Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

CENTORRINO RISPONDE A RICHARD LYNN E ALLE SUE TEORIE SULL'INTELLIGENZA DEI MERIDIONALI

PALERMO, 17 Feb 2010 - (SICILIAE) - "Sara' il caso - afferma l'assessore regionale all'Istruzione e Formazione professionale, Mario Centorrino - vista la teoria di Richard Lynn, professore emerito di psicologia all'universita' dell'Ulster, secondo cui
il popolo del Nord in Italia e' piu' intelligente del popolo del Sud, di chiedere al Ministro Gelmini non solo di sospendere i "tagli"che stanno fortemente penalizzando il sistema scolastico italiano, ma anche di assicurare fondi aggiuntivi al Sud per supplire alle cause del deficit di intelligenze, almeno per quanto riguarda, riprendendo sempre le tesi del professor Lynn, la mortalita' infantile e l'istruzione".

"Quanto alla causa di questo divario, la mescolanza genetica, che rende proprio i siciliani meno intelligenti di tutti gli altri, nell'attesa di conferme piu' autorevoli, ne siamo assolutamente fieri e la consideriamo la risorsa piu' preziosa".
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NINO D’ANGELO FORSE ELIMINATO A SANREMO PERCHÉ POCO INTELLIGENTE
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"I meno intelligenti? I siciliani"
Lo studio del professore britannico Richard Lynn afferma che nell'Isola a parità di istruzione e reddito c'è il quoziente intellettivo più basso

di FRANCESCO SICILIA
Palermo. “I siciliani? Sono i meno intelligenti d’Europa”. Umberto Bossi si sarà fregato le mani davanti all’ultima ricerca di Richard Lynn, docente di psicologia all’università dell’Ulster, a Coleraine, in Irlanda. Adolf Hitler, invece, avrebbe riso sotto i baffi sentendone le cause. “Con ogni probabilità – dice lo studio di Lynn – dovuto alla mescolanza genetica con popolazioni del Medio Oriente e del Nord Africa”.
Insomma per il professore britannico, come si legge nell’ultimo numero della rivista scientifica ‘Intelligence’, a parità di statura, istruzione e reddito, da nord a sud l’intelligenza media della popolazione scende partendo dal Friuli dove il quoziente intellettivo (QI) è pari a 103 per toccare il punto più basso in Sicilia, dove è pari a 89. Chissà cosa ne penseranno a Capo Passero.
Lynn, una specie di Lombroso contemporaneo, già in precedenza aveva esposto le sue discutibili teorie. Negli anni Settanta premiò gli orientali definendoli più intelligenti dei bianchi e a metà degli anni Novanta sostenne nel libro ‘La curva a campana’ che nella popolazione di colore, hanno un quoziente intellettivo più alto coloro che hanno una pigmentazione più chiara, a causa del mix con i geni caucasici.
E adesso la ricerca pubblicata da ‘Intelligence’ attraverso la quale Lynn spiega che “il grosso della differenza nello sviluppo economico tra nord e sud può essere spiegato con la variabilità del quoziente intellettivo”. Il docente emerito assesta il colpo di grazia finale affermando che “nel sud Italia la qualità del cibo è più scadente, si studia meno, ci si prende meno cura dei figli e che almeno dal 1400 il Meridione non partorisce "figure di spicco" nelle arti e nella politica”. Con buona pace di Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello, Giovanni Verga, Salvatore Quasimodo, Gesualdo Bufalino, Luigi Capuana, Antonello da Messina, Renato Guttuso, Giacomo Serpotta, Ernesto Basile, Vincenzo Bellini, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Possono bastare? (GSD.it)
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Commenti

  1. non so mi viene in mente così al volo un certo Ettore Majorana, nato a Catania, che Fermi premo nobel per la fisica, riteneva molto più intelligente di lui..

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  2. sono di palermo e vivo al nord,a questo punto la domanda nasce spontanea...ma come è possibbile,che le piu alte cariche di aziende economiche,commercili,statali e chi piu ne ha piu ne metta;sono per la maggior parte di origine meridionale?qualcuno me lo sa spiegare?

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  3. "sono di palermo e vivo al nord,a questo punto la domanda nasce spontanea...ma come è possibbile,che le piu alte cariche di aziende economiche,commercili,statali e chi piu ne ha piu ne metta;sono per la maggior parte di origine meridionale?qualcuno me lo sa spiegare?"
    infatti c'è la crisi......

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  4. C'è di più: l'intero apparato amministrativo statale e militare è in mano a lavoratori (si fa per dire) del sud.
    Lo stato è meridionalizzato, per questo non funziona.
    I giovani più preparati preferiscono aziende private, dove è possibile far carriera ed avere stipendi più alti.
    I giovani meridionali, a causa della disoccupazione e come alternativa all'emigrazione, hanno preferito colonizzare i posti pubblici, che hanno occupato, fin dall'inizio, grazie a raccomandazioni e favori, talora ottenuti grazie ad infiltrazioni mafiose.
    Si sono così creati, nel corso di oltre un secolo, dei clan meridionali che hanno facilitato l'ingresso ad amici e parenti, truccando i concorsi o non facendoli affatto.
    Un fenomeno simile è successo in politica. Di fatto nel parlamento la stragrande maggioranza degli eletti è meridionale, proveniente anche dal nord, ma da famiglie ivi stabilitesi, soprattutto nel dopoguerra.
    Non sono pregiudizi ma numeri.
    Questo spiegga anche perchè a capo di enti pubblici ed aziende statalizzate ci siano dirigenti meridionali, per lo più incompetenti e nominati non in base al merito, ma per soddisfare le aspettative dei clan dominanti.
    Mafia, camorra e 'ndrangheta ci sguazzano.

    Con questo non voglio ignorare persone di valore che pure ci sono, come magistrati e forze dell'ordine; sono però in forte minoranza.

    Questi sono i motivi per i quali è tanto difficile rendere efficiente lo stato.
    Ma si tratta di un fenomeno culturale deteriore, tipico del meridione (e di tutti i meridioni), non di intelligenza, tant'è che quando un meridionale riesce a svincolarsi dal suo ambiente, migrando nel settentrione o in altri paesi, riesce ad emergere ed avere successo.
    Familismo (come dire regole familiari che si oppongolo allo stato) e criminalità sono le vere cause che non permettono al meridione di decollare.

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  5. Caro amico Anonimo,secondo questa tua strampalata teoria vorresti forse intendere che,facendo un esempio,il figlio di un contadino meridionale,grazie ai sacrifici del padre e alla sua volontà diventa un magistrato o un primario di ospedale,esercitando la sua professione nel nord Italia,arriva a tanto grazie ai legami con la criminalità organizzata?
    Citando uno dei grandi geni del sud,un certo Totò,ti rispondo: ma mi faccia il piacere!!!!

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