Incendi in Sicilia. Scifani nella sala operativa del Corpo forestale: «Massimo impegno contro i roghi». Schifani, parole vescovo fomentano sommossa popolare. Antonio De Luca (M5S): “Pure il vescovo di Cefalù contro la catalessi del governo Schifani, è evidente che la misura è colma. Pericolose non sono le parole del prelato, ma la totale nullità di questo esecutivo”. Palermo, 22/09/2023 - Dalla tarda serata di giovedì 21 settembre operano su tutto il territorio siciliano 250 squadre composte complessivamente da 1550 uomini con l’intervento di 276 autobotti. Sono impegnati 6 canadair della flotta nazionale e 11 elicotteri del Corpo forestale regionale che hanno effettuato 323 interventi complessivi. Le province maggiormente colpite sono quelle di Palermo, Catania e Messina.
«Ringrazio - ha aggiunto Schifani - chi in queste ore si sta prodigando sul territorio per contrastare le fiamme e per aiutare le popolazioni delle zone colpite. Ancora una volta il territorio della nostra regione è stato oggetto di attacchi criminali che stanno causando immensi danni ambientali e apprensione tra i residenti. Confido in un fronte comune tra istituzioni e cittadini per isolare e denunciare i responsabili dei roghi, ma anche perché maturi la consapevolezza della gravità di un fenomeno che è già costato vite umane e danni ambientali incalcolabili al nostro territorio».
"Stupiscono le parole del vescovo di Cefalù, che rischiano solo di alimentare proteste e fomentare la sommossa popolare.
Comprendo e condivido la rabbia e l'indignazione per questo ennesimo scempio ai danni del nostro territorio e delle nostre comunità, ma riteniamo ingiustificabili gli attacchi a questo governo regionale che fin dal suo insediamento ha lavorato e continua a lavorare per risolvere in maniera strutturale i problemi della Sicilia, tra i quali gli incendi, operando strategicamente per la tutela del territorio e la prevenzione.
Ricordo al vescovo che abbiamo dovuto pagare un duro prezzo in termini di vite umane nel contrasto ai roghi causati spesso da criminali senza scrupoli.
Tutte le istituzioni dovrebbero unire le forze per una trasformazione culturale improntata alla cura e al rispetto del creato". Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito alle parole del vescovo di Cefalù monsignor Giuseppe Marciante, dopo il rogo che ha interessato il territorio di Gratteri nel palermitano.
“Se il Vescovo di Cefalù esce con una sortita così pesante sulla ormai perpetua emergenza incendi, è evidente che la misura è abbondantemente colma. E da tempo. Schifani farebbe bene a rifletterci: Non sono le dichiarazioni del prelato ad essere pericolose, ma la totale inazione e inefficacia del suo esecutivo, praticamente nullo su tutti i versanti. Ci lamentavamo dei governi Crocetta e Musumeci; non potevamo immaginare che la sorte beffarda avesse in serbo per i siciliani di molto peggio: Schifani”
Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars, Antonio De Luca.
“Questa volta – continua Antonio De Luca – ad alzare la voce contro questo esecutivo non sono le solite opposizioni brutte e cattive, ma un autorevole esponente della Chiesa, che non fa che incarnare il pensiero della stragrande maggioranza dei siciliani che, lo ricordiamo al distratto Schifani, che evidentemente non se n'è nemmeno accorto, sono già scesi in piazza a protestare contro gli incendi proprio sotto le sue finestre”.
“Schifani che troppo spesso ha brillato per la sua assenza ed il suo colpevole silenzio – conclude Antonio De Luca - ha perso un'occasione per tacere. Anziché cercare di spegnere le polemiche con inutili chiacchiere, pensi a spegnere le fiamme, che stanno devastando la Sicilia, anzi a prevenirle, perché e nella prevenzione, soprattutto, che ha fallito il governo regionale. Se sugli incendi, Schifani ha qualcosa da dire, venga a dirlo in aula, dove lo aspettiamo da tempo, davanti a quel Parlamento che continua ad evitare e a snobbare”.
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