06/02/2010 - Se l’indefinita area dei Nebrodi aveva bisogno di un ‘avatar della politica’ che risvegliasse i sensi ‘decennalmente’ sopiti di chi (comunque) guarda alla politica con un certo interesse, beh, da quelle parti si è trovato. E il suo motto, parodiando Cartesio, potrebbe essere “ago ergo sum” (agisco, dunque sono)! E’ innegabile, infatti, come il prof. Ferdinando Latteri, chirurgo di fama, già rettore dell’Ateneo di Catania,
deputato nazionale e coordinatore MPA, sia riuscito a portare il dibattito nell’indefinita area dei Nebrodi, agendo in maniera da asservire la parola (del dibattito) ad modello destinato al fare. E di questo percorso, tra il dire e il fare, il prof. Latteri dimostra di avere abbondantemente superato la mezzeria.
Il punto di partenza potrebbe perfino stare nell’avere indotto i fabbricanti di navigatori satellitari ad aggiornare e rivedere i confini e la localizzazione dei Nebrodi, secondo una visione che sdogana quella a metà tra il museo, lo zoo e la serra interuniversitaria per il ‘sottoregno tracheobionta, divisione magnoliophyta (ex Angiospermae), classe Magnoliopsida (ex Dicotyledones), subclasse Asteridae, ordine Lamiales, genere Ocimum’: cioè il basilico.
Visione che dei Nebrodi, fino ad oggi, ha fatto non un luogo del lavoro e dell’anima ma un ‘appannaggio’, una illusione ottica.
I Nebrodi di Latteri non sono il recentissimo pianeta di ‘Pandora-ora’ ma un luogo vivo, lussureggiante e realmente popolato da creature che non vivono in 3D, non parlano il linguaggio ‘Na’vi’ e non conoscono soltanto un migliaio di parole e regole lessicali appositamente elaborate da un logopedista.
I Nebrodi di Latteri sono abitati da gente in carne ed ossa, che come in tutto il mondo sarebbero più contenti di non dovere pagare le tasse; che come in tutte le case preferiscono il mangiare tradizionale e genuino ai tramezzini con salsa rosa. E che il ‘suo’ piatto di pasta a mezzogiorno se lo mangiano ben volentieri.
Ecco, in questa dimensione umana (con delle eccezioni) il prof. Latteri ha dato da tempo l’avvio ad un modello educativo, prima che politico, stimolando e favorendo un progressivo dibattito ispirato ad una ‘didattica’ maliziosa, tipica del ‘fare e saper fare’.
Dalla Summer Shool alla convegnistica-operativa, come è possibile chiamarla, il prof. Latteri ha paternamente mirato alla valorizzazione degli uomini e delle cose, scegliendo gli uomini cristianamente ma con un occhio particolare per i giovani.
A questi Latteri ha dato sprone e motivazioni, inducendoli a ‘mollare’ il modello rinunciatario per farsi imprenditori di se stessi, indipendentemente dal settore di appartenenza.
Non è una visione apologetica. Un convegno come quello tenutosi a Sinagra lo scorso settembre, sul rischio idrogeologico nella nostra provincia, ad esempio, è un valido esempio di prevenzione. Vi hanno preso parte i massimi esponenti dei settori interessati ed hanno ‘premonito’ in maniera impressionante ciò che nell’arco di pochi giorni sarebbe accaduto tra Giampilieri e Scaletta Zanclea. Convegno, come molti altri nell'arco di pochi mesi, organizzato con discrezione e lungimiranza da Ferdinando Latteri.
Nei giorni immediatamente a seguire gli stessi esperti portati a Sinagra dal prof. Latteri erano su tutte le reti tv a spiegare le cause della sciagura del 1 ottobre.
Il ‘modello Latteri’, partendo dalle parole, dà sempre luogo ad una fase progettuale, quindi alla predisposizione del relativo laboratorio per la successiva fase operativa.
Se il mio voto fosse libero e disponibile non escluderei affatto di votare per lui appena possibile. Peccato che da quando siamo nati a casa nostra si pratichi solo il voto di scambio.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.