
20/02/2010 - Malgrado il forte vento di scirocco che dalle prime ore della giornata ha spazzato la riviera tirrenica, sono state tantissime le presenze allo “Sciopero Nebrodi 2010”. La manifestazione organizzata dai Sindaci dei Comuni dei Nebrodi,
colpiti dal dissesto idrogeologico che si è svolta ieri mattina a Capo d’Orlando,
ha infatti fatto registrare circa 5.000 presenze. Una massiccia adesione da parte di cittadini, commercianti, mondo della scuola, sindacati e ovviamente dei rappresentanti dei Comuni.
Un corteo che dal Cineteatro “Rosso di San Secondo” si è ordinatamente spostato, fino a raggiungere la Piazza Matteotti, dove è stato letto un documento unitario dei Sindaci che hanno organizzato la manifestazione.
STATO DI DISSESTO E PROBLEMI DI MOBILITA’ NEI NEBRODI
DOCUMENTO DEI SINDACI DEI NEBRODI
Il nostro primo, commosso, solidale e partecipe pensiero è rivolto ai nostri fratelli di San
Fratello colpiti da una disgrazia che và addirittura al di là del rischio corso e dei danni patiti
perché fa vacillare l’identità ed il futuro di una Comunità attorno alla quale ci stringiamo
tutti nella certezza che con la forza della propria storia, il sostegno di tutti noi ed il dovuto
(sottolineamo DOVUTO) impegno delle istituzioni, saprà risollevarsi e diventare orgoglio
dei Nebrodi. Per questo Vi invitiamo a dedicare un applauso ai nostri fratelli sanfratellani.
I sottoscritti Sindaci dei Comuni del comprensorio dei Nebrodi
premesso che:
1) il territorio della Provincia di Messina, e più in particolare quello dei Nebrodi, è stato
colpito,prevalentemente nelle zone collinari, da rilevanti fenomeni di dissesto idrogeologico
che hanno causato:
l’interruzione di strade di collegamento, alcune delle quali costituenti vere e
proprie “via di fuga”;
l’inagibilità di numerosi fabbricati sia privati che pubblici;
danni rilevanti al patrimonio pubblico ed al sistema dei servizi comunali;
la compromissione del regolare deflusso delle molteplici fiumare che solcano
il territorio provinciale;
2) gli effetti del superiore stato di dissesto si sono manifestati con:
l’isolamento di numerose comunità;
la riduzione - ed in alcuni casi, perfino, la privazione – delle opportunità di
spostamento che ha determinato gravissimi danni economici per le attività
economiche e per gli esercizi commerciali della nostra zona;
la perdita di importanti strutture pubbliche;
il disagio per la popolazione scolastica;
l’incremento del livello di pericolosità delle strade statali e provinciali;
l’evacuazione di intere comunità, oltre a singoli nuclei familiari;
la perdita di vite umane, nella parte ionica della Provincia di Messina;
considerato che le cause degli anzidetti fenomeni sono da ricercare, da un lato, nelle recenti
e abbondanti piogge e, dall’altro, nell’assenza di adeguate politiche di prevenzione del
rischio idrogeologico e di pianificazione dei relativi interventi e nella mancanza di attività di
manutenzione, soprattutto nel reticolo stradale costituito dalle strade provinciali e dalle
strade statali;
2
rilevato come sia ormai evidente il processo di depauperazione della rete ferroviaria
siciliana, incapace a garantire finanche il più basso livello di efficienza nel collegamento tra
le varie comunità della costa;
considerata l’ampiezza del territorio colpito dal dissesto che ha assunto proporzioni
significative, conferendogli un senso di straordinaria fragilità mai registratosi prima, e che
impone la programmazione di interventi distribuiti nei diversi contesti amministrativi,
nonché l’attivazione delle relative risorse finanziarie che non possono limitarsi a quelle
disponibili nella Regione siciliana;
attesa la gravità dell’evento occorre, pertanto, poter contare su risorse aggiuntive che il
Governo nazionale - a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza – può mettere in
campo, anche attraverso l’adozione da parte del Parlamento nazionale di una legge speciale
per i Nebrodi;
dato atto che la drammaticità della situazione impone di evitare la cosiddetta “politica della
distribuzione delle risorse a pioggia”, o peggio ancora condizionamenti derivanti
dall’appartenenza politica, ma – viceversa – debba ispirare la condotta degli organi
decisionali a criteri razionali che tengano conto l’oggettivo e riscontrato livello di gravità di
ogni singolo evento;
considerato che il Governo nazionale, nel silenzio dei rappresentanti di questo territorio,
non ha ancora dichiarato lo stato di emergenza e, di conseguenza, non ha ancora attivato
alcun intervento, introducendo con ciò forme di grave discriminazione rispetto alle
popolazioni residenti in altre parti d’Italia che, invece, di fronte a disastri simili sono state
destinatarie di ben altra attenzione e diverso trattamento;
rilevato che non è più possibile assistere ad alcune autentiche vergogne, come la pluriennale
interruzione della statale 113 a Gioiosa Marea, la continua riduzione di treni e fermate nelle
stazioni dei Nebrodi, il disfacimento progressivo e la pressoché totale intransitabilità del
casello autostradale di Brolo, senza che alcun intervento sia assunto;
atteso che le amministrazioni locali, e per esse i sindaci, sono stanche di subire il “peso” di
una situazione di estrema gravità e di sentirsi “impotenti” rispetto al disagio delle proprie
comunità al quale non possono dare risposta, essendo carenti di strumenti, mezzi e risorse;
CHIEDONO
1. che il Governo nazionale, anche sulla scorta della dichiarazione dello stato di
calamità adottata dalla Regione siciliana, dichiari immediatamente lo “stato di
emergenza per i Nebrodi”, assegnando le relative risorse per fronteggiare i dissesti
in atto registratesi che debbono essere impiegate in tutto il territorio secondo criteri
razionali di priorità basati su oggettivi livelli di gravità;
2. che il Governo Regionale, dopo avere dichiarato lo “stato di calamità naturale”
disponga celermente le risorse finanziarie disponibili;
3. che venga potenziato il servizio espletato sulla tratta ferroviaria che attraversa i
Nebrodi in modo da agevolare ulteriormente, anche attraverso questa modalità di
trasporto, gli spostamenti della popolazione residente nell’hinterland nebroideo;
RIVOLGONO APPELLO
a) alle istituzioni, affinché facciano prevalere la cultura della prevenzione civile su
quella dell’emergenza;
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b) all’Anas affinchè intervenga immediatamente a rendere come suo dovere fruibili le
strade statali utilizzando le rilevanti risorse finanziarie disponibili ad inizio anno,
derivanti dalle tasse pagate anche dai cittadini dei Nebrodi, ed a renderle sicure;
c) alla Provincia Regionale di Messina affinchè intervenga rapidamente sulle strade di
sua competenza, sgombrando le frane, ripristinando le sedi viarie, realizzando una
segnaletica degna di un paese civile, smettendo di ricordarsi che la Provincia di
Messina si estende anche oltre Barcellona solo in occasione delle elezioni;
d) al Consorzio Autostrade affinchè metta in sicurezza il tratto compreso tra Falcone e
Santo Stefano nel quale, per lunghi tratti,non sono a norma né l’asfalto, né i guardrail,
né l’illuminazione delle gallerie, ed in alcuni casi neanche le corsie d’uscita e
d’entrata; ed affinchè renda immediatamente gratuito, come richiesto da settimane, il
transito tra i caselli autostradali
e) a Trenitalia affinchè potenzi con immediatezza il numero di treni sulla tratta
Messina-Palermo ed affinchè ripristini le fermate ingiustificatamente soppresse in
numerose stazioni dei Nebrodi.
AVVERTONO
che in carenza di celere riscontro attiveranno ulteriori e più decise forme di protesta,
fino a che non verranno riconosciuti i diritti di un territorio che non può essere considerato
e che non vuole più essere marginale.
Capo d’Orlando, lì 19 febbraio 2010 I SINDACI DEI COMUNI DEI NEBRODI
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Ufficio stampa Comune di Capo d'Orlando
Foto sul sito 'Sciopero Nebrodi 2010'
http://www.facebook.com/search/?q=SCIOPERO+NEBRODI&init=quick#!/group.php?gid=304004746502
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