Giovedì 1 febbraio migliaia di studenti, mamme e insegnanti, omaggeranno la Gloriosa Martire con una preghiera davanti alle installazioni monumentali della Porta delle Farfalle volute dal mecenate Antonio Presti.
«AGATA SORRIDE A LIBRINO GRAZIE ALLA DEVOZIONE DELLA SUA COMUNITÀ»
CATANIA, 31/01/2024 – Dal giorno dell’inaugurazione della Porta delle Farfalle (14 aprile 2023), anche Librino ha la sua Sant’Agata che sorride alla comunità del quartiere. Un dono del mecenate Antonio Presti, che ha portato l’Amata Martire nella periferia etnea. Per omaggiarla proprio in questi giorni di festa, Presti ha accelerato il completamento della Porta con le 50 poesie mancanti - in bassorilievo ceramico - installate all’interno dell’Opera internazionale condivisa con oltre 20mila abitanti. Un panorama culturale, curato dal poeta Pietro Russo, che si rapporta con le monumentali opere in terracotta: ogni poesia diventa narrazione che raccoglie suggestioni, finendo per essere il racconto dell’opera vicina.
«Le parole della Porta delle Farfalle – afferma Russo – sono state scelte secondo il principio del
servizio per Librino. Le poesie, così come i messaggi composti dalle scuole e da tutti i cittadini coinvolti
nel progetto, con la loro portata emozionale e conoscitiva, intendono ricordare agli abitanti e ai passanti
che è proprio dalle periferie, dai margini, che inizia il sogno del futuro. E che questo futuro può essere
creato in qualunque minuto: oggi, sempre”.
Anche quest’anno, quindi, si rinnova l’appuntamento con la Santa, per consentire a migliaia di studenti,
mamme e insegnanti di Librino di volgere lo sguardo alla Martire sorridente e di pregare per il futuro.
«Agata rivelerà la sua Bellezza universale attraverso il sorriso – sottolinea il mecenate Antonio Presti –
quel sorriso che nella scultura è volutamente rimarcato per segnare un abbraccio forte. La sua
protezione, la gioia nell’accogliere gli abitanti al suo cospetto, la purezza del suo cuore e la forza del
suo coraggio, si mostreranno a coloro che con amore e devozione riporranno nella Beata Vergine la
loro fiducia. Agata amerà ogni giorno Librino col suo sorriso».
Giovedì 1 febbraio – dalle 9 di mattina alle 13 - le scolaresche percorreranno quel Muro artistico che il
maestro Presti ha costruito nel Museo a cielo aperto di Librino, per consacrare a Dio mente e cuore,
chiedendo intercessione attraverso la Santa.
Nell’ambito di questa iniziativa gli studenti vestiranno i
panni di guide turistiche, e racconteranno a tutti i presenti com’è nata la Porta delle Farfalle: ogni
singola opera, le poesie, gli artisti coinvolti, per riunirsi alla fine davanti al sorriso di Agata. Lì
pregheranno davanti alle due opere dedicate alla Patrona di Catania: una realizzata dall’artista Alberto
Criscione (“NOPAQVIE”) e una da tutte le donne del quartiere (“La devozione delle mamme”),
firmate entrambe dall’architetto Antonio Privitera. «Le finestre rappresentano una cornice oltre la
quale tutto può accadere.
Fuori o dentro possono esserci paesaggi, storie, riferimenti, speranze. Il
particolare architettonico del Duomo di Catania è allora trasposto e riproposto come segno di vicinanza
e appartenenza, come nostro vissuto, da un lato, e come immagine e speranza in ciò che può accadere
dall’altro». Così l’arch. Privitera spiega la genesi, la trasposizione, l’idea di “NOPAQVIE”, che poi lo
scultore ha plasmato con la ceramica, realizzando un’Opera di oltre 4 metri che ripropone anche i
gioielli come dono da parte della comunità. «Antonio Presti è un visionario – commenta Criscione - ha
tantissime idee per valorizzare luoghi dimenticati della Sicilia, e con Sant’Agata è riuscito ad aprire,
attraverso l’Arte, una finestra sulla Fede».
«La santuzza, quando attraversa la città col suo fercolo –
continua Presti – ha un sorriso enigmatico, un sorriso chiuso che i fedeli cercano di decifrare durante la
processione. Agata invece a Librino, e solo a Librino, non lascia dubbi, e con la sua espressione
gioiosa e sorridente benedirà tutto l’anno la sua gente». La seconda Opera che ha trovato spazio
nell’infinito emozionale della Porta delle Farfalle è stata invece realizzata direttamente dalle mamme.
Si tratta sicuramente dell’attributo più noto di Sant’Agata: i suoi seni oggetto del martirio, simboli
maggiormente identitari.
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