Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

Infrastrutture: 40 priorità al Sud, spiccano il Ponte sullo Stretto e l’alta velocità Palermo-Catania- Messina

Infrastrutture, le analisi di Uniontrasporti: 40 priorità per le imprese al Sud, valgono 82 miliardi. Focus di Srm sui porti: da quelli del Sud passa il 52% del traffico Ro-Ro nazionale. Ance al convegno di domani a Catania: investire col sostegno della Zes unica per rendere più competitivo il sistema porti-ferrovia-cargo aereo e captare l’aumento di traffico merci nel Mediterraneo. Manca il capitale umano: il settore edile sia valorizzato per attrarre i giovani.

Palermo, 18 aprile 2024 – Secondo le analisi di Uniontrasporti sul fabbisogno di infrastrutture al Sud, nel Mezzogiorno è attivo il 33% delle imprese italiane, eppure quest’area riesce a contribuire molto poco al Pil del Paese e qui la crescita è più lenta rispetto alla media nazionale (+3,5% contro +3,7%) e l’occupazione arranca (+1,2% a fronte di +1,7%). Nella top ten della classifica del contributo delle regioni al Pil resistono solo Campania (settima), Sicilia (ottava) e Puglia (nona). 

Domani, al convegno dei Giovani Sud di Ance, alle ore 14,30 a Palazzo

Biscari a Catania - che vedrà l’intervento anche dell’assessore regionale alle

Infrastrutture, Alessandro Aricò - , Antonello Fontanili, direttore generale di

Uniontrasporti, spiegherà come questo ritardo sia in larga parte dovuto al gap

infrastrutturale del Sud che, fatto 100 l’indice medio del Paese, registra un

KPI di performance infrastrutturale pari a 83, dove solo la Campania è

allineata al livello nazionale grazie all’alta velocità ferroviaria, a fronte di

risultati ben superiori per il Nord Ovest (107) e il Nord Est (123,5).


Attraverso oltre 90 tavoli di confronto è stato individuato un fabbisogno di 535

opere infrastrutturali necessarie per la ripresa del Paese, suddivise in tre

livelli di priorità. Fra queste, attraverso un’indagine condotta da Uniontrasporti

fra 12mila imprese, sono state selezionate 100 opere prioritarie più urgenti,

cinque per ogni regione, per un valore complessivo di 140 miliardi di euro: le

40 opere che riguardano il Sud richiedono un investimento di ben 82 miliardi.


Nel lungo elenco spiccano la ferrovia ad alta velocità Salerno-Reggio

Calabria, il Ponte sullo Stretto di Messina, la Ss106 Jonica, la A2 Autostrada

del Mediterraneo, l’Alta velocità Adriatica, l’alta velocità Palermo-Catania-

Messina, la ferrovia Napoli-Bari, la Sassari-Olbia e Sassari-Nuoro, la Ss131

Carlo Felice, la Nuoro-Olbia-Santa Teresa di Gallura, la Roma-L’Aquila, la

Sicignano-Potenza, la Fondovalle Fresilia, l’antemurale di Ponente di Porto

Torres, la Ferrandina-Matera-La Martella, la A14, la A24 e A25, la Sibari-

Melito Porto Salvo e la Lamezia Terme-Catanzaro Lido, la Pescara-Roma.

Da parte sua, Alessandro Panaro, Head of Maritime & Energy del centro

studi Srm, nella sua analisi evidenzierà la valenza dei traffici dei porti italiani e

del Sud e come il 52% del traffico nazionale marittimo Ro-Ro passi dagli scali

meridionali e sia un grande volàno di crescita. Per il futuro, occorrerà 

investire, anche col sostegno della Zes unica, in infrastrutture ed efficienza

logistica per ampliare gli spazi e velocizzare l’imbarco e sbarco delle merci

nonché migliorare i sistemi di connessione verso l’entroterra.


Angelica Krystle Donati, presidente di Ance Giovani, commenta: “Nel

Mezzogiorno ci sono tante realtà virtuose e dinamiche che rischiano di non

potere crescere a causa del forte gap infrastrutturale e competitivo di questi

territori. Se si vuole evitare la fuga dei cervelli e delle imprese, occorre creare

le condizioni per superare il divario con gli altri competitor. Più infrastrutture

vuol dire più servizi, più opportunità, migliore qualità della vita e delle

relazioni. Serve un enorme sforzo collettivo, ma non possiamo più rimandare,

soprattutto oggi che abbiamo la chance irripetibile del ‘Pnrr’. Abbiamo

l’occasione di attrarre i giovani talenti, portare le migliori professionalità

tecniche all’interno della P.a., anche per recuperare quella capacità

progettuale indispensabile per creare sviluppo”.


Marco Oloferne Curti, coordinatore di Ance Giovani per la Macroarea Sud,

sostiene che “i territori meridionali devono tornare a essere protagonisti del

proprio sviluppo, con una programmazione di interventi funzionali alle

esigenze delle comunità e che si integri con la realizzazione in corso delle

poche grandi opere al Sud, realizzazione nella quale le imprese locali sono

state relegate al mero ruolo di subappaltatrici. In tal senso è auspicabile un

‘patto generazionale’ che serva non solo a mantenere ciò che è stato

realizzato in termini di infrastrutture da chi ci ha preceduto, ma anche a dare

continuità, prospettiva e visione di futuro. Tuttavia, non si può prescindere da

un problema che affligge il settore edile che, pur essendo un pilastro

fondamentale della nostra economia, al Sud non viene valorizzato, per cui i

giovani preferiscono orientarsi verso altri settori anche a costo di guadagnare

meno. Così le nostre imprese hanno un forte fabbisogno di capitale umano, e

se si vuole davvero risolvere il gap di infrastrutture al Sud occorre anche

ridare dignità al settore edile e renderlo attrattivo per le giovani generazioni”.


Marco Colombrita, presidente del Gruppo Giovani di Ance Sicilia, conclude:

“I dati di Srm e Uniontrasporti ci dicono che Sicilia e Sardegna oggi

garantiscono il 40% del traffico marittimo Ro-Ro sostenendo un enorme

sforzo a causa della carenza di infrastrutture, e che potrebbero fare molto di

più se disponessero di interporti, terminal logistici e terminal cargo adeguati.

Sarebbe davvero miope non rispondere alla richiesta del settore logistico e

degli armatori di fare delle due Isole gli hub strategici di un traffico nel

Mediterraneo che, a prescindere dall’attuale crisi di Suez, è destinato a

crescere del 2,6% nei prossimi cinque anni. Bisogna offrire porti collegati alla

ferrovia in alternativa a Tanger Med, Valencia, Pireo e Algeciras che non lo

sono ancora”.

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