Matteo Messina Denaro è morto a l'Aquila, nell'ospedale in cui era ricoverato

25/09/2023 - Matteo Messina Denaro, il boss mafioso che aveva 62 anni, è morto a l'Aquila, nella struttura ospedaliera in cui era ricoverato dal mese di agosto, in una stanza blindata appositamente preparata per accogliere il "criminale onesto", come egli stesso si era definito. Messina Denaro aveva 62 anni, ed era nato a Castelvetrano il 26 aprile 1962. Latitante dal 15 gennaio 1993, giorno della cattura di Totò Riina, era affetto da tumore al colon da almeno tre anni. Da venerdì scorso era in coma irreversibile. Arrestato il 16 gennaio 2023, dopo 30 anni di latitanza, Matteo Messina Denaro è morto nell'ospedale de l'Aquila dove era ricoverato. Il boss aveva rifiutato espressamente l'accanimento terapeutico e pertanto ereno state sospese le terapie e l'alimentazione, dal momento in cui le sue condizioni erano divenute irreversibili. Dopo quattro operazioni chirurgiche e i cicli di chemioterapia le condizioni del boss-paziente erano apparse gravi allo st

«MAMMA MAMMINA», CANZONI STRAPPALACRIME MA GENIALI E A LIETO FINE

«Mamma Mammina», filastrocche e canzoni strappalacrime, ma geniali e a lieto fine di Mimmo Mòllica. «Mamma mammina» è la storia di un neonato abbandonato dalla madre a Parigi, scritta del 1919. Nel 1964 il gruppo di cabaret de «I Gufi» ne ripropose una versione volutamente grottesca e forzatamente ‘strappalacrime’, con l’intento di sfatare la crudeltà umana, la dissennatezza di una madre. «Mamma mammina» rimane così una storia non cruda, ma grottesca e… a lieto fine.

11/01/2019 - Italia, Paese del bel canto. La canzone italiana nasce nel primo Novecento e acquista la sua identità matura negli anni ‘20 e ‘30, assumendo i caratteri tipici della canzone all’italiana nell’espressione melodico-sentimentale, nei toni commoventi, struggenti.
«Mamma mammina» è un brano scritto nel 1919 da Arturo Trusiano, poeta napoletano, autore di molti versi, divenuti in seguito magnifiche canzoni e divertenti ‘macchiette’ d'avanspettacolo, interpretate da famosi attori e rinomate compagnie teatrali.
Nel 1964 il gruppo di cabaret de «I Gufi» ripropose il brano «Mamma mammina» con il titolo "Il neonato", storia di un trovatello abbandonato dalla madre a Parigi, con alcune modifiche nel testo. Sennonché i versi della canzone non sembrarono convenienti alla Rai. Raccontare la storia di una madre tanto malvagia e snaturata da abbandonare la sua piccola creatura dev’essere sembrata cosa troppo cruda ai funzionari Rai, che suggerirono delle varianti:

I Gufi non accettarono tale stravolgimento del testo e scattò la censura. In seguito I Gufi riadattarono «Mamma mammina» cambiando alcuni versi, come pubblichiamo più avanti, che però non stravolgono il testo e non ne alterano il significato.
L’interpretazione de I Gufi è volutamente grottesca e forzatamente ‘strappalacrime’, con l’intento di sfatare la crudeltà umana, la dissennatezza di una madre che val la pena di raccontare, perché irreale e a lieto fine.
Quando l’arte, la grandezza e il grottesco emergono con forza, tutto appare deformato, a metà strada tra una realtà animale e una realtà umana. «Mamma mammina» rimane così una storia non cruda, ma grottesca e… a lieto fine. ***
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MAMMA MAMMINA 
(Filastrocche e canzoni strappalacrime, ma geniali e a lieto fine) 
di Mimmo Mòllica
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