Ospedali: posti letto, offerta minima nelle città metropolitane di Messina e di Venezia

ISTAT. CONDIZIONI DI SALUTE E OFFERTA SANITARIA NELLE CITTÀ METROPOLITANE. Cagliari è il comune con la maggiore dotazione di posti letto ordinari e in day hospital per abitante (13,4 per 1.000). I comuni di Bari e di Catania. Reggio Calabria e Genova invece sono i comuni con la minore disponibilità di posti letto. La dotazione di posti letto ospedalieri è invece minima nelle città metropolitane di Messina e di Venezia   21/05/2024 - A Roma la maggiore concentrazione: ogni 100 posti letto del Lazio, quasi 82 sono offerti da strutture ospedaliere ubicate nel territorio metropolitano di Roma. Nella città metropolitana di Genova sono localizzati il 63% dei posti letto della Liguria, così come nei territori metropolitani di Torino e di Napoli si concentra circa la metà della disponibilità dei posti del Piemonte e della Campania.  La dotazione di posti letto ospedalieri è invece minima nelle città metropolitane di Messina e di Venezia che sono sede, rispettivamente, di 16 e di 18 posti let

SCUOLA SICILIA: IL DIMENSIONAMENTO E' PARTITO DAVVERO SECONDO IL PIANO REGIONALE

Oggi alle ore 11 sono ripresi i lavori, come da calendario prefissato, per l’operazione di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica in Sicilia, con l’analisi del piano della provincia di Ragusa, a seguire Messina ed Enna. La provincia di Palermo è stata rinviata a mercoledì pomeriggio su richiesta del Presidente della provincia regionale


Palermo - 31/01/12 - Nel corso dell’intera giornata di lavori si sono alternati al Tavolo tecnico regionale le delegazioni di Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Siracusa e Catania.
Scontata la presenza del Direttore Generale Regionale dell’USR Sicilia, dott.ssa Maria Luisa Altomonte e dell’intera delegazione dell’Assessorato Regionale Istruzione, dal Dirigente Generale dott. Ludovico Albert alla dott.ssa Anna Buttafuoco e lo staff dei tecnici che hanno collaborato alla predisposizione delle proposte di piano regionale.

Ad apertura dei lavori sono state socializzati alcuni criteri di riferimento:
1) se ad una istituzione scolastica normo-dimensionata si aggrega una scuola sottodimensionata, quest’ultima perde l’autonomia per soppressione;

2) se due scuole sono entrambe sottodimensionate, entrambe perdono l’autonomia e si costituisce una nuova istituzione scolastica;

3) va rispettato, ove possibile, il principio della territorialità, dello stesso ordine e grado per settore (scuola infanzia + scuola primaria + scuola secondaria di 1° grado), ovvero (liceo + liceo o tecnici e professionali);

4) in assenza di proposte o in presenza di proposte contraddittorie, in questa prima fase di dimensionamento, va mantenuta – ove possibile – l’autonomia;

5) per quanto riguarda la consistenza degli alunni, l’Assessorato fa fede ai numeri che le istituzioni scolastiche hanno trasmesso per acquisire i finanziamenti per il funzionamento nel corrente anno scolastico; per l’individuazione dei comuni montani l’Assessorato ha assunto l’elenco di cui al decreto emesso dal competente Assessorato all’Agricoltura; pertanto, vengano confermate le deroghe per i comuni montani e le piccole isole;

6) nel dimensionamento della rete scolastica si fa eccezione per gli istituti d’arte perché è volontà espressa dell’Assessorato Regionale stipulare uno specifico protocollo con il MIUR per la nascita nell’Isola di nuovi istituti ad alta specializzazione artistica (ceramica, oreficeria, arte del corallo, ecc.);

7) in ipotesi di aggregazioni e/o sdoppiamenti, va assicurata la migliore stabilità delle scuole nel territorio, ipotizzandone almeno una consistenza quinquennale;

8) smentita la voce della generalizzazione della trasformazione di tutte le scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di 1° grado in I.C.;

9) introdotto il principio di gradualità annuale nella istituzione degli I.C. (la cui implementazione avverrà nei prossimi anni) nel dimensionamento, fermo restando che non mantengono l’autonomia le scuole -500 e -300 (in caso di deroga) alunni; per l’individuazione di ulteriori I.C.;

10) le richieste di nuovi indirizzi di studi sono stati rinviati ad altro Tavolo tecnico.
Sempre nei discorsi preliminari il dott. Albert ha posto al Tavolo la questione della Legge n. 6/2000 e la sua compatibilità con i provvedimenti MIUR che fissano l’autonomia della scuole sui parametri 600 (400 nei comuni con deroga) – 1.000 alunni e la dott.ssa Altomonte ha posto il problema che non c’è rapporto di causa – effetto tra dimensionamento – autonomia delle scuole – mantenimento dei posti Ds e Dsga. Anche perché in sostanza, sarebbe davvero grave scoprire che alla fine si è salvata la scuola e poi si deve ricorrere all’istituto della reggenza per entrambi le due figure che rischiano di essere molto più numerose di quest’anno.

Fino al momento in cui scriviamo la situazione sui tagli è la seguente: la provincia di Trapani perde 9 scuole fra il 1° e il 2° settore; la provincia di Agrigento ne perde 10 scuole di cui 1 nel 2° settore; 7 scuole perde la provincia di Caltanissetta (6+1); la provincia di Siracusa chiude il conto con -10 scuole, di cui 7 nel 1° settore e 3 nel secondo.
Mentre scriviamo queste note è la volta della provincia di Catania le cui perdite finora risultano abbastanza contenute.

(n.b.) Cisl Scuola Regionale

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