Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MESSINA: I CARABINIERI DEL NUCLEO INVESTIGATIVO SEQUESTRANO BENI PER OLTRE 600.000 EURO

MESSINA: I CARABINIERI DEL NUCLEO INVESTIGATIVO, IN DUE DISTINTE OPERAZIONI, SEQUESTRANO BENI PER OLTRE 600.000,00 EURO A DUE APPARTENENTI DELLA MALAVITA ORGANIZZATA DEL CAPOLUOGO PELORITANO, DEDITI ALLO SPACCIO ED AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI

Nelle giornate di venerdì e sabato, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina, hanno eseguito due distinti decreti di sequestro di beni patrimoniali disposti dal Tribunale di Messina – Uff. misure di prevenzione di Pubblica Sicurezza – ai sensi della L. 31/5/1965 n. 575. (presidente Dr. Antonio Giacobello, giudici Dr.ssa Valeria Curatolo e Dr.ssa Rosa Calabrò)

I provvedimenti erano stati richiesti dalla Procura della Repubblica di Messina sulla base di specifica proposta d’iniziativa avanzata dai militari dell’Arma. I nomi delle due persone, entrambe messinesi, nei cui confronti sono stati eseguiti i sequestri sono: Letterio CAMPAGNA, 54enne, e Nazareno PELLEGRINO, 26enne.

Riguardo a Letterio CAMPAGNA c’è da dire che la sua pericolosità ha avuto modo di manifestarsi in maniera eclatante nel campo dello spaccio di sostanze stupefacenti: risale addirittura al 1986 una condanna – divenuta definitiva – alla pena di anni tre di reclusione ed euro 4.000,00 di multa per spaccio; il 10 agosto 2002 è stato arrestato perché colto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di eroina; in data 7 maggio 2003, in esito al giudizio di primo grado definitivo con le forme del rito abbreviato è stato condannato alla pena di anni quattro di reclusione ed euro 10.000,00 di multa in ordine al reato di cui all’art. 73 del D.P.R. 309/90; con ordinanza emessa dal GIP del tribunale di Messina nel 2003, a seguito dell’operazione c.d. Alcatraz, gli è stata inflitta una misura cautelare per la gravità indiziaria in ordine alla sua partecipazione - con il precipuo ruolo di fornitore – ad una associazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di stupefacente. Condannato anche nel 2005 a quattro anni di reclusione e 10.000,00 euro di multa dalla Corte d’Appello di Messina, il CAMPAGNA è stato anche successivamente deferito per altri episodi in cui è stato ritenuto coinvolto sempre con il ruolo di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti. Il Nucleo Investigativo, per ultimo, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Case Basse” lo ha deferito per gli stessi reati e, sebbene non siano stati ritenuti sufficienti gli elementi per l’applicazione della misura cautelare, numerosi sono stati comunque gli aspetti indiziari a suo carico. Tali dati, in definitiva, fanno ritenere ampiamente emergente la sussistenza di indizi di inserimento del CAMPAGNA in un’associazione finalizzata al narcotraffico oltre che in un’associazione a delinquere di tipo mafioso. Il CAMPAGNA, inoltre, è in atto sottoposto alla sorveglianza speciale di Polizia con obbligo di soggiorno di 2 anni ed 8 mesi. Tenuto conto del complessivo ammontare dei redditi, sufficienti solo a soddisfare i consumi ordinari della famiglia, non solo non ha trovato giustificazione ma è risultata manifestatamene sproporzionata la disponibilità in capo al nucleo famigliare dei beni di cui è risultato in possesso il CAMPAGNA. Peraltro la coincidenza temporale tra le acquisizioni e l’attività del CAMPAGNA nel settore del narcotraffico lascia allo stato ipotizzare che le prime costituiscano il reimpiego di proventi derivanti dalla partecipazione alle soprammenzionate associazioni delinquenziali ed il denaro nella disponibilità dello stesso costituisca diretto profitto della stessa attività criminosa. I beni patrimoniali sequestrati sono costituiti da: 2 appartamenti a Rometta; un terreno con fabbricato rurale sito in Messina S.Filippo superiore contrada “ladro”; un motociclo; due autovetture di cui una di grossa cilindrata; c/c bancario.

Per quanto riguarda Nazareno PELLEGRINO i beni sequestrati sono di minore entità. Egli è stato sottoposto in data 26.01.2009 alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. per la durata di anni 1 e mesi 8 con obbligo di soggiorno nel comune di residenza perché ritenuto gravemente indiziato di aver detenuto un ingente quantitativo di sostanza stupefacente (circa 20 Kg di Marijuana) nel 2003 e di aver coltivata una piantagione della stessa sostanza. L’uomo è stato ritenuto persona socialmente pericolosa , dedita ai traffici delittuosi, dai quali trae almeno in parte i mezzi di sostentamento. Egli, inoltre, è stato riconosciuto avere pericolose frequentazioni con Giacomo SPARTA’ nonché con affiliati del noto clan messinese. Dagli accertamenti patrimoniali fatti dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Messina, risulta che il PELLEGRINO abbia percepito dal 2004 al 2006 redditi modestissimi ed assolutamente inidonei a fronteggiare le primarie necessità di vita. All’uomo sono stati sequestrati un motociclo e due autovetture di cui una di grossa cilindrata.

L’operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo è nata dalla quotidiana attività che i militari svolgono, d’iniziativa, nei confronti di tutti quei soggetti che nel corso delle articolate indagini risultano avere un ammontare di beni del tutto sproporzionato o comunque che almeno sul piano indiziario risulta acquistato con i proventi delle attività illecite. L’attacco al patrimonio è una delle strategie più forti di aggressione ai gruppi criminali soprattutto mafiosi, perché ne va a sgretolare il sostentamento. L’attività sta diventando sempre più difficile perché i beni vengono “occultati” con maggiore attenzione ma il meticoloso ed incessante lavoro dei militari dell’Arma riesce comunque a portarne alla luce la vera consistenza.

Grande soddisfazione per quest’ulteriore importante colpo assestato al narcotraffico messinese, per un totale di circa 600.000,00 euro.

Nota a cura del Magg. Marco Aquilio

Commenti