1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

ELEZIONI REGIONALI: L’UOMO PER LE CORNA E IL BUE PER LA PAROLA

22/03/2010 – In questa tornata elettorale in Siculiana non si vota: peccato. Perché se si votasse, se si fosse votato, il mio voto, in canna, l’avrei dato all’unico partito che si fosse espresso a favore di una profonda riforma del sistema giudiziario in Italia. Profonda, però. Perché penso che perfino l’attuale premier Silvio Berlusconi (sarà quanto dire?) si muova dentro i confini della democrazia: è stato eletto, ha costruito i suoi
imperi attingendo agli strumenti e alle normative emanati dal Parlamento, ha ottenuto dallo Stato le concessioni per le tv, è stato processato dai tribunali dello Stato Italiano, ha ricevuto dagli organi istituzionali preposti le incriminazioni nel corso di legalissimi G8, G9, G21, ha ricevuto osanna e/o dileggio dalla stampa privata ma pure di Stato, etc.

Ha fatto (?) chiudere i talk show con deliberazioni degli organi preposti. Ha atteso 'l’assoluzione’ dell’avv. Mills (per corruzione) da parte della magistratura italiana.

Ha cercato di fare riammettere la lista elettorale a Roma attraverso 8 gradi di giudizio, da parte delle istituzioni italiane, senza riuscirvi...

Nelle succinte cose sopra menzionate sembrerebbe, invece, non funzionare a dovere il sistema giudiziario, che non sarebbe nelle condizioni di sanzionare un corruttore o la corruzione. Sembrerebbe inefficiente e/o troppo precipitoso nel ridursi a consegnare i mandati di comparizione proprio a pelo con i G8, a Napoli o altrove.

Senza peraltro riuscire ad approdare ad un risultato concreto, che sia congruo con quanto precipitosamente addebitato.

Si è pure adombrata l’ipotesi che la magistratura volesse sovvertire il risultato elettorale ‘d’ufficio’, alle regionali, impedendo l'approvazione del decreto 'salva il salvabile' e affini.

Beh, una simile accusa alla magistratura sarebbe da dimostrare. Ma volendo rimanere nel settore delle ipotesi, dell’ammesso e non concesso, ebbene preferirei morire con le mie mani: con gli strumenti della democrazia, piuttosto che farmi 'morire' dalla magistratura o dalla forestale.

Preferirei, cioè, eleggere i rappresentanti della politica col voto, i magistrati e i forestali coi concorsi o coi naturali strumenti del reclutamento.

Non l’uomo per le corna e il bue per la parola, insomma, ma il contrario. Come si è sempre detto.

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