Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

Musumeci: "Una sorta di loggia della quale facevano parte Antoci e Lumia"


La deposizione del ministro Nello Musumeci al processo Montante, in corso nell'aula bunker di Caltanissetta. Le dichiarazioni rilasciate dal ministro Musumeci, ex presidente della Regione Siciliana, al processo all'ex presidente di Confindustria Antonello Montante, tirano in ballo pure l'ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, e l'ex senatore del PD Giuseppe Lumia. "Il cerchio magico" di Antonello Montante "era una sorta di loggia" della quale faceva parte anche Giuseppe Antoci", ex presidente del Parco dei Nebrodi, oggi sotto scorta.

Caltanissetta, 12/02/2024 -"Ho proceduto poi a rimuovere il dottor Antoci dal Parco dei Nebrodi" - ha continuato Musumeci - che con Montante, era uno degli apostoli dell'Antimafia in Sicilia". Rifiuti: "Tra gli uomini di Antonello Montante c’era Catanzaro, che gestiva una delle discariche più importanti in Sicilia. Io da presidente della commissione antimafia l’ho sentito e interrogato più volte. Era un’influenza strutturale non politica". 
Musumeci: "Il cerchio magico è una sorta di loggia dove ognuno ha un ruolo e tutti si lavora per mantenere saldo il controllo del potere politico ed economico. Nel governo di Rosario Crocetta il potere politico era curato da Lumia e Crocetta era una sorta di esecutore. Il potere economico era curato da Montante. Di questo cerchio magico faceva parte anche la dottoressa Monterosso, segretario generale della Regione".

Cerchio magico

"Era una struttura particolarmente elastica. Ne faceva parte anche il dottore Antoci che insieme a Montante era uno degli apostoli dell’antimafia in Sicilia. Io sono intervenuto per rimuovere Antoci dalla carica di presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi”.

Montante uno degli artefici della sconfitta

Secondo il ministro Nello Musumeci, Antonello Montante fu uno degli artefici della sua sconfitta alle elezioni del 2012 per la presidenza della Regione: "Nel senso che ha individuato e sostenuto la candidatura di Rosario Crocetta alla presidenza, sostanzialmente in alternativa alla mia», rispondendo alle domande del pm Davide Spina.

Corruzione e «spionaggio
 
Nello Musumeci, oggi ministro, già presidente della Regione Siciliana e della commissione Antimafia dell’Ars, deponendo come teste durante l’udienza del processo al Palazzo di giustizia di Caltanissetta, sul Sistema Montante. L’ex presidente di Sicindustria è già stato condannato a 8 anni di carcere dalla Corte d’Appello di Caltanissetta: é accusato di essere stato a capo di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e allo «spionaggio». 

Il potere

«Il condizionamento del “cerchio magico” - ha specificato Musumeci - era evidente. Il cerchio magico è una sorta di loggia dove ognuno ha un ruolo e tutti si lavora per mantenere saldo il controllo del potere politico ed economico».

I nomi

«Nel governo di Rosario Crocetta il potere politico era curato da Lumia e Crocetta era una sorta di esecutore. E il potere economico era curato da Montante. Di questo cerchio magico faceva parte anche la dottoressa Monterosso, segretario generale della Regione. Per un certo periodo anche il presidente o commissario di Riscossione Sicilia, l’agenzia che aveva il compito di riscuotere le tasse, cioè l’avvocato Antonio Fiumefreddo».

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