Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

Istat. Aumentano gli occupati, ma i giovani (15-24 anni) mostrano un calo

Istat. Occupati e disoccupati. Ad agosto 2023, rispetto al mese precedente, aumentano gli occupati, diminuiscono i disoccupati e gli inattivi restano sostanzialmente stabili. L’aumento dell’occupazione (+0,3%, pari a +59mila unità), osservato per uomini e donne, dipendenti e autonomi, coinvolge i 25-34enni e i maggiori di 50 anni di età. Il tasso di occupazione sale al 61,5% (+0,1 punti). Anche la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-3,2%, pari a -62mila unità) coinvolge sia uomini sia donne e riguarda tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,3% (-0,2 punti), quello giovanile al 22,0% (-0,1 punti).

 Il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni è sostanzialmente stabile ed è sintesi dell’aumento tra gli uomini e tra chi ha meno di 50 anni d’età e della diminuzione tra donne e ultracinquantenni. Il tasso di inattività è stabile al 33,5%.  Confrontando il trimestre giugno-agosto 2023 con quello precedente (marzo-maggio 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,5%, per un totale di 129mila occupati.

 La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,2%, pari a -81mila unità) e degli inattivi (-0,5%, pari a -58mila unità).

Il commento

Ad agosto 2023, dopo il calo registrato a luglio, l’occupazione torna a crescere – di 59  mila unità rispetto al mese precedente – soprattutto tra i dipendenti a termine. Il numero degli occupati si attesta a 23milioni 593mila e, rispetto ad agosto 2022, si registra un  aumento di 550 mila dipendenti permanenti e di 48 mila autonomi, mentre il numero dei dipendenti a termine risulta inferiore di 74 mila. Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 61,5%, quello di disoccupazione scende al 7,3% e il tasso inattività resta stabile al 33,5%.

Rispetto al mese precedente, ad agosto 2023 l’andamento dei tassi di occupazione e disoccupazione è simile per uomini e donne: in crescita il primo (+0,1 punti tra gli uomini e +0,2 tra le donne), in calo il secondo (-0,2 e -0,3 punti); il tasso di inattività sale tra gli uomini (+0,1 punti) ed è stabile tra le donne. Su base annua, la crescita dell’occupazione (+1,4 punti tra gli uomini e le donne) si associa al calo sia della disoccupazione (-0,5 e -1,2 punti) sia dell’inattività (-1,1 e -0,8 punti). La crescita congiunturale del numero di occupati, registrata ad agosto 2023, è dovuta all’aumento dei dipendenti, sia permanenti (+0,1%) sia a termine (+1,3%), e degli autonomi (+0,2%). Nell’arco dei dodici mesi l’occupazione cresce tra i dipendenti permanenti (+3,7%) e tra gli autonomi (+1,0%), diminuisce invece tra i dipendenti a termine (-2,4%). 

Tra luglio e agosto 2023, i giovani (15-24 anni) mostrano un calo in termini di occupazione e disoccupazione e un aumento dell’inattività; anche nelle classi di età centrali cala la disoccupazione e cresce l’inattività, a fronte di un’occupazione in aumento tra i 25-34enni e invariata tra i 35-49enni. Gli ultracinquantenni alla crescita dell’occupazione associano un calo sia della disoccupazione sia dell’inattività.Su base annua, tutte le classi di età registrano l’aumento del tasso di occupazione e la diminuzione di  quelli di disoccupazione e di inattività.

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