Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

Trasporti: il servizio in Sicilia e Sardegna è peggiore rispetto alla media nazionale

Indagine conoscitiva sull’individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d’insularità e sulle relative misure di contrasto. Audizione dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Le difficoltà di collegamento e la soddisfazione per i servizi di trasporto. L’Indagine. Aspetti della vita quotidiana permette anche di valutare l’utilizzo e la qualità del trasporto urbano ed extra-urbano percepita dai cittadini.

14/12/2023 - Nel 2022, poco più del 30% delle famiglie italiane lamenta difficoltà di collegamento

con i mezzi pubblici nella zona di residenza. Il disagio è più accentuato nelle regioni

del Sud (41,7%), mentre le Isole maggiori mostrano caratteristiche differenti. La

Sicilia, con il 37,5% di famiglie che dichiara difficoltà di collegamento con i mezzi, si

colloca tra le regioni in cui il problema dell’accessibilità dei servizi è più avvertito.

Per quel che riguarda l’utilizzo del servizio, i dati mostrano che la quota di utenti dei

diversi mezzi è generalmente più bassa rispetto alla media nazionale sia in Sicilia sia

in Sardegna, mentre è diversa tra le due isole la valutazione della qualità dei servizi

di trasporto: peggiore in Sicilia rispetto alla media nazionale; più spesso in linea con

il dato nazionale, e in alcuni casi migliore, in Sardegna.

Il treno

L’utenza del treno, pari a poco meno di un terzo della popolazione italiana di 14 anni

e più, registra i valori più bassi proprio tra i residenti delle due isole maggiori. Ha

viaggiato in treno almeno una volta nel corso del 2022 soltanto l’11,8% dei siciliani e

il 14,5% dei sardi, una fascia di utenza decisamente più bassa di quella registrata a

livello nazionale (il 30,0%) e nelle altre regioni del Sud (26,0%). A uno scarso utilizzo

del servizio, legato anche alla inadeguatezza della rete ferroviaria, corrisponde

inoltre un giudizio molto spesso negativo per la qualità del servizio offerto. Gli utenti

che risiedono nelle Isole sono generalmente più insoddisfatti: la differenza maggiore

rispetto al dato nazionale si registra proprio negli aspetti relativi alla frequenza delle

corse, con quote di utenti non soddisfatti per questo aspetto pari al 40,7% in Sicilia

e al 42,3% in Sardegna (23,7% in Italia); anche la velocità delle corse (35,9% in Sicilia,

41,5% in Sardegna, il 20,8 per l’Italia) e il costo del biglietto (42,8% Sicilia, 44,4%

Sardegna, il 30,4% Italia) mostrano livelli di insoddisfazione più alti. Gli aspetti che

raccolgono più spesso giudizi critici sono però quelli relativi alla possibilità di 

collegamento con altri comuni (44,2% Sicilia, 51,2% Sardegna) e alla comodità degli

orari (56,0% in Sicilia, 44,3% in Sardegna). Nelle Isole il giudizio sulla qualità del

servizio ferroviario è peggiore anche rispetto al Sud, dove pure la quota di utenti

insoddisfatti è superiore alla media nazionale.

Autobus

Nel 2022 autobus, filobus e tram in Italia sono stati utilizzati almeno una volta da un

quinto della popolazione di 14 anni e più (20,4%), da quasi l’11% in Sicilia e dal 16,1%

in Sardegna, una quota quest’ultima simile alla media delle regioni del Sud (14,3%)

ma decisamente più bassa rispetto alle altre ripartizioni. La qualità del trasporto

pubblico urbano, considerata nel complesso meno soddisfacente rispetto a quella

degli altri servizi di trasporto, raggiunge i livelli più bassi in Sicilia che si colloca in

fondo alla graduatoria di gradimento per tutti gli aspetti considerati. Ben oltre il 60%

degli utenti si dichiara insoddisfatto per la comodità di attesa delle fermate (69,8%),

la pulizia delle vetture (62,9%) e il costo del biglietto (62,3%) e oltre il 50% valuta

negativamente tutti gli altri aspetti del servizio (a esclusione della velocità delle

corse), con differenze nette sia rispetto alla media nazionale sia al Sud. Decisamente

più positivi i giudizi espressi in Sardegna, dove l’unico aspetto considerato

problematico dalla maggioranza dei residenti è la comodità di attesa delle fermate

(50,5% di utenti insoddisfatti), mentre per gli altri aspetti i giudizi negativi sono

significativamente meno frequenti rispetto alla media nazionale e, soprattutto, a

quella del Sud.

Pullman e corriere

Pullman e corriere per il trasporto extra-urbano sono stati utilizzati almeno una volta

da poco più del 10% dei residenti siciliani di almeno 14 anni (11,3%). In Sardegna il

livello è più alto (15,7%) e in linea con il dato nazionale e del Sud (rispettivamente,

14,0% e 15,0%). La valutazione della qualità del servizio in entrambe le Isole è

generalmente peggiore rispetto alla media nazionale. È soprattutto la comodità di

attesa delle fermate a lasciare insoddisfatta la gran parte dell’utenza (il 58,1% in

Sicilia e il 55,2% in Sardegna), ma gli altri aspetti su cui si evidenzia una differenza

significativa rispetto al resto del Paese sono la possibilità di collegamento con altri

comuni (per cui esprime un giudizio negativo il 46,5% degli utenti siciliani e il 44,6%

dei sardi, rispetto al 32,2% dell’Italia) e la frequenza delle corse (rispettivamente,

41,7%, 41,0% e 34,2%).

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