Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

Beni confiscati, Cracolici: dopo 27 anni occorre un 'tagliando' sul riutilizzo sociale

Beni confiscati, presidente Cracolici: dopo 27 anni occorre 'tagliando' a Legge 109 su riutilizzo sociale. “Occorre rivedere la legge 109 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati verificando i colli di bottiglia sull'assegnazione: dopo 27 anni c'è la necessità di fare una sorta di 'tagliando', partendo dal fatto che questa materia non può essere gestita come una pratica amministrativa o burocratica da parte dello Stato. Perchè, ad esempio, non pensare a un'assegnazione temporanea per i beni confiscati in attesa di essere destinati?" 

29/03/2023 - "Mai come ora abbiamo bisogno di una legge che parta dalla conoscenza dei problemi sul campo e che ci deve supportare nel dare soluzioni possibili a un contesto complicato ma che va cambiato”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici, intervenendo al convegno 'Sono beni comuni' organizzato a Catania da Auser, Cgil e associazioni.

“Se vogliamo dare valore all'intuizione di Pio La Torre, dobbiamo avere un'autorità politica che si assuma la responsabilità della gestione e questa non può essere l'agenzia nazionale dei beni confiscati. Occorre ammettere che l'Italia ha la più grande agenzia immobiliare, che è l'agenzia dei beni confiscati, che è però prigioniera del suo sistema burocratico. Dobbiamo rompere l'immobilismo – ha aggiunto Cracolici – e creare maggiore pressione territoriale, attraverso dei comitati, provincia per provincia, che comprendano terzo settore. Comuni e prefetture che conoscano i beni, altrimenti questi muoiono tra le carte burocratiche. C'è infatti il problema delle competenze nella gestione del bene, necessarie per ridare valore alla restituzione sociale, gestione che invece, il più delle volte, appare improvvisata. 

Serve poi riformare i criteri di assegnazione attraverso un regolamento uniforme che superi la frammentazione dei regolamenti comunali esistenti. Tutto questo sarebbe più semplice se avessimo come interfaccia una commissione nazionale antimafia che ancora non esiste. Del resto, se questo Paese avesse una tensione alta o quantomeno media sui temi della legalità – ha concluso Cracolici - difficilmente avrebbe potuto pensare (figurarsi proporre o realizzare) una riforma del codice degli appalti che sostanzialmente capovolge la filosofia degli ultimi 30 anni in materia di contrasto alla lotta alla mafia. Il subappalto a cascata in Sicilia, così come l'affidamento diretto sotto la soglia dei 500 mila euro, avranno effetti devastanti".

Commenti