Palermo, 29 gennaio 2010 – “Continueremo a fornire tutta l’assistenza necessaria a Salvatore Crisafulli, in coma vegetativo da circa sette anni in seguito a un incidente stradale. Sono in costante contatto con il ministro per la Salute Ferruccio Fazio, che sta seguendo la vicenda minuto per minuto con grande partecipazione emotiva, e ho già contattato il dirigente generale dell’Azienda sanitaria di Catania, Giuseppe Calaciura, per verificare che siano state poste in essere tutte le azioni necessarie di pertinenza del sistema sanitario siciliano. Ho anche pregato il direttore generale di raccordarsi con l’assessore alle politiche sociali del comune di Catania, Marco Belluardo, per avere i necessari supporti assistenziali e per verificare quanto fatto finora. Dai primi riscontri sembra comunque che la vicenda sia stata finora affrontata con attenzione, senza omissioni o superficialità. In ogni caso siamo completamente disponibili ad adottare qualsiasi iniziativa utile a migliorare ulteriormente la qualità della vita di Salvatore Crisafulli e dei suoi familiari”.
Lo ha affermato l’assessore regionale per la Salute della Regione siciliana Massimo Russo.
“E’ assolutamente comprensibile lo sfogo umano del fratello Pietro, provato – ha continuato Russo - da un dramma che ha stravolto la sua vita e quella degli altri familiari. Siamo umanamente vicini al paziente e ai suoi familiari ma al tempo stesso è opportuno sottolineare che Salvatore Crisafulli non è stato mai abbandonato né dal Governo né dalla Regione. Proprio due settimane fa il direttore generale dell’assessorato, Mario Zappia, a nome anche del presidente della Regione Lombardo, ha incontrato il fratello di Salvatore Crisafulli per portare una doverosa testimonianza di affetto e verificare lo standard di assistenza”.
“Il mio operato di assessore – ha concluso Russo - è indirizzato sempre e assolutamente verso il rispetto della persona umana che deve essere “presa in cura” nei delicati momenti in cui si manifesta il suo bisogno di salute. Mi auguro pertanto che una simile tragedia umana, che ripropone indirettamente temi di attualità come quello dell’eutanasia, non venga strumentalizzata per fini politici o per scoop giornalistici e che venga rispettato fino in fondo il dramma di una famiglia già provata da un dolore immenso”.
Guido Monastra
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