Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

'GIGANTESCA FRANA A SAN FRATELLO': SU EBAY LA DRAMMATICA FRANA DEL 1922 IN UNA ‘SPLENDIDA’ LITOGRAFIA

San Fratello (Messina), 09/04/2010 – San Fratello ‘paese fantasma’, nelle ultime settimane lo abbiamo già sentito pronunciare decine di volte dai telegiornali che non hanno mancato l’appuntamento con una delle più drammatiche vicende legate allo sconvolgimento del territorio dei Nebrodi, in un versante che è già aggiudicatario di un primato poco invidiabile: quello dei cedimenti fisici del territorio, delle frane e del dissesto idrogeologico. Erano gli anni che cominciavano a ‘tingere’ di fascismo l’Italia quando San Fratello veniva trascinata a valle da una frana di dimensioni epocali che cambiava la storia di questo
delizioso centro nel cuore dei Nebrodi, una delle zone più ricche di fascino, suggestione, valori e tradizioni della Sicilia.

Allora non c’erano i telegiornali, né l’esposizione mediatica che oggi invece non manca, ma non per questo il dramma di San Fratello sfuggì alla stampa dell’epoca che – anzi – dedicò la copertina di una delle riviste più diffuse del tempo che adesso ritroviavo su eBay. Si tratta di una “rarissima edizione della rivista ILLUSTRAZIONE DEL POPOLO del 29 Gennaio 1922, formato cm 29,5x40; 16 pagine, in buone condizioni come da immagini. In copertina una ‘splendida’ litografia a colori a piena pagina della popolazione di San Fratello in Provincia di Messina che abbandona il paese distrutto da una gigantesca frana”.

“Splendida (così si legge nell’annuncio su eBay) quanto può esserlo una immagine tanto drammatica e commovente che – tuttavia – restituisce e conserva un amaro momento della storia di san Fratello.

Il titolo della pagina di eBay è “1922 Gigantesca frana a SAN FRATELLO Messina LITHO”, il prezzo di partenza era 14.50 euro, adesso arrivato a 30 euro. Il numero oggetto è 310211316186 e il luogo in cui si trova la copia della rivista è San Marino.
Si richiedeva l’apposita legge del 9 luglio 1922, n. 1045 recante provvedimenti in dipendenza della frana del gennaio 1922, in comune di San Fratello (Messina), pubblicata nella gazzetta ufficiale n.181 del 2 agosto 1922: “Vittorio Emanuele III, per grazia di Dio e per volontà della nazione, re d'Italia il senato e la camera dei deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: art. 1. è autorizzata nel bilancio del ministero dei lavori pubblici la spesa di L. 6.000.000 per provvedere a carico dello stato, nel comune di San Fratello, in provincia di Messina, in dipendenza della frana del gennaio 1922; a) in via straordinaria di immediata attuazione al ripristino del transito lungo la strada provinciale num. 54 in corrispondenza alla traversa dell'abitato distrutta; b) all'acquisto dell'area occorrente alla ricostituzione parziale dell'abitato di nuova sede…”

Erano le provvidenze dello Stato per rifare il paese di San Fratello, distrutto dalla disastrosa frana.

Sembra un film di Tornatore e invece è la realtà. La gente va via, carica le auto, i fuoristrada cassonati e quello che può pur di tirare fuori le suppellettili dalle case che scivolano e si crepano dalle fondamenta; pur di fuggire, pur di salvare se stessi e quanto ancora è salvabile.

Piangono ma non imprecano. La dignità di questa gente è davvero un monumento, una entità, un emblema del sembiante, del contegno e dell’anima. Si piange dignitosi e si invocano i santi, mentre i simulacri della chiesa di San Nicola di Bari, ferita a morte, si accumulano sui marciapiedi e nella piazza antistante, anch’essa squartata dalla frana.

Ogni ora che passa è un tempo infinito, la promessa dell’armistizio e se Dio vuole della fine della guerra col dissesto, della fine di un incubo. Ma di troppo incoraggiante non si dice molto.

Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ha salutato i cittadini presenti e il Consiglio comunale affidandosi alla volontà del Signore ed ha promesso poche cose ma certe: non si daranno finanziamenti per la ricostruzione e per l’emergenza con i criteri dell’amicizia e del ‘volemose bene’ ma sulla base di fattori autentici ed affidabili, tecnicamente supportati e congrui.

Secondo: chi ha perso la casa potrà riaverla, sarà aiutato. E’ una promessa. La Regione sarà vicina e non volterà le spalle passato l’angolo, mentre un comitato di emergenza affidato alla protezione Civile e agli enti istituzionali e del volontariato sarà attivo in permanenza, per il monitoraggio e l’assistenza.

Ma intanto l’esodo è in atto e non si ferma; discreto, senza mostrare i segni scomposti della fuga. Ma sono ormai migliaia gli sfollati e c’è chi azzarda percentuali che sono del 50%: metà della popolazione, vale a dire più di 2000 abitanti starebbe per lasciare le proprie case per trasferirsi sulla costa, presso parenti o seconde abitazioni, nel versante che da Acquedolci e Sant’Agata di Militello si allarga fino a Capo d’Orlando, Brolo e Piraino.

“Faremo fronte garantendo ospitalità in strutture alberghiere o di tipo assimilabile” ha detto il presidente Lombardo che oggi, a partire dalle ore 13 circa, ha portato la sua solidarietà a San Fratello, visitato il centro nebroideo assieme all’assessore regionale Mario Centorrino, messinese, al dirigente regionale della Protezione Civile, Lo Monaco, ai responsabili dell’Anas, del ministero dell’Interno, etc.

Intanto, per le strade, aleggia commovente l’impressione di Tornatore: la gente carica le masserizie e le suppellettili sulle automobili, sui camioncini, sui fuoristrada e si allontana in una direzione che non ne lascia immaginare la destinazione. E le lacrime vorrebbero scendere, ma non possono.

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