Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

MESSINA, CONCORSI PUBBLICI PER DIRIGENTI COMUNALI. IL PDCI: “IL SINDACO CONFEZIONA ABITI SU MISURA”

Messina, 10/04/2010 -  - L’amministrazione Comunale di Messina pubblica la determina n°53 del 22 febbraio 2010 relativa all’approvazione del bando di concorso pubblico per titoli ed esami per N°1 posto di Dirigente Amministrativo e di n°1 posto di Dirigente di Ragioneria che, a giudizio del segretario provinciale del Pdci Antonio Bertuccelli, è illegittima.
“ La determina in questione viola palesemente la legge. L’Amministrazione Comunale – sostiene il segretario comunista - mette in essere una determina che adotta il regolamento Uffici e Servizi del Comune di Messina del 1998 dove erano vigenti i cosiddetti livelli di qualifica e prevedendo tra i requisiti di partecipazione la categoria giuridica D3 specificando ex 8° livello. Il sindaco dimentica che il regolamento in questione è stato sostituito dal nuovo contratto del 1999 che unifica nella categoria D gli ex livelli 7° e 8°. Il sindaco dimentica persino la sentenza n°2114 del 2004 emanata dal TAR della Puglia che evidenzia la non differenza giuridica all’interno della categoria D. Sarebbe interessante capire il perché di queste dimenticanze, se si tratta di pura amnesia o se si confezionano abiti su misura per privilegiare qualche funzionario o funzionaria comunale di area vicina al sindaco. Credo – conclude Bertuccelli - che il Pdci, se la determina non sarà ritirata in autotutela, interesserà la magistratura.
L’Ufficio Stampa Pdci Messina

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