Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

Malagiustizia a Messina, Santo Bonasera: Ha dovuto vendere la casa, una vita distrutta

(Mala)Giustizia: Siracusano, vicenda Santo Bonasera inconcepibile, serve coraggiosa riforma del sistema giudiziario. 
Ha dovuto vendere la propria casa. Ha intaccato i risparmi di una vita per pagare gli avvocati e le spese giudiziarie. Il risultato? Una vita distrutta, e uno stigma difficile da cancellare in una città di provincia. Bonasera adesso chiederà i danni alla Corte europea dei diritti dell’uomo. 


Messina, 27 sett 2023 - “Da Messina arriva alla ribalta mediatica nazionale un’ordinaria storia di malagiustizia. La vittima si chiama Santo Bonasera, un dipendente della Città metropolitana di Messina accusato nel lontano 2012 di assenteismo - i tanto famosi furbetti del cartellino che negli anni abbiamo imparato a conoscere dalle cronache un po’ in tutta Italia - e dunque di truffa ai danni dello Stato. 
Ma in questo caso il signor Bonasera ha subito un tragico scambio di persona, che lo ha costretto ad un incubo giudiziario lungo sette anni e mezzo.
Solo dopo così tanto tempo, infatti, e c’è chi ancora sottovaluta gli assurdi tempi della giustizia italiana, è stato assolto e scagionato dalle infamanti accuse che gli erano piovute addosso.

Nel frattempo Santo Bonasera ha dovuto vendere la propria casa ed ha intaccato i risparmi di una vita per pagare gli avvocati e le spese giudiziarie per potersi difendere in modo adeguato.
Il risultato? Una vita distrutta, e uno stigma difficile da cancellare in una città di provincia.
Al signor Bonasera, che adesso giustamente chiederà i danni alla Corte europea dei diritti dell’uomo, va la nostra sincera solidarietà.
Questa ennesima storia di malagiustizia deve rappresentare per il governo uno stimolo in più per proseguire con una coraggiosa riforma e ristrurrazione del sistema giudiziario italiano.
È inconcepibile che nel 2023 in un Paese civile possano ancora accadere vicende di questo tipo”.

Lo afferma in una nota Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.

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