Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

CULTURA SICILIANA A SCUOLA. D’AGOSTINO: “UNA LEGGE A COSTO ZERO DAGLI OBIETTIVI NON FOLKLORISTICI"

Catania, 12/02/2012 – Per essere certi che qualcosa cui teniamo davvero venga svolta è bene affidarla a chi di incombenze ne ha già tante. Così convince il fatto che la “promozione, valorizzazione ed insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole (legge regionale del 31 maggio 2011)
vengano affidate ai docenti delle scuole siciliane di ogni ordine e grado, come ha tenuto a sottolineare l’on. Nicola D’Agostino, proponente della legge regionale e relatore a Catania, lo scorso 10 febbraio, alla conferenza regionale per l’attuazione della normativa. 


 Nicola D’Agostino, deputato regionale, come detto, è il proponente la legge n.9/201, colui che è riuscito a condurre in porto questa legge storica, considerata un fiore all’occhiello del Governo regionale siciliano, dallo stesso presidente Raffaele Lombardo, anche lui presente nell'aula Magna della facoltà di Scienze politiche, polo didattico di Catania, lo scorso 10 febbraio. 


 Presentandone il contenuto normativo l’on. Nicola D’Agostino ha tenuto a sottolineare come la legge non ha inteso assommarsi a quella mole di strumenti normativi artificiosi e ridondanti, difficili da applicare. 
 “Non abbiamo voluto dare luogo all'ennesima legge che non sarà mai applicata. Per questo – ha detto l’on. D’Agostino – abbiamo fatto in modo che questa fosse di 2 soli articoli ed a costo zero. Con quest’ultima prerogativa si sono voluti superare altri pregiudizi: i giudizi talvolta sprezzanti che hanno accompagnato l’idea che una legge sulla diffusione e valorizzazione della cultura siciliana debba essere necessariamente 'folkloristica', un'ulteriore occasione per scadere nel provincialismo, sperperando o spendendo malamente il denaro pubblico.” 
 “Ma è tutto il contrario - ha proseguito l’on. D’Agostino -. Il fatto che si sia voluto approvare una legge a ‘costo zero’ è un modo inequivocabile per far capire che l’obiettivo è elevatissimo e non è nella spesa o nelle gratificazioni economiche a determinate categorie. Ed oggi abbiamo ogni motivo di compiacerci e qua, assieme, dichiarare tutto il nostro orgoglio, perché questa legge l’abbiamo scritta e voluta così com’è: agile e libera. Come libera è la cultura della Sicilia. “
 “Altro che obiettivi folkloristici – ha precisato l’on. Nicola D’Agostino –, con questa legge non si è voluto imporre uno strumento normativo ma offrire alla scuola un’occasione di stimolo per incoraggiare e approfondire, all’interno dei programmi scolastici, la storia e la cultura siciliana. E’ stato un articolo contenuto nella legge Moratti, di riforma della scuola, che ci ha fornito l’appiglio normativo, laddove prevede che il 20 per cento del tempo venga riservato alla valorizzazione delle culture locali. Perché, ci siamo detti, non fare in modo di approfondire la nostra cultura, la conoscenza dei nostri scrittori, del patrimonio linguistico? C’è forse qualcosa che contrasta con l’ortodossia scolastica?” 
 “Non un cortocircuito ma un circuito virtuoso, dunque; ciò che molti avrebbero voluto e dovuto fare ma non hanno fatto."

Si tratterà ora di dare applicazione alla legge, di rendere trasversale l’insegnamento della cultura siciliana, integrandola con le altre discipline scolastiche.

 “Ci siamo detti – ha concluso D’Agostino – che questo è un modo per poterci sentire orgogliosi della nostra cultura e non una pretesa della politica, nella logica del costo zero”.

 I lavori del seminario sono stati introdotti dal preside della Facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' di Catania, Prof. Giuseppe Barone. 
Hanno preso parte alla conferenza il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo,il dirigente dott. Giuseppe, in rappresentanza del dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte, il dirigente generale del Dipartimento regionale dell'Istruzione e della Formazione professionale, Ludovico Albert; il deputato regionale, Nicola D'Agostino, proponente la legge n.9/201, che ne presentera' il contenuto normativo. Ha coordinato l'assessore regionale per l'Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino, con gli interventi del presidente del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Giovanni Ruffino,del presidente della Fondazione Verga, Gabriella Alfieri, dei docenti dell'Università di Catania, Domenico Ligresti e Salvatore C. Trovato.

mimmo mòllica

_________

Commenti