PNRR, FITTO ALL’ ANCE SICILIA: NON C’E’ RISCHIO DI TAGLIO DI RISORSE. Ance: "In relazione alle preoccupazioni dell’Ance relative agli investimenti PNRR nella Regione Sicilia, ancora una volta siamo chiamati ad intervenire per ristabilire una corretta informazione e per tranquillizzare le imprese e i cittadini in quanto non vi è il rischio di nessun taglio di risorse".16/05/2024 - In relazione alle preoccupazioni dell’Ance relative agli investimenti PNRR nella Regione Sicilia, ancora una volta siamo chiamati ad intervenire per ristabilire una corretta informazione e per tranquillizzare le imprese e i cittadini in quanto non vi è il rischio di nessun taglio di risorse. Nel dettaglio, la misura - PINQuA - non è stata oggetto della revisione; in ordine ai Piani Urbani Integrati ed alle Piccole e medie opere il Decreto-legge PNRR, convertito in legge a fine aprile, ha assicurato la completa copertura finanziaria di tutti gli interventi. Non sono stati previsti tagli al fondo complementare e al fondo BEI”.
Così il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, in riferimento alla proiezione elaborata dall’Ance, che ha ipotizzato il rischio di tagli di 1 miliardo di euro per le opere di rigenerazione urbana nella Regione Sicilia.
“In questo quadro è quanto mai auspicabile, da parte di ANCE, una maggiore attenzione sull’attuazione del Piano, che procede secondo il cronoprogramma prestabilito, con l’ultimazione della progettazione esecutiva delle opere e la conseguente apertura dei cantieri. Ad oggi, - evidenzia il Ministro Fitto - la riuscita del Piano dipende soprattutto dalla capacità delle imprese di realizzare gli interventi nei tempi previsti, nel pieno rispetto dei criteri e delle condizionalità del PNRR”.
Sicilia, a rischio un miliardo di euro per la rigenerazione urbana.
Sicilia, a rischio un miliardo di euro per la rigenerazione urbana.
Brancaccio (Ance): “Dobbiamo scongiurare questo pericolo. E’ sulle
città, in particolare del Mezzogiorno, che si gioca la sfida della
crescita per i prossimi anni, Italia in forte ritardo”.
Pagana: “La Regione accompagna la rigenerazione urbana con riforme,
piani e bandi. I fondi del Pnrr potranno essere recuperati nell’Accordo
di coesione. E faremo una legge regionale in materia”.
Siracusa, 15 maggio 2024 – La Sicilia ha a disposizione un miliardo e
149 milioni di euro a valere sul “Pnrr” per finanziare interventi di
rigenerazione urbana, così suddivisi: 214,7 milioni per 9 progetti
ammessi al programma “Pinqua”, 513 milioni per i Piani urbani integrati
e 421,6 milioni per il programma Piccoli comuni del Viminale, cui si
aggiungono risorse stanziate dal Mef, dal Piano nazionale complementare
e dalla Bei.
Ma, secondo l’elaborazione del Centro studi di Ance nazionale, a seguito
dell’ultima revisione del “Pnrr”, circa 1 miliardo di euro di
investimenti in rigenerazione urbana in Sicilia rischiano di uscire dal
Piano.
Si tratta, in dettaglio, di 360 progetti (253 di rigenerazione urbana,
pari al 70%, e di 107 interventi dei Piani urbani integrati, pari al
30%) per un valore di 922,1 milioni di euro (420,7 milioni di
rigenerazione urbana, pari al 46%, e 501,5 milioni dei Piani urbani
integrati, pari al 54%).
Progetti su cui il governo Meloni ha assicurato le coperture, ma che,
intanto, potrebbero subire ritardi nella loro realizzazione, considerato
che i Comuni sono a corto di risorse.
La presidente nazionale dell’Ance, Federica Brancaccio, intervenuta oggi
a “Città in scena, Festival della rigenerazione urbana”, seconda tappa
del tour nazionale dedicata esclusivamente alla Sicilia, in corso al
Castello Maniace di Siracusa, ha dichiarato:
“La rigenerazione urbana è
il futuro di questo Paese. E’ sulle città, in particolare del
Mezzogiorno, che si gioca la sfida della crescita per i prossimi anni,
l’Italia è in forte ritardo. Al Sud ci sono meraviglie da riqualificare
e questa tappa in Sicilia è per me motivo di orgoglio, anche come prima
presidente Ance che viene dal Mezzogiorno. Dopo il “Pnrr”, dovremo
essere pronti a investire sulle nostre città, sulle relazioni urbane e
sociali e non solo economiche. Oggi vediamo qui 16 bellissimi progetti,
frutto spesso della collaborazione tra pubblico e privato”.
Quanto ai fondi del “Pnrr” a rischio, Brancaccio ha aggiunto:
“A seguito
di questa riprogrammazione, forse c’è qualcosa di più di un miliardo a
rischio. Dobbiamo assolutamente scongiurare questo pericolo, perché, al
di là degli investimenti privati, il Sud ha bisogno ancora di
investimenti pubblici per superare quel gap infrastrutturale che ad oggi
non si riesce a colmare. Siamo molto attenti come Ance nazionale a
monitorare affinchè nella programmazione non vengano a mancare i fondi
per la crescita e la rinascita del Mezzogiorno”.
Da parte sua, l’assessora regionale all’Ambiente, Elena Pagana, ha
spiegato cosa sta facendo la Regione per sostenere le iniziative di
rigenerazione urbana nell’Isola:
“La rigenerazione urbana ha un ruolo
molto importante e trova spazio fra le priorità del governo regionale.
Non a caso la programmazione europea del Po Fesr dedica una misura a
questo tema. Stiamo accompagnando la rigenerazione urbana con riforme in
materia urbanistica e di edilizia, grazie alla specialità autonomistica
della Regione. Nel recepire il testo unico dell’edilizia abbiamo
apportato delle modifiche, e dopo l’esame in commissione Ambiente
all’Ars, contiamo di portare il provvedimento in Aula il più presto
possibile. Stiamo anche accelerando molto sulla Pianificazione
territoriale, con i Piani urbanistici generali, e a breve uscirà un
nuovo bando a sostegno dei Comuni che decidono di dotarsi di un nuovo
strumento urbanistico, bando che recepisce in modo dinamico i principi
europei. In più, c’è il Piano territoriale regionale che presenteremo
molto presto”.
Sui fondi a rischio del “Pnrr” il presidente regionale di Ance Sicilia,
Santo Cutrone, nel rilevare come “oggi a Siracusa abbiamo dimostrato
quanti risultati concreti abbiano prodotto gli investimenti in
rigenerazione urbana in Sicilia, in termini di ripopolamento di intere
aree di città e di recupero di unità abitative e di sviluppo
urbanistico, economico e sociale, auspico che Stato e Regione trovino il
modo di garantire la continuità degli investimenti programmati”.
L’assessora Pagana ha lasciato intendere che intravede la possibilità di
recuperarli nell’ambito dell’Accordo di coesione che dovrebbe essere
firmato col governo nazionale entro il mese: “Abbiamo portato avanti
l’Accordo di coesione portando avanti le indicazioni che sono state
fissate dal governo regionale: cioè, pochi progetti, ma importanti per
creare sviluppo e coesione in Sicilia. Mesi fa ci sono state polemiche
sul presunto definanziamento di opere, ma di fatto così non è stato,
anzi, si sono salvate tante opere che non sarebbero state completate
entro il 2026 e che, quindi, sono coperte da altre fonti di
finanziamento”.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.