Istat. Prelievo di acqua per uso potabile: offerta concentrata nei gestori specializzati. Nel 2022, il prelievo di acqua per uso potabile è gestito da 1.492 enti (-127 sul 2020): nel 79,4% dei casi si tratta di gestori in economia (1.184 enti) e nel restante 20,6% di gestori specializzati (308).
23/03/2025 - Calabria (262) e Sicilia (248) sono i territori con il maggior numero di operatori attivi nell’ambito del prelievo idropotabile. Di contro, sempre nel 2022, il numero minore di gestori (4) è in Umbria e
Basilicata.
Benché in numero nettamente inferiore, gli enti gestori specializzati dominano il prelievo idropotabile
poiché generalmente operano su ampie aree del territorio e su fonti di approvvigionamento rilevanti.
Nel 2022, dei 9,14 miliardi di metri cubi di acqua prelevata per uso potabile, i 308 gestori specializzati
hanno prelevato il 91% del totale (circa 8,3 miliardi di metri cubi), un dato in leggero incremento
rispetto al 2020, a testimonianza del progressivo processo di accentramento nella gestione del
servizio.
I 1.184 gestori in economia sono invece responsabili del prelievo del 9% del volume totale, pari a
circa 812 milioni di metri cubi, quasi interamente derivati da fonti sotterranee (sorgenti e pozzi).
Nel distretto idrografico dell’Appennino settentrionale i prelievi sono gestiti quasi esclusivamente da
enti specializzati, che coprono il 99% del volume, lasciando solo l’1% alla gestione in economia.
Anche nei distretti idrografici dell’Appennino centrale, Sardegna e Fiume Po, il prelievo è
prevalentemente gestito da enti specializzati e le quote in economia variano tra il 2% e il 4%. In
proporzione, la gestione in economia dei prelievi è relativamente più diffusa nei distretti idrografici
della Sicilia (30%), dell’Appennino meridionale (14%) e delle Alpi orientali (12%).
Il panorama dei gestori delle fonti di approvvigionamento per uso potabile evidenzia una marcata
diversificazione a livello locale. La maggior parte dei gestori che si occupa dell'approvvigionamento
gestisce anche la distribuzione comunale dell'acqua (1.437, oltre il 95% degli enti).
A questi enti si
affiancano operatori che, nel ciclo potabile, si occupano esclusivamente del prelievo accanto ai
gestori di sovra-ambito e ai grossisti di acqua per uso potabile, che movimentano significativi volumi
destinati ai gestori di rete, operano anche piccole gestioni che amministrano fonti idriche più limitate,
poi convogliate alla distribuzione.
Gestione in economia dei prelievi idropotabili: l’incidenza più alta in Valle
d’Aosta.
A livello regionale la gestione in economia dei prelievi di acqua per uso potabile ha un’incidenza
particolarmente alta in Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste (78% del volume prelevato). Risultano
significative anche le percentuali nelle Province autonome di Bolzano/Bozen e Trento (circa il 61%),
in Sicilia (30%), Molise (25%), Calabria (23%) e Campania (17%). Nelle altre Regioni, la gestione in
economia riguarda meno del 5% del volume complessivo (Figura 3). L'Umbria è l'unica Regione dove
tutti i prelievi sono gestiti da operatori specializzati; Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia,
Puglia, Toscana e Veneto presentano valori residuali di volumi gestiti in economia.
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