Istat. Un individuo su quattro ha almeno 65 anni. Nonostante l’elevato numero di decessi avvenuto in questi ultimi tre anni, oltre 2 milioni e 150mila, di
cui il 90% riguardante persone con più di 65 anni, il processo di invecchiamento della popolazione è
proseguito, portando l’età media della popolazione da 45,7 anni a 46,4 anni tra l’inizio del 2020 e
l’inizio del 2023. La regione con le percentuali più basse di ultrasessantacinquenni e ultraottantenni è la Campania (20,6% e 5,6%), seguita dal Trentino-Alto Adige (21,8% e 7%) e dalla Sicilia (22,9 e 6,7%).
7 apr 2023 - In questo periodo la popolazione residente è mediamente invecchiata
almeno di ulteriori otto mesi.
La popolazione ultrasessantacinquenne, che nell’insieme raccoglie 14 milioni 177mila individui a
inizio 2023, costituisce il 24,1% della popolazione totale contro il 23,8% dell’anno precedente.
Nel caso specifico delle persone molto anziane, più colpite dalla super-mortalità, ovvero gli
ultraottantenni, si riscontra comunque un incremento che li porta a 4 milioni 530mila e a
rappresentare il 7,7% della popolazione totale, contro il 7,6% dell’anno precedente. Risultano al
contrario in diminuzione tanto gli individui in età attiva quanto i più giovani: i 15-64enni scendono da
37 milioni 489mila (63,5%) a 37 milioni 339mila (63,4%), mentre i ragazzi fino a 14 anni di età
scendono da 7 milioni 490mila (12,7%) a 7 milioni 334mila (12,5%).
Il Centro e il Nord presentano una proporzione di ultrasessantacinquenni leggermente più alta di
quella nazionale, rispettivamente pari al 24,7% e al 24,6%. Nel Mezzogiorno tale proporzione è
invece del 23%. Gli ultraottantenni costituiscono l’8,2% della popolazione totale nel Nord e nel Centro
e il 6,8% nel Mezzogiorno.
La Liguria è la regione più anziana, con una quota di over 65enni pari al 28,9% e una di ultra 80enni
del 10,4%. Seguono il Friuli-Venezia Giulia (26,9% e 9,1%) e l’Umbria (26,8% e 9,2%).
La regione
con le percentuali più basse di ultrasessantacinquenni e ultraottantenni è la Campania (20,6% e
5,6%), seguita dal Trentino-Alto Adige (21,8% e 7%) e dalla Sicilia (22,9 e 6,7%).
Il numero stimato di ultracentenari (100 anni di età e più) raggiunge nel 2022 il suo più alto livello
storico, sfiorando la soglia delle 22mila unità, oltre 2mila in più rispetto all’anno precedente. Nel corso
degli ultimi 20 anni, grazie a un incremento di 15mila unità, il numero di ultracentenari è triplicato.
È
stato definitivamente superato il quinquennio 2015-2019, quando si è assistito a un temporaneo
declino degli ultracentenari per via del graduale ingresso in tale contingente dei nati tra lo scoppio del
primo conflitto mondiale e la pandemia da influenza spagnola, ovvero di soggetti non solo meno
numerosi in origine, ma anche sottoposti a regimi di mortalità più rilevanti nel corso della successiva
esistenza.
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