Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

Operazione antidroga a Messina e provincia: 85 in carcere e 27 agli arresti domiciliari

VASTA OPERAZIONE ANTIDROGA NELLA PROVINCIA DI MESSINA. 112 ARRESTI ESEGUITI DAI CARABINIERI, CON IL CONCORSO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA, IN ESECUZIONE DI MISURE CAUTELARI NELL’AMBITO DI INDAGINI DIRETTE DALLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI MESSINA. SEQUESTRATI BENI PER UN VALORE DI OLTRE 4 MILIONI DI EURO.

Messina,  25 giugno 2024 - Nelle prime ore della mattinata di oggi 25 giugno 2024, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno effettuato una vasta operazione in Sicilia, Calabria, in altre località del territorio nazionale e all’estero, con l’esecuzione di misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti 112 persone (85 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 27 della custodia agli arresti domiciliari, di cui 3 a cura del Nucleo Investigativo Regionale Sicilia della Polizia Penitenziaria), ritenute coinvolte – a vario titolo – nei reati di “associazione finalizzata alla detenzione, traffico, coltivazione e cessione di stupefacenti”, nonché per “autoriciclaggio”, “trasferimento fraudolento di valori”, “porto abusivo ed alterazione di armi”, “estorsione” e altri reati.

I provvedimenti restrittivi scaturiscono dagli esiti di tre distinte indagini, condotte dai Carabinieri delle Compagnie di Messina Sud e di Barcellona Pozzo di Gotto, tutte sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, che hanno contemporaneamente disarticolato più organizzazioni criminali attive nel narcotraffico, nella città di Messina, nel Barcellonese e nelle aree nebroidea e tirrenica della provincia con collegamenti con strutture criminali calabresi e soggetti attivi anche in Campania, Lombardia e all’estero. I particolari dell’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta dal Procuratore della Repubblica di Messina presso il Palazzo di Giustizia di Messina.  

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In data odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione, in Sicilia, Calabria, in altre locality del territorio nazionale e in Spagna, a ordinanze di custodia cautelare nei confronti di oltre 110 persone (85 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 27 agli arresti domiciliari), di cui 4 a cura della Polizia Penitenziaria, emesse dal GIP del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica. Tra destinatari delle misure cautelari, 16 sono gia detenuti in carcere.

L'esecuzione dei provvedimenti restrittivi si pone a valle di tre distinte indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, a partire dal gennaio 2021 all'attualita; delle quail, una eseguita dai CC della Compagnia di Messina Sud, le altre due dalla Compagnia CC di Barcellona Pozzo di Gotto. Le articolate e complesse investigazioni hanno disvelato l'esistenza e la operativita di diverse organizzazioni criminali della citta di Messina e del barcellonese, attive nel narcotraffico, con collegamenti con strutture criminali calabresi e soggetti attivi anche in Campania, Lombardia e all'estero. 

Nell'ambito delle tre attivita investigative, sono stati, infatti, documentati diversi, stabili, canali di approvvigionamento della droga, con la Calabria, per la cocaina; con alcuni soggetti attivi nelle province di Napoli e Milano, nonche con Ia Spagna, per ('hashish; e con soggetti attivi nei Paesi Bassi, con riferimento allo spice, cannabinoide sintetico con effetto psicotropo estremamente dannoso per la salute. 

Le indagini articolate e complesse, si sono strutturate, utilizzando i tradizionali strumenti delle intercettazioni, telefoniche e ambientali; di servizi di osservazione e pedinamento con arresti e sequestri di sostanze stupefacente; delle dichiarazioni di soggetti che hanno avviato la collaborazione con l'autorita giudiziaria. Gli elementi raccolti, dunque, hanno disvelato I'organigramma di 4 tra le principali organizzazioni criminali operanti, dal 2020, nel traffico di stupefacenti e nella gestione di piazze di spaccio nei quartieri messinesi di Giostra, Santa Lucia Sopra Contesse, Villaggio CEP e Villaggio Aldisio, nonche nelle zone di Barcellona P.G. e di Milazzo.

In particolare, l'indagine delegata alla Compagnia Carabinieri di Messina Sud ha riguardato l'esecuzione di misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari a carico di 49 persone, gravemente indiziate -a vario titolo- per i delitti di "associazione finalizzata al narco traffico", "detenzione, coltivazione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti", "autoriciclaggio" e"potto e detenzione di armi clandestine". Sono stati delineati i ruoli e gli assetti di un gruppo criminale, ritenuto fra i pia attivi nel narcotraffico nell'area peloritana, con significativi rapporti con organizzazioni criminali di altre regioni, riorganizzatosi e riaffermatosi sul territorio dopo una pregressa indagine sempre di questa Procura distrettuale e delegata ai CC di Messina che, il 19 Iuglio 2022 aveva portato all'arresto di 18 persone. 

II sodalizio, con base operativa nel quartiere popolare messinese "Giostra" e con Ia disponibilita di armi, avrebbe smerciato, nel tempo, ingenti quantitativi di stupefacente, rifornendo plurime piazze di spaccio nei diversi quartieri nelle aree a Nord e a Sud del capoluogo e delle zone nebroidea e tirrenica della provincia, in particolare a Tortorici. 

Lo stupefacente sarebbe stato stoccato e custodito nelle abitazioni di alcuni sodali, strategicamente protette da impianti di videosorveglianza, inferriate e porte blindate, volti a ritardare i tempi di accesso delle Forze di Polizia durante le perquisizioni e consentire, nel frattempo, I'occultamento della droga e delle armi, realizzando veri e propri "fortini" di difficile, se non impossibile, accesso. Infatti, nel corso delle indagini sull'articolazione operante in Messina, nel gennaio 2021, abbiamo registrato it ferimento di un carabiniere, che, nel tentativo di entrare in una abitazione da perquisire, rimaneva ferito al piede, per effetto della improvvisa e volontaria chiusura, contro di lui, di una porta blindata a protezione dell'appartamento. 

L'organizzazione, anche attraverso Ia considerevole disponibilita economica acquisita e le sperimentate capacita criminali, si sarebbe accreditata sul mercato illecito della droga, potendo contare su numerosi canali di approvvigionamento, individuati nelle aree di San Luca e Rosarno (RC), nonche in soggetti operanti nel napoletano e a Milano; ovvero, ancora, avvalendosi, in caso di difficolta, di altri gruppi messinesi attivi nello spaccio degli stupefacenti. 

Sulla base di quanto emerso dalle indagini, ii sodalizio avrebbe reimpiegato parte dei consistenti profitti del narcotraffico -che si stima essere part a ca. €500.000 mensili, confluenti in una cassa comune- in un'attivita commerciale nel settore dell'abbigliamento di Messina, destinando un'altra parte alle famiglie dei sodali detenuti. Dall'indagine emersa anche una seconda consorteria criminale, che si riforniva di stupefacente dal sodalizio principale, qualificandosi quale gruppo acquirente privilegiato, per, poi, metterlo in vendita nel quartiere popolare denominato "Villaggio Aldisio".

Sul versante barcellonese, delle due attivita di indagine, Ia prima 6 culminata nell'arresto di 28 persone, delle quail 24 a cura della Compagnia CC di Barcellona P.G.; le restanti 4 a cura della Polizia Penitenziaria del Provveditorato di Palermo dell'Amministrazione penitenziaria; in particolare, 23 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari, gravemente indiziate -a vario titolo- dei delitti di "associazione finalizzata al narco traffico", "detenzione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti", "associazione per delinquere finalizzata all'indebita introduzione di telefoni cellulari in istituti penitenziari","porto abusivo di armi" e"trasferimento fraudolento di valori". Anche su questo versante, le indagini sono state coordinate dalla D.D.A. della Procura di Messina e delegate ai CC della Compagnia di Barcellona P.G.; un segmento delle medesime investigazioni a stato delegato al personale del Nucleo Investigativo Regionale Sicilia della Polizia Penitenziaria, per i delitti che si assumono essere stati commessi all'interno del carcere di Barcellona P.G.

Le attivita investigative hanno consentito di ricostruire le componenti soggettive ed oggettive di un'organizzazione criminale, attiva a Barcellona P.G. nel narco traffico di ingenti quantitativi di cocaina, marijuana e hashish. Gli indagati avrebbero posto in essere un'intensa attivita di spaccio, in modo sistematico, attraverso un'organizzazione criminale strutturata; con Ia disponibilita di armi; composta, tra vertici e affiliati, anche da soggetti legati da vincoli di parentela, che avrebbe distribuito Ia droga in favore di una rete di spacciatori nel territorio di Barcellona e nei paesi limitrofi, cedendola anche ad altri narcotrafficanti della provincia di Catania. 

La droga, in particolare ('hashish, sarebbe stata, in parte, approvvigionata dalla Spagna, tramite un sodale ivi dimorante e poi stoccata e occultata nelle abitazioni di altri affiliati alla consorteria, che utilizzava un'autoconcessionaria di Barcellona P.G., fittiziamente intestata ad alcuni indagati, sebbene riconducibile a uno dei capi del sodalizio, quale base operativa del narcotraffico nonche quale attivita commerciale ove indirizzare parte dei proventi dell'illecita attivita di spaccio. Dagli accertamenti svolti dai militari dell'Arma, insieme al Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria, a emerso che, al fine di incrementare i propri introiti, it sodalizio criminale avrebbe, addirittura, introdotto Ia droga nel carcere di Barcellona P.G., dove uno dei promotori, Ii detenuto, dirigeva e coordinava Ia distribuzione delle dosi e telefoni cellulari, anch'essi illecitamente introdotti, ad altri reclusi. 

L'attivita investigativa ha altresi consentito di raccogliere indizi circa I'esistenza di un ulteriore gruppo criminale, collegato al primo sodalizio, finalizzato all'illecita introduzione nel carcere di Barcellona P.G. di telefoni cellulari, composto da detenuti e da una donna Ia quale, dall'esterno dell'istituto, avrebbe introdotto i dispositivi occultati all'interno di pacchi destinati ai detenuti. Tra I destinatari della misura cautelare in carcere figurano un Agente della Polizia Penitenziaria e un infermiere dell'ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Messina, all'epoca entrambi in servizio presso Ia citata Casa Circondariale. II primo avrebbe coadiuvato uno dei capi della consorteria -sottoposto a detenzione­consegnandogli stupefacente, poi, distribuito nel carcere; ii secondo avrebbe introdotto la droga nel carcere, ceduta poi ad alcuni reclusi.

Contestualmente, all'esecuzione delle misure cautelari, i militari deil'Arma hanno anche
eseguito iI sequestro preventivo del capitale sociale e del compendio aziendale di 5
societa, compresa una concessionaria di autovetture, ubicate a Barcellona P.G., Milazzo

e       in Spagna, nonche di 7 beni immobili (fabbricati e terreni), autovetture, polizze assicurative e conti correnti, tra cui uno relativo a un Istituto di credito spagnolo, intestati

o  nella disponibilita degli indagati, del valore complessivo di 4 milioni di euro, essendo stati acquisiti consistenti elementi indiziari per ritenere che tali attivita fossero it reimpiego del profitti illecitamente acquisiti.

Sempre sul versante barcellonese, it secondo segmento dell'indagine fa, oggi, registrare l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 35 persone, delle quail 20 destinatarie della misura in carcere e 15 agli arresti domiciliari, di cui 10 gia detenute; allo stato, gravemente indiziate -a vario titoio- di "associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti", "detenzione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti", "estorsione", "detenzione e porto abusivo di armi", nonche "indebita introduzione di telefoni cellulari in istituti penitenziari". L'attivita investigativa ha permesso di ricostruire le coordinate di riferimento di un'organizzazione criminale, con basi operative a Barcellona P.G e Milazzo (ME), dedita al traffico di ingenti quantitativi della droga sintetica denominata spice, nonche di cocaina e marijuana. In particolare, it gruppo criminale avrebbe importato lo spice dal mercato olandese -in considerevoli quantitativi, tramite siti web riguardanti, apparentemente, ii commercio di prodotti leciti- per it successivo smercio, per un volume d'affari di circa 50.000 euro at mese. Sono emerse anche le forti pressioni, esercitate dagli affiliati nei confronti di alcuni spacciatori, loro acquirenti, per costringerli ad onorare I debit' di droga assunti nei confronti della consorteria. Dagli accertamenti condotti, anche questa organizzazione criminale avrebbe avuto Ia disponibilita di armi e Ia sua forza criminale sarebbe emersa dalla circostanza di essere in grado di operare nel narcotraffico, senza subire interferenze da parte di sodalizi concorrenti del territorio di Barcellona P.G.

Pur essendo 3 distinte indagini, sono emersi elementi di collegamento tra i territori coinvolti, come documentato per ii traffico di spice, che dal gruppo di Barcellona P.G., oltre a pusher della zona, veniva smerciato in favore di spacciatori messinesi, raggiunti dall'odierno provvedimento, che provvedevano a distribuire la sostanza ai consumatori del capoluogo.

Quanto sopra, ai fin! dell'esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito nel rispetto del diritti degli indagati, che, in considerazione dell'attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocent! fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilita e con la precisazione che it giudizio, che si svolgera in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potra concludersi anche con la prova dell'assenza di ogni forma di responsabilita in capo agli stessi indagati e restituzione dei ben! sequestrati.

Messina, 25 giugno 2024 - 

Foto: repertorio Comando Carabinieri Messina



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