Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

PATTI, SKIPPER FINGE SEQUESTRO POI AFFONDA LA BARCA

di Vincenzo Sparviero

BRINDISI - Il «piano criminale» lo aveva studiato proprio a Brindisi, dove era stato assunto da un facoltoso medico bolognese per trasportare in Sicilia un’imbarcazione di tredici metri, ormeggiata nella città pugliese per alcuni lavori.

Ma lui - Mario Pinelli, palermitano incensurato di 45 anni - non pensava certo di accontentarsi del pur lauto compenso promesso dal professionista. Così, ha cominciato a tempestare di sms il medico chiedendogli - in forma anonima - 24 mila euro in tutto per riavere la barca. Altrimenti, scriveva nei messaggi, «il marinaio avrebbe fatto una brutta fine». In realtà quel «marinaio» che avrebbe dovuto fare una brutta fine, era... lui stesso: che aveva tentato così un’estorsione bella e buona ai danni del suo temporaneo datore di lavoro. Ad incastrarlo sono stati proprio gli sms, dopo che - sentendo puzza di bruciato - il medico si era rivolto ai carabinieri.

Grazie ai filmati delle telecamere installate nel porto di Otranto e in collaborazione con la Guardia costiera di San Foca, i militari dell’Arma hanno riconosciuto il marinaio aggirarsi vicino al porto proprio nei giorni in cui, secondo gli sms che lui stesso mandava, era finito nelle mani dei sequestratori. Come se non bastasse, un testimone ha riferito di aver visto un uomo allontanarsi con un tender (poi ritrovato in mare) con la stessa sigla della barca del medico. Nel frattempo gli investigatori hanno seguito le «tracce» lasciate dal cellulare dello skipper che sono state localizzate a Parma. L’11 luglio la barca è stata trovata al largo di San Foca con il timone bloccato e danneggiata per essere finita contro la scogliera.

A quel punto, temendo di essere stato scoperto, il palermitano si è rivolto al commissariato di Patti (Messina) raccontando di essere stato vittima di un'estorsione da parte di quattro sconosciuti armati che l'avrebbero poi portato a Parma. Insomma, una messinscena finita decisamente male per Pinelli che ora si trova rinchiuso all’Ucciardone.

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