Istat. Cresce l’offerta di libri, in calo i lettori. Resta preferita la lettura su cartaceo. Nel 2022 aumentano sia i titoli pubblicati (+1,3% rispetto al 2021) sia le tirature (+1,7%). Cresce la quota di mercato dei libri per bambini, ragazzi e fumetti.
14/12/2023 - Il 39,3% della popolazione di 6 anni e più ha letto almeno un libro nell’ultimo anno per motivi non strettamente scolastici o professionali (quota in diminuzione rispetto al 40,8% del 2021). Il 69,8% dei lettori legge solo libri cartacei, il 12,4% solo e-book o libri on line, lo 0,5% ascolta solo audiolibri.
Molto ampia e in crescita l’offerta dell’editoria libraria in Italia
Nel 2022 il comparto della produzione editoriale italiana dedito alla pubblicazione di libri non solo non
ha conosciuto flessioni rilevanti rispetto al periodo pre-pandemico, ma ha anche mostrato un’ulteriore
crescita sia in termini di quantità di opere librarie complessivamente pubblicate (+7,5 rispetto al
2019), sia in termini di copie stampate e distribuite (+5,1%) 1 .
Gli editori che dichiarano di svolgere nel 2022 l’edizione di libri come attività principale 2 sono 1.736. I
livelli di produzione di questo comparto sono molto alti: nel 2022, gli editori attivi hanno pubblicato
86.174 opere librarie a stampa, con una tiratura complessiva di poco più di 198 milioni di copie
stampate 4 . Se a questi titoli aggiungiamo poi quelli pubblicati sempre dagli stessi editori
esclusivamente in formato e-book, e quelli auto-pubblicati dagli autori stessi, sia avvalendosi dei
servizi per il self-publishing offerti dalle piattaforme, sia autonomamente, nel 2022 si arrivano a
contare 102.987 titoli pubblicati (nel 2021 erano sempre 108.795). Si tratta di una produzione
ragguardevole, pari in media a 282 titoli pubblicati ogni giorno dell’anno, cioè 12 l’ora, con un
rapporto di 1,7 titoli pubblicati ogni 1.000 abitanti.
Permane la concentrazione territoriale e la polarizzazione dimensionale
Il settore editoriale italiano è storicamente polarizzato sia per dimensione d’impresa che a livello
territoriale.
Per quanto riguarda la dimensione di impresa, nel 2022, il 51,7% degli editori attivi (1.476 in tutto)
sono “micro-editori” che realizzano ciascuno una tiratura annua non superiore a 5mila copie, il 39,4%
“piccoli editori” con una tiratura massima di 100mila copie, il 6,5% “medi editori” che pubblicano non
più di un milione di copie e solo il 2,4% sono classificati come “grandi editori” poiché la loro
produzione annuale è superiore a un milione di copie .
Complessivamente i “grandi” editori realizzano più di un terzo (35,1%) delle opere pubblicate e tre
quarti (75,8%) delle copie stampate.
Più libri per bambini e ragazzi, romanzi e fumetti
I libri del genere “varia” sono prevalenti nell’offerta editoriale (77,5%); quelli per bambini e ragazzi
rappresentano il 12,5% dei titoli pubblicati. Le opere scolastiche il 10,0%.
In termini di tiratura, le opere per bambini e ragazzi coprono una notevole quota di mercato: il 22,1%
della tiratura complessiva (+3,1 punti percentuali rispetto al 2021). Il 23,9% è riconducibile all’editoria
scolastica, mentre oltre la metà delle copie stampate (53,9%) appartiene alla categoria di “varia”.
Quanto ai contenuti editoriali, si registra la consueta prevalenza dei testi letterari moderni (25,0%),
ampia categoria che include romanzi, racconti, libri gialli e di avventura, libri di poesia e testi teatrali, e
l’andamento positivo dei libri a fumetti.
Produzione digitale per un editore su cinque, soprattutto di grandi dimensioni
La pubblicazione di libri e di altri contenuti editoriali in formato digitale è praticata da circa un quinto
degli editori. L’80,1% degli editori attivi, infatti, nel 2022 svolgono la loro attività secondo modalità
tradizionali e la diffusione della produzione digitale è proporzionale alle dimensioni di impresa: non
propongono prodotti digitali l’86,0% dei micro editori, il 77,1% dei piccoli editori, il 62,5% dei medi e il 42,9% dei grandi editori.
Su 100 titoli 14 sono auto-pubblicati
L’offerta libraria, oltre alla mediazione del circuito editoriale tradizionale, passa oggi anche attraverso
l’auto-produzione e l’auto-pubblicazione di opere realizzate, distribuite e promosse direttamente dagli
autori. Questo avviene sia attraverso l’intermediazione di società di servizi per il self-publishing sia
direttamente in proprio, mediante l’acquisizione da parte degli stessi autori del codice ISBN.
Meno diffuso il formato digitale nel Mezzogiorno
L’abitudine alla lettura è generalmente più diffusa nel Centro-nord: nel 2022 ha letto almeno un libro il
46,1% delle persone residenti nel Nord, il 42,4% di chi vive nel Centro e il 27,9% di chi vive nel
Mezzogiorno.
Si conferma come in passato un significativo digital divide territoriale nell’utilizzo del supporto digitale
per la lettura, con quote di persone che hanno letto nell’ultimo anno almeno un e-book pari al 12,4%
nel Nord e al 12% nel Centro contro l’8,5% nel Mezzogiorno, sebbene nel Mezzogiorno si osservi tra i
lettori di libri un maggiore utilizzo esclusivo del digitale (16%) rispetto al Centro-nord (11%).
La lettura di e-book/libri online si conferma, inoltre, più diffusa nei Comuni centro delle aree
metropolitane (14,6%) rispetto ai piccoli centri (9,7% nei Comuni fino a 2mila abitanti).
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