Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

Messina e Napoli, mortalità 0-74 anni più alta per malattie circolatorie, gli stili di vita individuale le cause

Istat. Salute e ospedali. Scenari di salute della popolazione e caratteristiche dell’offerta sanitaria. I dati sono prevalentemente riferiti ai trienni 2007-2009 e 2017-2019 nonché agli anni 2020 e 2021, per cogliere gli effetti e le ricadute della pandemia da Covid-19 sul contesto sanitario e di salute nei territori considerati. Dal punto di vista amministrativo, le città metropolitane sono enti territoriali di area vasta che hanno sostituito le province in 10 aree urbane di regioni a statuto ordinario. Si aggiungono quattro città metropolitane di Regioni a statuto speciale: Palermo, Catania, Messina e Cagliari.  All’interno delle città metropolitane il comune capoluogo rappresenta il polo del territorio intorno al quale gravitano i comuni appartenenti alla prima e seconda cintura Città metropolitane: mortalità 0-74 anni più alta per malattie circolatorie a Messina e Napoli.  

21/05/2024 - Le malattie del sistema circolatorio costituiscono una sfida significativa di salute pubblica poiché la loro insorgenza è fortemente correlata agli stili di vita individuali e comportamenti collettivi adottati dalla popolazione. La riduzione di tali patologie richiede dunque la costante implementazione di politiche sanitarie e programmi di prevenzione mirati, volti a modificare i comportamenti considerati a rischio, come il fumo di tabacco, la sedentarietà, il consumo di alcol e una dieta scorretta. A livello italiano, con riferimento alla popolazione con meno di 75 anni, le malattie del sistema circolatorio nel 2021, causano poco più di 31mila decessi, circa 1.000 in meno della media 2017-2019. 

Il tasso standardizzato di mortalità è di 5,2 decessi per 10mila abitanti e l’analisi in serie storica conferma una progressiva riduzione del fenomeno con riferimento ai periodi 2017-2019 e 2007-2009 (rispettivamente -7,1% e -27,8%). Nei territori metropolitani, trend e intensità della mortalità per malattie del sistema circolatorio, sono simili a quelli italiani. Il tasso standardizzato di mortalità 0-74 anni è di 5,5 decessi ogni 10mila abitanti nel 2021, valore inferiore del 5,2% rispetto alla media del triennio pre-pandemico. 

Fanno eccezione, rispetto a questa dinamica decrescente, le città metropolitane di Milano, Venezia e Roma, in cui si confermano i livelli di mortalità del triennio 2017-2019 e Messina, unica città metropolitana che segna una variazione positiva (+5,4%). La mortalità per queste patologie interessa inoltre, in misura maggiore, la popolazione residente nei territori metropolitani del Sud, escluse le città metropolitane di Cagliari e Bari che presentano livelli di mortalità fra i più contenuti. 

Infatti nei territori di Messina e Napoli si rilevano circa otto decessi ogni 10mila abitanti, seguiti da  Catania (6,7 ogni 10mila). Nelle città metropolitane di Firenze, Bologna e Cagliari invece i valori più bassi, circa quattro decessi ogni 10mila. Nei capoluoghi i livelli di mortalità del 2021 si attestano a 5,6 decessi ogni 10mila persone, con un decremento del 3,4% rispetto al triennio 2017-2019. Nei comuni di Napoli, Catania e Messina, circa otto decessi ogni 10mila abitanti, si osservano i tassi di mortalità più rilevanti. 

Nei comuni di Bologna e Milano al Nord e Messina e Catania al Sud si rileva un incremento significativo della mortalità rispetto al periodo pre-pandemico. L’analisi conferma la presenza di differenze di genere rilevanti anche per malattie del sistema circolatorio. Nel 2021 i tassi standardizzati di mortalità delle donne nei territori metropolitani permangono inferiori a quelli degli uomini (3,5 decessi femminili contro 7,8 decessi maschili ogni 10mila), sebbene la mortalità delle donne diminuisca in misura minore rispetto a quella degli uomini (-2,8% contro -6,0%). Nel complesso delle città metropolitane, nel 2021, il rapporto di mascolinità per malattie circolatorie è di 223 decessi maschili ogni 100 femminili. 

Nella città metropolitana di Firenze il divario di genere è il più alto (260 decessi maschili ogni 100 femminili), seguita da Roma e Cagliari, quest’ultima nonostante la diminuzione di 17 punti rispetto al triennio 2017-2019. I rapporti di mascolinità sono più contenuti nelle città metropolitane di Napoli e Messina, determinati prevalentemente dagli elevati livelli di mortalità delle donne (circa 5,5 decessi per 10mila). Fra i capoluoghi, le differenze di genere più marcate si osservano a Roma, Reggio di Calabria e Bologna, in cui il rapporto di mascolinità cresce rispetto al triennio precedente e raggiunge circa 270 decessi maschili ogni 100 femminili, tutti oltre il valore medio (231).

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