Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

LATTERI, UN AVATAR DELLA POLITICA NEMICO DEI NAVIGATORI SATELLITARI

06/02/2010 - Se l’indefinita area dei Nebrodi aveva bisogno di un ‘avatar della politica’ che risvegliasse i sensi ‘decennalmente’ sopiti di chi (comunque) guarda alla politica con un certo interesse, beh, da quelle parti si è trovato. E il suo motto, parodiando Cartesio, potrebbe essere “ago ergo sum” (agisco, dunque sono)! E’ innegabile, infatti, come il prof. Ferdinando Latteri, chirurgo di fama, già rettore dell’Ateneo di Catania,
deputato nazionale e coordinatore MPA, sia riuscito a portare il dibattito nell’indefinita area dei Nebrodi, agendo in maniera da asservire la parola (del dibattito) ad modello destinato al fare. E di questo percorso, tra il dire e il fare, il prof. Latteri dimostra di avere abbondantemente superato la mezzeria.

Il punto di partenza potrebbe perfino stare nell’avere indotto i fabbricanti di navigatori satellitari ad aggiornare e rivedere i confini e la localizzazione dei Nebrodi, secondo una visione che sdogana quella a metà tra il museo, lo zoo e la serra interuniversitaria per il ‘sottoregno tracheobionta, divisione magnoliophyta (ex Angiospermae), classe Magnoliopsida (ex Dicotyledones), subclasse Asteridae, ordine Lamiales, genere Ocimum’: cioè il basilico.
Visione che dei Nebrodi, fino ad oggi, ha fatto non un luogo del lavoro e dell’anima ma un ‘appannaggio’, una illusione ottica.

I Nebrodi di Latteri non sono il recentissimo pianeta di ‘Pandora-ora’ ma un luogo vivo, lussureggiante e realmente popolato da creature che non vivono in 3D, non parlano il linguaggio ‘Na’vi’ e non conoscono soltanto un migliaio di parole e regole lessicali appositamente elaborate da un logopedista.
I Nebrodi di Latteri sono abitati da gente in carne ed ossa, che come in tutto il mondo sarebbero più contenti di non dovere pagare le tasse; che come in tutte le case preferiscono il mangiare tradizionale e genuino ai tramezzini con salsa rosa. E che il ‘suo’ piatto di pasta a mezzogiorno se lo mangiano ben volentieri.
Ecco, in questa dimensione umana (con delle eccezioni) il prof. Latteri ha dato da tempo l’avvio ad un modello educativo, prima che politico, stimolando e favorendo un progressivo dibattito ispirato ad una ‘didattica’ maliziosa, tipica del ‘fare e saper fare’.

Dalla Summer Shool alla convegnistica-operativa, come è possibile chiamarla, il prof. Latteri ha paternamente mirato alla valorizzazione degli uomini e delle cose, scegliendo gli uomini cristianamente ma con un occhio particolare per i giovani.

A questi Latteri ha dato sprone e motivazioni, inducendoli a ‘mollare’ il modello rinunciatario per farsi imprenditori di se stessi, indipendentemente dal settore di appartenenza.

Non è una visione apologetica. Un convegno come quello tenutosi a Sinagra lo scorso settembre, sul rischio idrogeologico nella nostra provincia, ad esempio, è un valido esempio di prevenzione. Vi hanno preso parte i massimi esponenti dei settori interessati ed hanno ‘premonito’ in maniera impressionante ciò che nell’arco di pochi giorni sarebbe accaduto tra Giampilieri e Scaletta Zanclea. Convegno, come molti altri nell'arco di pochi mesi, organizzato con discrezione e lungimiranza da Ferdinando Latteri.

Nei giorni immediatamente a seguire gli stessi esperti portati a Sinagra dal prof. Latteri erano su tutte le reti tv a spiegare le cause della sciagura del 1 ottobre.
Il ‘modello Latteri’, partendo dalle parole, dà sempre luogo ad una fase progettuale, quindi alla predisposizione del relativo laboratorio per la successiva fase operativa.

Se il mio voto fosse libero e disponibile non escluderei affatto di votare per lui appena possibile. Peccato che da quando siamo nati a casa nostra si pratichi solo il voto di scambio.

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