Istat. Ambiente urbano 2022. Progressi verso l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata. I rifiuti urbani rappresentano una modesta frazione dei rifiuti totali prodotti (il 17,9% nel 2021), tuttavia la loro gestione risulta particolarmente complessa per l’eterogeneità della composizione e della provenienza.
24/05/2024 - Elevati standard di qualità e quantità di raccolta differenziata favoriscono il
raggiungimento dei target di preparazione al riutilizzo e al riciclaggio previsti dal pacchetto
sull’economia circolare (Direttiva 2018/851/UE) e dal PNRR (missione 2 componente 1).
Nel 2022, a livello nazionale, la raccolta differenziata si attesta al 65,2% dei rifiuti urbani prodotti
(+1,1 punti percentuali rispetto al 2021), ma solo il 60,2% della popolazione risiede in comuni che
hanno raggiunto il target del 65% fissato dal D.Lgs. 152/2006 per il 2012. Il tasso di preparazione al
riutilizzo e al riciclaggio dei rifiuti urbani, pari al 49,2% e in aumento di 1,1 punti percentuali sull’anno
precedente, invece, è molto prossimo all’obiettivo del 50% fissato dall’Ue per il 2020 (da portare al
55% nel 2025).
Nei comuni capoluogo, la quota di raccolta differenziata è del 55,1% (+1,5 p.p. rispetto al 2021, in
crescita in tutte le ripartizioni). Le quote più elevate si rilevano nel Nord-est (68,5%), nel Nord-ovest
(60,8%) e nel Centro (53,2%); ancora indietro il Sud (46,6%) e le Isole (38,2%), nonostante
l’incremento rispetto all’anno precedente. Nel 2022, il target del 65% risulta raggiunto in 62
capoluoghi. Sono 45, invece, quelli con una quota di raccolta differenziata inferiore o stabile rispetto
all’anno precedente.
Grandi città ancora in ritardo sulla raccolta differenziata
Nei capoluoghi metropolitani, nel 2022, la quota di raccolta differenziata si attesta al 46,6% (-18,1
punti percentuali rispetto agli altri capoluoghi). Rispetto al 2021, la quota aumenta in tutte le città,
eccetto Milano (-0,4 p.p.) e Venezia (-2,5 p.p.), che ritorna al di sotto del target, raggiunto nel 2020. I
maggiori progressi si osservano a Catania (+10,7 p.p.), che tuttavia raggiunge solo il 22% di
differenziata, e a Messina (+10,5 p.p.), che arriva al 53,5%.
La quota di popolazione residente in comuni che hanno raggiunto il target del 65% di raccolta
differenziata, scende al 28,5% per l’insieme dei comuni capoluogo e all’1,6% nei capoluoghi
metropolitani (58,4% negli altri). Fra i capoluoghi metropolitani, dopo l’arretramento di Venezia, nel
2022 soltanto Cagliari supera il target con il 74,8% di raccolta differenziata.
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