Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

Agricoltori, figli di un dio minore: non possono fare parte dei tavoli tecnici dove siedono le confederazioni sindacali

Agricoltori, figli di un dio minore. Gli agricoltori non possono fare parte dei tavoli tecnici ai quali si siedono le confederazioni sindacali che di fatto non hanno mai difeso gli interessi delle categorie di agricoltori di cui detengono i fascicoli aziendali. Questo è l’unico dato certo che si evince dalle dinamiche alle quale gli agricoltori hanno assistito nel lasso di tempo tra una prima convocazione, l’annullamento di quest’ultima e la comunicazione di una seconda convocazione in Regione, a firma dell’ing. Calogero Foti, Capo di Gabinetto, con oggetto: incontro sullo stato di crisi dell’agricoltura. Abbiamo assistito ad apparizioni e sparizioni.

20/05/2024 - Nella prima convocazione, con data 10 maggio, apparivano tra i destinatari oltre ai referenti dei vari movimenti e comitati degli agricoltori siciliani: CONFAGRICOLTURA, CIA, COLDIRETTI, COPAGRI, U.C.I., CONFCOOPERATIVE, LEGA delle COOPERATIVE Sicilia, AGCI Sicilia - Associazione Generale delle Cooperative Italiane, UNCI Sicilia - Unione Nazionale Cooperative Italiane, Ass.ne UN.I.COOP - Unione Italiana Cooperative - Unione Regionale Sicilia. Nella seconda convocazione, con data 20 maggio, tutti spariti; sono rimasti solo i referenti dei vari movimenti e comitati degli agricoltori siciliani.

Pertanto oggi alla Regione Siciliana, in assessorato agricoltura, di mattina si è tenuta una riunione con le rappresentanze sindacali per discutere evidentemente di argomenti segreti, di pomeriggio invece si è fatto un altro tavolo tecnico esclusivamente alla presenza degli agricoltori che hanno accettato l’invito.

La Sicilia Alza la Testa, pur essendo stata entrambe le volte, invitata, ha optato per coerenza, a non aderire ad alcun tavolo tecnico, incontro bilaterale o riunione di qualunque altra natura.
Tale decisione nasce dall’amara consapevolezza che purtroppo nulla può essere fatto a favore degli agricoltori, con i miseri strumenti e le altrettanto misere risorse economiche regionali.
Questa consapevolezza, per la quale avremmo voluto, veramente, essere stati smentiti, ha trovato conferma nella sintesi dell’incontro tanto atteso di oggi.

Da attente valutazioni sugli argomenti di cui ci è stato riferito che abbiano trattato, ci si rende conto che mentre gli agricoltori fanno la conta dei cadaveri in putrefazione, in Regione si sta ancora riflettendo e valutando su quale tipo, se possibile, di equipaggiamento dotare l’ambulanza nonché macchina burocratica dei soccorsi.

Agli agricoltori intervenuti all’incontro, immortalatisi davanti all'assessorato agricoltura con smaglianti sorrisi, chiediamo : cosa avete portato di concreto a casa?
Per fare arrivare già domani mattina il fieno a chi non lo ha, cosa è stato fatto?
Per organizzare immediatamente il servizio di rifornimento idrico a chi ha gli animali assetati, cosa è stato fatto?

Niente. Anzi no. Qualcosa è emerso. La coerenza.
La Regione Siciliana ha dimostrato coerenza e cioè, come non è stata capace fin dall’inizio di questa drammatica situazione, di fare niente, ancora oggi non si è fatto niente.
Si vuole prendere tempo, tergiversare, procrastinare, indorare la pillola, almeno fino alla data dell’appuntamento politico delle elezioni europee.
Tutto studiato a tavolino, strategicamente, per sedare la protesta, ammansire i protestanti e bollire la rana a fuoco lento.

Ma è possibile che dopo 5 mesi di battaglia pacifica e civile, ma forte e determinata, ci portiamo a casa soltanto la timida comunicazione che la regione siciliana proverà a seguire la strada intrapresa dall' Emilia Romagna?
Come se noi non avessimo uno statuto speciale e come se agli animali si potesse dire di soprassedere qualche giorno senza fieno. No, non va bene così, servono misure urgenti ed appropriate già domani mattina, anzi servivano già ieri.
Servono provvedimenti d'urgenza.

Non servono diversi tavoli tecnici ad escludendum.
Serve ridare dignità alle aziende agricole, serve affrontare i problemi e risolverli, serve non emarginare in cucina i servi, alcuni dei quali si sono rotti le scatole di essere presi in giro da un sistema burocratico che non riesce a dare nessuna risposta in tempi necessariamente brevissimi. La S.A.L.T. non si farà mettere da parte da nessuno.
Pretendiamo risposte certe, anche se ormai tardive, da parte della politica e di conseguenza da parte della burocrazia.

Inoltre, se il Governo regionale siciliano avesse adempiuto al proprio dovere, prevenendo la crisi idrica per tempo, correndo poi ai ripari tempestivamente ed economicamente in maniera adeguata, oggi i nostri colleghi siciliani non dovrebbero accettare l’elemosina da chi ha dimostrato in questi anni di non aver rappresentato gli interessi degli associati, di non averli saputi e voluti rappresentare seriamente nelle sedi istituzionali e nei giochi economici che cambiano il volto a questa Italia, che mira a trasformarsi in hub energetico in seno all’Unione Europea.

Il Governo centrale ha pianificato il Piano Mattei, sacrificando sull’altare della transizione energetica, l’agricoltura siciliana, se non addirittura l’intero comparto agroalimentare nazionale.
Mentre da quasi 5 mesi in tutta l’isola si manifesta e si protesta con presidi permanenti e cortei di trattori disperati e inferociti ma pacifici, il Governo siciliano non si impone a Roma a difesa dei siciliani, porta a casa gli spiccioli e lascia spazio ad un governo nazionale che stanzia miliardi di euro per andare ad investire in nord Africa, incentivando altrove ciò che non è riuscito minimamente a proteggere e valorizzare a casa propria.
Oltre al danno pure la beffa!

Troviamo indecente tale scelta strategica e ci indigniamo per l’elemosina travestita da solidarietà messa in atto proprio da chi ha promosso, partecipato e caldeggiato nonché investito sul Piano Mattei, che decreta il decesso dell’agricoltura siciliana ed italiana.

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