Sara Campanella: giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo della studentessa vittima di femminicidio a Messina

Giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio a Messina. Il corteo si muoverà fino a Piazza dell'Unione Europea, sede del Municipio.  Per la sua uccisione è stato individuato, quale soggetto fortemente sospettato, Stefano ARGENTINO, 27enne, di Noto (SR), anche lui studente nella stessa facoltà della giovane, rintracciato con il supporto dei Carabinieri di Siracusa. Messina, 1 apr. 2025 - Giovedì 3 aprile 2025, alle ore 19.30 con partenza prevista dal Cortile del Rettorato in Piazza Pugliatti, prenderà avvio una fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio. L'iniziativa, organizzata dall'Ateneo peloritano unitamente a tutte le Associazioni studentesche ed in collaborazione con il Comune di Messina, coinvolgerà la Comunità accademica ed è aper...

Malagiustizia a Messina, Santo Bonasera: Ha dovuto vendere la casa, una vita distrutta

(Mala)Giustizia: Siracusano, vicenda Santo Bonasera inconcepibile, serve coraggiosa riforma del sistema giudiziario. 
Ha dovuto vendere la propria casa. Ha intaccato i risparmi di una vita per pagare gli avvocati e le spese giudiziarie. Il risultato? Una vita distrutta, e uno stigma difficile da cancellare in una città di provincia. Bonasera adesso chiederà i danni alla Corte europea dei diritti dell’uomo. 


Messina, 27 sett 2023 - “Da Messina arriva alla ribalta mediatica nazionale un’ordinaria storia di malagiustizia. La vittima si chiama Santo Bonasera, un dipendente della Città metropolitana di Messina accusato nel lontano 2012 di assenteismo - i tanto famosi furbetti del cartellino che negli anni abbiamo imparato a conoscere dalle cronache un po’ in tutta Italia - e dunque di truffa ai danni dello Stato. 
Ma in questo caso il signor Bonasera ha subito un tragico scambio di persona, che lo ha costretto ad un incubo giudiziario lungo sette anni e mezzo.
Solo dopo così tanto tempo, infatti, e c’è chi ancora sottovaluta gli assurdi tempi della giustizia italiana, è stato assolto e scagionato dalle infamanti accuse che gli erano piovute addosso.

Nel frattempo Santo Bonasera ha dovuto vendere la propria casa ed ha intaccato i risparmi di una vita per pagare gli avvocati e le spese giudiziarie per potersi difendere in modo adeguato.
Il risultato? Una vita distrutta, e uno stigma difficile da cancellare in una città di provincia.
Al signor Bonasera, che adesso giustamente chiederà i danni alla Corte europea dei diritti dell’uomo, va la nostra sincera solidarietà.
Questa ennesima storia di malagiustizia deve rappresentare per il governo uno stimolo in più per proseguire con una coraggiosa riforma e ristrurrazione del sistema giudiziario italiano.
È inconcepibile che nel 2023 in un Paese civile possano ancora accadere vicende di questo tipo”.

Lo afferma in una nota Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.

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