Si è svolto all’Agriturismo S. Margherita di Gioiosa Marea l’incontro enogastronomico «Il Ficodindia a Santa Margherita», un convegno informativo e gastronomico per scoprire le qualità organolettiche del ficodindia e i suoi impieghi in cucina e nel mercato interno e internazionale. Relatore il dott. Cataldo Firrarello, agronomo e titolare di azienda per la coltivazione di colture permanenti a San Cono, in provincia di Catania, località considerata ‘patria’ del ficodindia DOP. Ha coordinato i lavori Nino Molica Colella, titolare dell’Azienda Agrituristica S. Margherita, ideatore e coordinatore del progetto «Radici di Sicilia»
Gioiosa Marea (Me), 10/12/2023 -
L’incontro è stato voluto ed organizzato da Nino Molica Colella, titolare dell’Azienda Agrituristica S. Margherita, ideatore e coordinatore del progetto «Radici di Sicilia» e presidente dell’Associazione «San Giorgio I Cavalieri», un ‘sistema’ associativo e operativo che include «Sicilia Bio Natura», una piattaforma che seleziona prodotti tipici della Sicilia a km zero, acquistabili online ed oggi esportati in tutto il mondo.Ad opera di Nino Molica Colella, l’azienda agrituristica ha di recente impiantato nel proprio territorio di contrada S. Margherita di Gioiosa Marea cultivar della specie Opunzia ficus indica provenienti dall’Azienda del dott. Cataldo Firrarello, San Cono DOP. San Cono patria del Ficodindia DOP
Il Ficodindia di San Cono DOP consta oggi di cultivar appartenenti alla specie «Opunzia ficus indica» Surfarina o Nostrale, varietà definita Gialla per il colore della polpa. Seguono la varietà Sanguigna (a polpa Rossa), la Sciannarina, anche detta Muscaredda, a polpa bianca. San Cono di Catania è considerata oggi la ‘patria’ del Ficodindia DOP, che dal nome della stessa località prende il nome, sebbene il territorio di produzione di questo versatile frutto sia ben più ampio, includendo San Michele di Ganzaria, Piazza Armerina (Enna) e alcune località della provincia di Caltanissetta.Il metodo di produzione e la scozzolatura Il dott. Firrarelo ha intrattenuto il numeroso pubblico sul metodo di produzione del ficodindia, sulla lavorazione e la concimatura del terreno per gli impianti di tipo specializzato. Ha descritto il processo di “scozzolatura”, che consiste nell’eliminare i fiori primaverili allo scopo di favorire una seconda fioritura e la fruttificazione tardiva. La “scozzolatura” viene eseguita tra il 10 maggio e la fine di giugno mentre la raccolta avviene nel periodo compreso tra il 20 agosto e il 30 settembre (prima fioritura). Dal 10 settembre al 31 dicembre vengono raccolti invece i frutti Tardivi o Scozzolati.La despinazioneIl dott. Cataldo Firarrello ha poi descritto le modalità di «despinazione» dei fichidindia, indispensabile per la commercializzazione dei frutti, il cui mercato è oggi globale e non soltanto nazionale. Il dibattito si è spostato poi sui diversi impieghi del ficodindia in ambito industriale e commerciale in genere, con riferimento alla produzione di «ecopelli» desinate ai settori automobilistici e della nautica per la realizzazione di coperture e vele.Ma l’impiego è pure comune ad alcuni settori della ‘pelletteria’, venendo questi prodotti impiegati per il confezionamento di scarpe, borse, etc.
Giuliana chef spinataL’incontro di Santa Margherita ha avuto poi una godibilissima appendice gastronomica, con la degustazione di piatti a base di ficodindia, come il risotto e le cotolette di pale di fichidindia. Chef d’eccezione Giuliana Firrarello, figlia del dott. Cataldo, che ha preparato le ricette summenzionate con sapienza e maestria, suscitando entusiastici commenti tra tutti i commensali. Giuliana ha indossato a pieno titolo la divisa da «chef spinata» ed ha dato luogo ad una cena raffinata e ricca di cromatismi, profumi e sapori, molto apprezzati dai numerosi commensali, che hanno a lungo applaudito Giuliana invitandola a descrivere nei dettagli le sue preparazioni.
I vini della Neramadre
Non sono mancati i dolci a base di marmellata di fichidindia, mentre i vini, molto bene accostati, sono stati scelti nella sezione dei vigneti dell'azienda Daemone, in territorio di Patti: Neramadre e Biancamadre, nomi che traggono ispirazione dalla Nera Madonna del Tindari, nei cui territori il vino viene prodotto.
I vini così scelti hanno completato una 'degustazione-cena' davvero apprezzata e ricca di regionalità, tradizione e modernità allo stesso tempo.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.