Istat. Ambiente urbano. Aree di forestazione urbana per la mitigazione dei cambiamenti climatici in crescita del 26% dal 2012. In aumento le aree verdi accessibili al pubblico. Stabile il verde pubblico pro capite, ma aumenta la quota di aree accessibili. Tra il 2012 e il 2022, la dotazione di verde pro capite presenta minime variazioni, passando dai 31,3 mq del 2012 ai 32,8 (+1,5 mq /ab), ma la superficie complessiva delle aree verdi urbane aumenta gradualmente, in media dello 0,3% all’anno dal 2012.
24/05/2024 - Nel 2022 l’estensione delle aree verdi urbane è
di 573 Km 2 pari al 2,9% del territorio comunale, corrispondenti a 32,8 m 2 per abitante. Considerando
anche le aree naturali protette (comprese quelle della Rete Natura 2000), l’incidenza complessiva sul
territorio, al netto delle sovrapposizioni, sale al 19,7% (oltre 3.826 km 2 ).
Rilevanti le differenze nelle dotazioni territoriali, in poco più della metà dei capoluoghi è inferiore alla
media nazionale di 32,8 m 2 e in 10 città non si raggiugono i 9 m 2 pro capite (standard minimo fissato
per legge), nel dettaglio a Imperia e Savona al Nord, Chieti, Andria, Barletta, Trani e Crotone al Sud,
Trapani, Messina e Siracusa nelle Isole. Le città più virtuose, con dotazioni tre volte la media
nazionale (oltre i 100 m 2 ), sono: Verbania, Sondrio, Trento, Bolzano e Gorizia al Nord, Terni e Rieti al
Centro, Isernia e Potenza al Sud.
Tra le ripartizioni primeggia il Nord-est con una disponibilità pro capite di 62,3 m 2 , grazie alle elevate
dotazioni di Trento e Bolzano/Bozen (402,2 m 2 e 227,5). Al Centro il valore pro capite è
significativamente più basso (27,5 m 2 ), e deriva in gran parte dal comune di Rieti (347,3 m 2 ). Il valore
pro capite scende a 27,2 m 2 al Sud, per toccare il minimo nelle Isole (20,5 m 2 ).
Non tutte le aree verdi sono aperte alla fruizione diretta dei cittadini: la proporzione di quelle
accessibili è di 19,4 m 2 per abitante (+1,2% rispetto all’anno precedente, +6,6% dal 2012). Il rapporto
è più alto nelle città del Nord (mediamente 30,7 nel Nord-est e 20,3 nel Nord-ovest, mentre arriva a
19,0 al Centro e a 11,8 nel Mezzogiorno).
La disponibilità di aree verdi accessibili è minore nei
capoluoghi metropolitani rispetto agli altri capoluoghi (16,2 contro 22,9 m 2 per abitante in media).
In continua crescita le aree di forestazione urbana
In continua crescita le aree di forestazione urbana e periurbana (compresi nell’investimento 3.1 del
PNRR), impianto di nuove aree boschive a sviluppo naturale con funzioni di assorbimento delle
emissioni di CO 2 e mitigazione dell’effetto “isola di calore” tipico delle aree urbane. Nel 2022, 56
capoluoghi hanno attivato interventi di forestazione urbana (erano 30 nel 2011), estesi per 13,2
milioni di m 2 (+3,5% rispetto al 2021), corrispondenti a 34 m 2 per ettaro.
La forestazione urbana è
particolarmente diffusa nei capoluoghi del Nord, con valori molto superiori a quelli delle altre
ripartizioni: 77 m 2 per ettaro nel Nord-est e 40 m 2 nel Nord-ovest, 20 m 2 nel Centro, 10 m 2 al Sud e 5
nelle Isole. Tra le 14 città metropolitane sono presenti a Torino, Milano, Venezia, Bologna e Roma.
Rispetto al 2012 la superficie delle aree di forestazione urbana è aumentata del 26,0%, con marcate
differenze tra i capoluoghi metropolitani (+37,1%) e gli altri capoluoghi (+22,8%), segno che le
politiche rivolte alle città metropolitane nell’investimento 3.1 iniziano a dare i primi risultati.
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