Martin Scorsese a Polizzi Generosa (con Giuseppe Tornatore) ha ricevuto la cittadinanza onoraria

Martin Scorsese a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, nel Parco delle Madonie, dove assieme a Giuseppe Tornatore ha tenuto una masterclass, domenica 13 ottobre 2024 alle 17, al Cinema Cristallo. Polizzi Generosa gli ha poi conferito la cittadinanza onoraria. I nonni paterni del regista americano, infatti, erano originari della cittadina madonita, mentre i nonni materni erano di Ciminna, paesino anche questo in provincia di Palermo. Polizzi Generosa (Pa), 13 ott 2024 - La proiezione di Nuovo Cinema Paradiso, il capolavoro di Giuseppe Tornatore ha introdotto la master class, seguita dal cortometraggio "Italianamerican" di Martin Scorsese. L'evento è parte di un progetto internazionale promosso da Papa Francesco attraverso il movimento culturale Aldeas di Scholas, il cui obiettivo è trasformare la cultura utilizzando il cinema come strumento. Scorsese si trova in Sicilia per le riprese di un documentario sui naufragi dell'antichità. Polizzi Generosa ha così celebr

«MAMMA MAMMINA», CANZONI STRAPPALACRIME MA GENIALI E A LIETO FINE

«Mamma Mammina», filastrocche e canzoni strappalacrime, ma geniali e a lieto fine di Mimmo Mòllica. «Mamma mammina» è la storia di un neonato abbandonato dalla madre a Parigi, scritta del 1919. Nel 1964 il gruppo di cabaret de «I Gufi» ne ripropose una versione volutamente grottesca e forzatamente ‘strappalacrime’, con l’intento di sfatare la crudeltà umana, la dissennatezza di una madre. «Mamma mammina» rimane così una storia non cruda, ma grottesca e… a lieto fine.

11/01/2019 - Italia, Paese del bel canto. La canzone italiana nasce nel primo Novecento e acquista la sua identità matura negli anni ‘20 e ‘30, assumendo i caratteri tipici della canzone all’italiana nell’espressione melodico-sentimentale, nei toni commoventi, struggenti.
«Mamma mammina» è un brano scritto nel 1919 da Arturo Trusiano, poeta napoletano, autore di molti versi, divenuti in seguito magnifiche canzoni e divertenti ‘macchiette’ d'avanspettacolo, interpretate da famosi attori e rinomate compagnie teatrali.
Nel 1964 il gruppo di cabaret de «I Gufi» ripropose il brano «Mamma mammina» con il titolo "Il neonato", storia di un trovatello abbandonato dalla madre a Parigi, con alcune modifiche nel testo. Sennonché i versi della canzone non sembrarono convenienti alla Rai. Raccontare la storia di una madre tanto malvagia e snaturata da abbandonare la sua piccola creatura dev’essere sembrata cosa troppo cruda ai funzionari Rai, che suggerirono delle varianti:

I Gufi non accettarono tale stravolgimento del testo e scattò la censura. In seguito I Gufi riadattarono «Mamma mammina» cambiando alcuni versi, come pubblichiamo più avanti, che però non stravolgono il testo e non ne alterano il significato.
L’interpretazione de I Gufi è volutamente grottesca e forzatamente ‘strappalacrime’, con l’intento di sfatare la crudeltà umana, la dissennatezza di una madre che val la pena di raccontare, perché irreale e a lieto fine.
Quando l’arte, la grandezza e il grottesco emergono con forza, tutto appare deformato, a metà strada tra una realtà animale e una realtà umana. «Mamma mammina» rimane così una storia non cruda, ma grottesca e… a lieto fine. ***
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MAMMA MAMMINA 
(Filastrocche e canzoni strappalacrime, ma geniali e a lieto fine) 
di Mimmo Mòllica
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