Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

FACCHINETTI SU RAI2: PIÙ GRANDE DI COSÌ SI MUORE

19 genn 2010 - Mercoledì 20 gennaio, alle 21.05, prende il via su Raidue “Il Più grande”, un programma nuovo di zecca per la televisione italiana, condotto da Francesco Facchinetti con Martina Stella. L’obiettivo è di stabilire, attraverso
una giuria di cinque “esperti” e l’insindacabile voto del pubblico, chi è “il più grande” italiano di tutti i tempi in un inconsueto viaggio nel passato arricchito da alcuni momenti di spettacolo e di musica dal vivo.


Chi è “Il Più Grande” (italiano di tutti i tempi)? La scelta si basa su 50 personaggi tra statisti, sportivi, artisti, inventori, musicisti, santi, papi, rappresentanti del mondo della cultura e del giornalismo, politici (necessariamente non viventi). Nel ventaglio compaiono i nomi di Leonardo da Vinci, Moro, Pertini, Papa Giovanni XXIII, ma anche di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Totò e Fiorello. Chi sarà il prescelto?

“Il Più grande” arriva in Italia sulle orme di un format di successo della BBC che si concluse con un ballottaggio all’ultimo sangue tra Churchill e Lady Diana, finché il popolo britannico non decretò vincitore lo statista inglese. Lo stesso format ha assegnato, negli Stati Uniti, la palma della vittoria a Reagan su Lincoln, mentre in Francia De Gaulle ha battuto Louise Pasteur e in Germania Adenauer ha avuto la meglio su Martin Lutero classificando Marx al terzo posto. Ma “Il Più grande” è popolare anche in Spagna, in America Latina, facendo un po’ il giro del mondo.

Il 20 gennaio il programma prende il via anche in Italia: in tutto quattro puntate, nel prime time del mercoledì a partire dalle 21.05. Ad accompagnare il pubblico in questa nuova avventura, in diretta dallo Studio 3 di Cinecittà a Roma, ci sarà Francesco Facchinetti, con Martina Stella. Due ragazzi – spiegano gli autori – incuriositi, affascinati da questo imprevedibile incontro con la nostra storia, con i personaggi che l’hanno in un certo modo “disegnata” e scandita.

I 50 personaggi si “confronteranno” nel corso delle quattro puntate e sarà il pubblico, di volta in volta, a scegliere chi andrà in finale e a decretare il vincitore, cioè “il più grande”: colui o colei che incarna l’ideale del “grande italiano”.
Ma il vero protagonista del programma sarà il pubblico, determinante nel giudizio, ma anche interattivo con la trasmissione, nella misura in cui potrà determinare l’ingresso di ulteriori personaggi non presenti nella rosa dei 50 attraverso l’espressione di nuove proposte che potranno essere inoltrate anche mediante internet: sarà infatti possibile votare liberamente il proprio favorito anche se già eliminato o non presente in gara e farlo giungere in finale.


FACCHINETTI: “UNA BELLA RESPONSABILITA’”

Francesco Facchinetti, il conduttore de “Il Più Grande“, è carico di entusiasmo, preparatissimo su tutti i 50 personaggi che presenterà: “Mi sono trovato a mettere tutta l’energia di un ragazzo della mia età nell’approccio con questo programma. Mi sono trovato a studiare. Sì, mi sono messo a studiare come uno studente universitario e così, un po’ alla volta, mi sono addentrato nelle storie dei personaggi che offriremo alla valutazione del pubblico. Mi sono appassionato e continuo a volerne sapere sempre di più sul vissuto di Mazzini, Meucci, San Francesco e tutti gli altri”.

“Ho scoperto – spiega - che molti di loro sono decisamente più accattivanti dei super-eroi di moda nella mia generazione. Hanno avuto vite straordinarie e ci hanno lasciato insegnamenti incredibili. Quando sono a casa, la sera, mi metto a leggere le loro storie anche per tre o quattro ore consecutive. E una volta mi sono sorpreso a pensare a quanto fosse straordinario Giuseppe Mazzini che, costretto giovanissimo all’esilio, riuscì a fondare da esiliato prima la Giovane Italia e poi la Giovane Europa”.

Il 16 dicembre si è conclusa la quarta edizione del fortunato programma di Raidue “X Factor”, di cui Facchinetti è stato amato conduttore e, a distanza di un mese, il 20 gennaio, Francesco torna sulla stessa rete proiettato in questa nuova avventura: “E’ la prima volta che mi trovo in un programma che va fuori dalla musica. Certo, ci sarà anche la musica, ma in primo piano c’è la storia del nostro Paese, compresa l’evoluzione della nostra lingua, che mosse i primi passi con il volgare. E siccome la Rai è l’Azienda culturale per eccellenza, era in un certo senso dovuto dare un risalto più popolare alle gesta dei nostri grandi. Per me è una bella responsabilità”.

Ma tra i 50 personaggi in gara ce n’è uno per cui Facchinetti fa il tifo? “Il mio favorito è un ibrido, con la testa di Mazzini e il corpo di Garibaldi”.

Commenti