica amministrativa o burocratica da parte dello Stato. Perchè, ad esempio, non pensare a un'assegnazione temporanea per i beni confiscati in attesa di essere destinati?" 

29/03/2023 - "Mai come ora abbiamo bisogno di una legge che parta dalla conoscenza dei problemi sul campo e che ci deve supportare nel dare soluzioni possibili a un contesto complicato ma che va cambiato”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici, intervenendo al convegno 'Sono beni comuni' organizzato a Catania da Auser, Cgil e associazioni.

“Se vogliamo dare valore all'intuizione di Pio La Torre, dobbiamo avere un'autorità politica che si assuma la responsabilità della gestione e questa non può essere l'agenzia nazionale dei beni confiscati. Occorre ammettere che l'Italia ha la più grande agenzia immobiliare, che è l'agenzia dei beni confiscati, che è però prigioniera del suo sistema burocratico. Dobbiamo rompere l'immobilismo – ha aggiunto Cracolici – e creare maggiore pressione territoriale, attraverso dei comitati, provincia per provincia, che comprendano terzo settore. Comuni e prefetture che conoscano i beni, altrimenti questi muoiono tra le carte burocratiche. C'è infatti il problema delle competenze nella gestione del bene, necessarie per ridare valore alla restituzione sociale, gestione che invece, il più delle volte, appare improvvisata. 

Serve poi riformare i criteri di assegnazione attraverso un regolamento uniforme che superi la frammentazione dei regolamenti comunali esistenti. Tutto questo sarebbe più semplice se avessimo come interfaccia una commissione nazionale antimafia che ancora non esiste. Del resto, se questo Paese avesse una tensione alta o quantomeno media sui temi della legalità – ha concluso Cracolici - difficilmente avrebbe potuto pensare (figurarsi proporre o realizzare) una riforma del codice degli appalti che sostanzialmente capovolge la filosofia degli ultimi 30 anni in materia di contrasto alla lotta alla mafia. Il subappalto a cascata in Sicilia, così come l'affidamento diretto sotto la soglia dei 500 mila euro, avranno effetti devastanti".

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