Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

Beppe Alfano 'dimenticato' a Barcellona P.G., una tendenza a cancellarne la memoria?

Barcellona Pozzo di Gotto: non ricordare, in una diretta Facebook dal cimitero, tra i concittadini illustri il cronista della Sicilia Beppe Alfano, assassinato dalla mafia nel '93, suscita perplessità e preoccupazione. Segno di una tendenza a cancellare la memoria di quei giornalisti che in Sicilia hanno pagato un altissimo tributo di sangue all'impegno professionale condotto senza sconti e timidezze nei confronti di alcuno. E Beppe Alfano era uno di questi.


7 nov 2023 - “La decisione dell’assessora alla Cultura di Barcellona Pozzo di Gotto di non ricordare, in una diretta Facebook dal cimitero, tra i concittadini illustri il cronista della Sicilia Beppe Alfano, assassinato dalla mafia nel '93, suscita perplessità e preoccupazione: ci auguriamo che non costitisca il segno di una tendenza a cancellare la memoria di quei giornalisti che in Sicilia hanno pagato un altissimo tributo di sangue all'impegno professionale condotto senza sconti e timidezze nei confronti di alcuno. E Beppe Alfano era uno di questi”.

Lo afferma in una nota il coordinatore di Figec Cisal Sicilia Giulio Francese commentando la denuncia pubblica della vicenda fatta dalla figlia del giornalista, Sonia Alfano, che dopo l’ennesima amarezza ha annunciato la decisione della famiglia di trasferire la salma del congiunto in altro comune.
''Siamo stanchi di vedere considerato mio padre una vittima di serie C – scrive la Alfano – chiediamo anche di togliere la lapide in via Marconi nel cui spazio antistante negli anni passati era stato posizionato persino un cassonetto della nettezza urbana''.

La Figec, Federazione giornalismo editoria e comunicazione, nell’esprimere solidarietà a Sonia e ai suoi cari, si associa alla richiesta della famiglia di chiedere il massimo rispetto per la memoria di chi, come Beppe Alfano, ha pagato con la vita il proprio impegno per la verità e per la giustizia. Una giustizia che nel suo caso, dopo 30 anni, stenta a fare piena

luce. Nei giorni scorsi è stata infatti accolta la richiesta di archiviazione della Procura di Messina per l’ultima tranche dell’inchiesta sull’omicidio. Cadono così le accuse su quello che veniva indicato come uno dei presunti killer di Beppe Alfano.

“Figec Sicilia - conclude Francese - fa proprio l’appello della famiglia affinché venga restituita piena giustizia e adeguata memoria al sacrificio di un uomo e di un cronista che con il suo impegno ha fino in fondo onorato la professione giornalistica”
La Vardera: “Beppe Alfano dimenticato dalle Istituzioni locali, il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto chieda scusa alla famiglia”. 

“Durante la diretta al cimitero l’Assessora alla cultura, ha deciso di non nominare Beppe Alfano come vittima illustre. Non posso che essere con la famiglia quando dice di voler spostare la salma. Beppe, grande giornalista del passato, è stato ucciso dalla mafia e non si può dimenticare. Chiedo, da vicepresidente della commissione Antimafia all’Ars, che il sindaco Calabrò intervenga immediatamente e che faccia le sue scuse alla famiglia. Necessario un gesto pubblico riparatorio per colmare un’incomprensibile dimenticanza. Vorrei inoltre ricordare al primo cittadino, che qualunque cosa faccia la sua giunta, anche lui ne è responsabile. Voglio sperare che si sia trattato solo di una clamorosa gaffe e invito Calabrò a portare un fiore sulla tomba di Beppe Alfano, assieme alla famiglia. Forse solo così si potrà evitare che il corpo venga spostato, come giustamente hanno richiesto i familiari”.
Lo dichiara Ismaele La Vardera.

Lunedì 31 luglio alle 18,30 alla Feltrinelli di Messina Paolo Borrometi incontrerà il pubblico e parlerà del suo ultimo libro "Traditori" ,Fabio Repici dialogherà con l'autore. Interverrà Giuseppe Antoci


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