04/03/2010 - In merito alla condanna inflitta dalla Corte di Giustizia europea all'Italia riguardo all'emergenza rifiuti in Campania, il deputato europeo di IdV Sonia Alfano afferma in una nota "Adesso Berlusconi, Bertolaso e sodali possono smettere di recitare la parte degli eroi che hanno salvato i cittadini campani, dato che l'Europa dice che «tale situazione ha messo in pericolo la salute umana e recato pregiudizio all'ambiente». La normativa europea - sottolinea Sonia Alfano - stabilisce che gli Stati membri hanno il compito di assicurare lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, nonché di limitare la loro produzione promuovendo, in particolare, tecnologie pulite e prodotti riciclabili e riutilizzabili. Essi devono in tal modo creare una rete integrata ed adeguata di impianti di smaltimento, che consenta all'Unione nel suo insieme e ai singoli Stati membri di garantire lo smaltimento dei rifiuti, cosa di cui il Governo italiano, a quanto pare, non ha tenuto conto". "Tra l'altro la maggioranza di Governo continua a voler imporre alla popolazione la costruzione di inceneritori, che non sono esattamente «tecnologie pulite», ma fonte di grande guadagno per i soliti noti. Oltre il 7% dell'importo della bolletta elettrica è utilizzato per strapagare impianti di incenerimento che bruciano scarti di raffineria e di lavorazioni industriali, plastica dai rifiuti urbani e assimilati e molte altre sostanze inquinanti, che contribuiscono all'incremento delle malattie" sottolinea l'eurodeputato. "L'Italia, per questo motivo è stata già condannata dall'Ue, poichè il testo della normativa CIP6 inseriva la «trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici» tra le «fonti rinnovabili» di energia e non tra le «fonti assimilate». In pratica una quota superiore al 70% dei contributi è stata indirizzata a questi impianti, anzichè a quelli a fonte rinnovabile, perchè in Italia - prosegue - per legge si decise di considerare l'incenerimento di tutti i rifiuti come una fonte rinnovabile. Questa - conclude la Alfano - è una violazione delle direttive europee in materia, che consentono di ritenere assimilata esclusivamente l'energia ricavata dalla parte organica dei rifiuti".
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