Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

CALABRÒ (AUTONOMISTI): “UNA BATTAGLIA CAMPANILISTICA PER LA DIFESA DI ALCUNE AREE”

19 GEN 2010 - Il sottoscritto Capogruppo degli“Autonomisti di Base” alla Provincia Regionale di Messina, non può esimersi dall'esprimere alcune considerazione in merito a quanto avvenuto in Consiglio Provinciale.
L'approvazione della Deliberazione del “PIANO DEGLI INTERVENTI DI AMMODERNAMENTO E POTENZIAMENTO DELLA VIABILITA' SECONDARIA …. - RIMODULAZIONE” si è tramutata in una battaglia campanilistica per la difesa di alcune aree geografiche, speculando anche sulla presenza ai lavori del Consiglio, di parecchi Sindaci giustamente interessati alle risposte che la provincia regionale ha il dovere di dare ai territori devastati dagli eventi alluvionali, sia sul versante ionico (con i tragici eventi luttuosi), che su quello tirrenico (con i danni subiti già dalla fine del 2008).
Ciò con conseguente disagio per quei consiglieri, che come il sottoscritto, hanno ritenuto che tale “Piano della Viabilità”, già approvato da tutte le forze politiche di maggioranza, fosse necessario per non perdere la prima tranche di risorse già assegnate per le strade della nostra provincia.
Documento che è stato poi approvato anche con voti favorevoli da parte di alcuni consiglieri di opposizione.
In tale direzione, lo scrivente, al pari di altri colleghi, ha ravvisato in aula e in più sedute, l'esigenza di essere supportato dai tecnici che hanno elaborato la predisposizione di tale Piano e dall'apparato burocratico in merito alla legittimità tecnica e finanziaria, al fine di poter consapevolmente esprimere il proprio voto.
In relazione ai fatti accaduti, gli “autonomisti di base” non possono non rilevare la grave anomalia politica, rappresentata dal comportamento in aula del gruppo di maggioranza del M.P.A, . che ha espresso un voto finale negativo circa la deliberazione in oggetto.
Pertanto, pur prendendo atto della difficoltà politica espressa dal Capogruppo Cerreti, il quale abbandonando l'aula, in dissenso con le indicazioni politiche dei vertici provinciali del suo partito, ha inteso evitare di apparire come “ parte interessata” all'approvazione del “Piano Strade” e pur rispettando la scelta di campo “onorevole” dei colleghi consiglieri autonomisti, non posso non considerare seriamente ciò che è accaduto.
L'aver portato avanti una “guerra di religione” (poi persa in aula) da parte dei leader MPA, facendo esporre i propri consiglieri in totale contrapposizione con la maggioranza consiliare e con l'Amministrazione Ricevuto, non e' stata, alla luce del risultato finale, cosa saggia e giusta.
Ci hanno insegnato che i comportamenti politico-amministrativi devono avere una propria logica ed una propria coerenza.
Se tutto ciò è vero, gli Assessori Provinciali, rappresentanti del M.P.A nella giunta Ricevuto, devono necessariamente prendere atto di quello che è accaduto e trarne, di fronte all'opinione pubblica, le dovute conseguenze.
IL CAPOGRUPPO
dott. Tonino Calabrò

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