Violenza di genere: "Violenzometro", barca a vela per “Sara Campanella”, "Parole sospese" per dare voce alla donne invisibili

"Violenzometro", uno strumento pensato e realizzato da InformaGiovani ETS nell'ambito delle sue attività di prevenzione della violenza di genere rivolte ai giovani. I n distribuzione nelle scuole contro la violenza di genere.  Porto Marina di Capo d’Orlando,  cerimonia di intitolazione della barca a vela a “Sara Campanella”.  La Sezione Merì - Valle del Mela della Fidapa e il Parco Corolla insieme nell’iniziativa “Parole sospese - Diamo voce alla donne invisibili”. 22/11/2025 - Inizierà giorno 25 novembre la distribuzione nelle scuole superiori di Palermo del "Violenzometro", uno strumento pensato e realizzato da InformaGiovani ETS nell'ambito delle sue attività di prevenzione della violenza di genere rivolte ai giovani, alle giovani, alle organizzazioni giovanili e al mondo dell'istruzione.  Lo strumento, che sarà anche prodotto e distribuito in altre lingue in diversi paesi europei dai partner internazionali di InformaGiovani, è stato pensato per far c...

«MAMMA MAMMINA», CANZONI STRAPPALACRIME MA GENIALI E A LIETO FINE

«Mamma Mammina», filastrocche e canzoni strappalacrime, ma geniali e a lieto fine di Mimmo Mòllica. «Mamma mammina» è la storia di un neonato abbandonato dalla madre a Parigi, scritta del 1919. Nel 1964 il gruppo di cabaret de «I Gufi» ne ripropose una versione volutamente grottesca e forzatamente ‘strappalacrime’, con l’intento di sfatare la crudeltà umana, la dissennatezza di una madre. «Mamma mammina» rimane così una storia non cruda, ma grottesca e… a lieto fine.

11/01/2019 - Italia, Paese del bel canto. La canzone italiana nasce nel primo Novecento e acquista la sua identità matura negli anni ‘20 e ‘30, assumendo i caratteri tipici della canzone all’italiana nell’espressione melodico-sentimentale, nei toni commoventi, struggenti.
«Mamma mammina» è un brano scritto nel 1919 da Arturo Trusiano, poeta napoletano, autore di molti versi, divenuti in seguito magnifiche canzoni e divertenti ‘macchiette’ d'avanspettacolo, interpretate da famosi attori e rinomate compagnie teatrali.
Nel 1964 il gruppo di cabaret de «I Gufi» ripropose il brano «Mamma mammina» con il titolo "Il neonato", storia di un trovatello abbandonato dalla madre a Parigi, con alcune modifiche nel testo. Sennonché i versi della canzone non sembrarono convenienti alla Rai. Raccontare la storia di una madre tanto malvagia e snaturata da abbandonare la sua piccola creatura dev’essere sembrata cosa troppo cruda ai funzionari Rai, che suggerirono delle varianti:

I Gufi non accettarono tale stravolgimento del testo e scattò la censura. In seguito I Gufi riadattarono «Mamma mammina» cambiando alcuni versi, come pubblichiamo più avanti, che però non stravolgono il testo e non ne alterano il significato.
L’interpretazione de I Gufi è volutamente grottesca e forzatamente ‘strappalacrime’, con l’intento di sfatare la crudeltà umana, la dissennatezza di una madre che val la pena di raccontare, perché irreale e a lieto fine.
Quando l’arte, la grandezza e il grottesco emergono con forza, tutto appare deformato, a metà strada tra una realtà animale e una realtà umana. «Mamma mammina» rimane così una storia non cruda, ma grottesca e… a lieto fine. ***
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MAMMA MAMMINA 
(Filastrocche e canzoni strappalacrime, ma geniali e a lieto fine) 
di Mimmo Mòllica
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