Rapporto dell’Istat. Le disuguaglianze a livello economico, sociale e territoriale si sono aggravate. Nell’ultimo biennio, altri fronti di crisi si sono sovrapposti. Nel 2021, in Italia, solo il 28 per cento dei bambini tra 0 e 2 anni frequenta un asilo nido, un valore molto inferiore al target europeo del 50 per cento entro il 2030. Anche gli interventi nell’edilizia scolastica possono contribuire a migliorare il benessere dei più giovani.7 lug 2023 - I livelli di deprivazione e multi-deprivazione sono sistematicamente più alti nella fascia di età 25-34 anni, la più vulnerabile, costituita da coloro che escono dalla famiglia di origine per iniziare una vita autonoma, formare una unione, diventare genitore. Per la maggioranza dei giovani, il raggiungimento di queste tappe è sempre più un percorso ad ostacoli e negli ultimi decenni si è assistito ad un loro costante posticipo. La precarietà e la frammentarietà delle esperienze lavorative e la scarsa mobilità sociale hanno contribuito a compromettere le opportunità di realizzazione delle aspirazioni di una larga parte di giovani e a scoraggiarne la partecipazione attiva, politica, sociale, e culturale.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede diverse misure volte a migliorare i livelli e la
qualità dell’occupazione giovanile, a ridurre la dispersione scolastica e migliorare i livelli di
competenze della popolazione più giovane.
Si tratta di interventi che affrontano ritardi significativi del nostro Paese in ambiti fondamentali per
lo sviluppo dei più piccoli e, potenzialmente, dei nostri giovani.
L’investimento nei primi anni di vita, in particolare, è riconosciuto come il più efficace nel ridurre i
divari ereditati dal contesto socioeconomico di origine.
Nel 2021, in Italia, solo il 28 per cento dei bambini tra 0 e 2 anni frequenta un asilo nido, un valore
molto inferiore al target europeo del 50 per cento entro il 2030.
Anche gli interventi nell’edilizia scolastica possono contribuire a migliorare il benessere dei più
giovani.
Circa il 60 per cento degli edifici scolastici statali in Italia non dispone di tutte le attestazioni relative
ai requisiti di sicurezza.
La maggior parte delle scuole è, inoltre, poco accessibile per chi ha limitazioni fisiche:
è privo di barriere fisiche appena poco più di un terzo degli edifici scolastici, statali e non, con una
forbice di quasi 8 punti tra le regioni del Nord e quelle del Mezzogiorno a sfavore di quest’ultime.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.